Il sostituto procuratore della Corte di Appello di Genova: "Come possiamo chiedere all'Egitto di consegnarci i loro torturatori?".
"Siamo decisi ad andare avanti anche a
piccoli passi", ha aggiunto il padre Claudio nell'incontro 'La tutela
degli italiani all'estero. Una storia tragicamente emblematica: Giulio
Regenì. "Combattiamo per Giulio ma anche per tutti quelli che possono
trovarsi in situazioni simili a quelle che lui ha vissuto", ha
sottolineato.
L'avvocato difensore della famiglia Alessandra Ballerini ha
ricostruito i depistaggi e la vicenda: "Il corpo di Giulio parla da
solo e si difende da solo. Siamo arrivati a nove nomi delle forze di
polizia implicati".
Il sostituto procuratore della Corte di Appello, Enrico Zucca, tra i
giudici del processo Diaz, ha detto che "l'11 settembre 2001 e il G8
hanno segnato una rottura nella tutela dei diritti internazionali. Lo
sforzo che chiediamo a un paese dittatoriale è uno sforzo che abbiamo
dimostrato di non saper far per vicende meno drammatiche. I nostri
torturatori sono ai vertici della polizia, come possiamo chiedere
all'Egitto di consegnarci i loro torturatori?".
Già in passato, e più volte, il pm Zucca aveva duramente criticato
l'operato della polizia con riferimento ai fatti di Genova: in
particolare, in un dibattito pubblico aveva parlato di una "totale
rimozione" delle vicende del G8 e del rifiuto per anni da parte della
polizia italiana, diversamente da quella straniere, di "leggere se
stessa" per "evitare il ripetersi" di errori.
Immediata era stata la reazione dell'allora capo della polizia
Alessandro Pansa che, d'intesa col ministro dell'Interno dell'epoca
Angelino Alfano, aveva lamentato la lesione dell'onorabilità della
polizia, chiedendo al Guardasigilli Andrea Orlando l'avvio di un'azione
disciplinare nei confronti di Zucca. Magistratura Democratica e la
giunta dell'Anm si erano schierate in difesa del pm ( a tutela del quale
era stata anche chiesta l'apertura di una pratica al Csm),
sottolineando come il suo ragionamento non aveva inteso mettere in
discussione l'onorabilità della polizia.
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