Stop "temporaneo" ai salvataggi nel Mediterraneo, accusa la Guardia costiera libica. "È troppo pericoloso". Anche Save The Children valuta la sospensione.
Anche Save the Children potrebbe sospendere le attività di soccorso "in caso di mancata sicurezza o di restrizioni all'assistenza umanitaria" dice all'ANSA il portavoce dell'Organizzazione, che sta operando nel Mediterraneo con la nave Vos Hestia. La nave, spiega Save the Children, si trova davanti a Lampedusa a causa delle cattive condizioni del mare ed è in costante contatto con la Guardia Costiera italiana dopo le dichiarazioni alla stampa delle autorità libiche di istituire una zona off limits e limitare l'accesso alle navi umanitarie. "Stiamo monitorando le eventuali conseguenze sull'operatività e sulla sicurezza delle attività - dice ancora l'Ong - e, qualora dovessero ravvisarsi condizioni di non sicurezza per il proprio staff e restrizioni all'assistenza umanitaria che rendessero impossibile continuare ad operare con l'obiettivo di salvare vite umane, potremmo sospendere le operazioni di ricerca e soccorso in mare".
La questione accende parzialmente la soporifera politica d'agosto. È Matteo Salvini (Lega) ad aprire le danze sui social, scrivendo che la decisione di Msf è un "bene", perché si tratta di "un aiuto in meno agli scafisti, migliaia di clandestini in meno da mantenere per anni a spese degli italiani. #stopinvasione #aiutarliacasaloro". Sull'altro fronte twitta Arturo Scotto (Mdp) il quale osserva che "dovevano scomparire i trafficanti, invece scompaiono le Ong". Secondo Paolo Romani (Forza Italia), "con il passare del tempo emergono sempre più ambiguità, zone d'ombra, comportamenti sospetti e vere e proprie falsità da parte di molte delle Ong", al punto che "spesso non si tratta di soccorso di natanti in difficoltà ma di traghettamenti concordati fra gli equipaggi delle navi presumibilmente presenti in quelle acque per scopi umanitari e gli scafisti". Per Romani "quello che più sorprende, man mano che il quadro della situazione diventa più chiaro, è il comportamento di totale arrendevolezza della Guardia Costiera italiana".
Salgono a quattro gli indagati nell'inchiesta della Procura di Trapani su Ong e soccorsi ai migranti. Oltre al sacerdote eritreo don Mussie Zerai, iscritto dai Pm nei giorni scorsi, sono indagati anche i due comandanti della "Iuventa", la nave della Ong tedesca Jugend Rettet, e un terzo membro dell'equipaggio. L'accusa per tutti è di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.Più accesa la polemica attorno alla lettera sulla Repubblica di Laura Boldrini, che contesta il clima di sospetti e veleni che si sta alimentando attorno alle Ong. "Non si spara sulla Croce Rossa, non si colpiscono i soccorritori che intervengono in situazioni di pericolo", sottolinea denunciando "una pesantissima, indiscriminata campagna di denigrazione". Una presa di posizione che - come dalla stessa Boldrini preventivato - la vede oggetto di un attacco da parte di Forza Italia e della Lega. Per Maurizio Gasparri è una "scandalosa difesa" delle Ong da parte della presidente della Camera, "che del resto - alza il tiro - deve la sua improbabile carriera politica agli incarichi ricoperti in organizzazioni internazionali che, assieme alle Ong, invece di occuparsi dell'Africa, si sono occupate della carriera personale dei propri esponenti di vertice". "Qualcuno fermi la Boldrini!", tuona invece Paolo Grimoldi della Lega.
Nessun commento:
Posta un commento