Quando
la vita di un ragazzo termina appeso ad un albero, di fronte ad un CAS
in cui era "ospitato" a Pomezia, nei pressi di Roma, in attesa di un
foglio ma con un passato troppo duro per poter cercare un futuro senza
aiuto, non ti resta che arrabbiarti col mondo e con le sue ingiustizie.
E di fronte a morti simili - e ce ne sono state - dimentichiamoci la parola accoglienza.
Chi si sente accolto non sceglie di morire.
(Adif)
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