lunedì 5 ottobre 2015

Gino Strada: «Crudelta senza regole né rispetto».

«La guerra è cru­deltà senza regole né rispetto per nes­suno e dun­que senza regole e rispetto per gli ospe­dali o per i feriti».
È il com­mento a caldo che Gino Strada (nella foto), un chi­rurgo che l’Afghanistan ce l’ha nel cuore, affida a  il mani­fe­sto .
Ma c’è soprat­tutto il disprezzo per la guerra in sé nel cuore e nelle parole del fon­da­tore di Emer­gency, e il primo ita­liano ad aver appena vinto per la sua atti­vità uma­ni­ta­ria il Right Live­li­hood Award del Par­la­mento sve­dese (il cosid­detto Nobel alternativo).
«Sì – aggiunge — pura cru­deltà: un ospe­dale viene bom­bar­dato dalle forze Nato in Afgha­ni­stan. Per errore, certo, come per errore in que­sti anni sono stati uccisi più di 19 mila civili! In realtà – dice Strada rife­ren­dosi al recente caso di Msf a Kun­duz — non esi­stono con­ven­zioni e non esi­ste diritto uma­ni­ta­rio che possa impe­dire alla guerra di rive­larsi per quello che è: un mas­sa­cro di civili, donne, bam­bini, medici e infer­mieri. Nes­suno viene rispar­miato. Il bom­bar­da­mento di un ospe­dale è l’evidenza stessa della bru­ta­lità della guerra».
Quando gli chie­diamo se ritenga che il bom­bar­da­mento dell’ospedale di Medici senza fron­tiere a Kun­duz sia o meno un atto deli­be­rato, risponde così: «Non voglio nem­meno entrare in con­si­de­ra­zioni di que­sto tipo per un fatto che è comun­que inac­cet­ta­bile: se poi si è trat­tato di un atto deli­be­rato o se invece è stato un errore, se si è trat­tato di una scelta fatta a tavo­lino da un gruppo di idioti o se è invece stato uno sba­glio, tutto que­sto mi sem­bra total­mente irri­le­vante quanto inac­cet­ta­bile. Tutto – con­clude – è già nella guerra ed è inu­tile stu­pirsi. È inu­tile sve­gliarsi improv­vi­sa­mente per una cosa che è sem­pre suc­cessa, suc­cede e suc­ce­derà se c’è una guerra. La guerra non si può uma­niz­zare, si può solo abolire».

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