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A Palazzo Marino, secondo le accuse, c'erano i soci occulti della ditta favorita. Trentadue lingotti d'oro, quasi 520mila euro in contanti, 19 orologi di pregio e oltre 120 monili e oggetti d'oro. Sono i beni, per un valore di circa 2 milioni di euro, sequestrati dalla Guardia di Finanza di Milano ai due dipendenti e all'ex manager del Comune di Milano e all'imprenditore arrestati ieri per un presunto giro di tangenti. Un "tesoro nascosto" quello che i militari del Nucleo di polizia tributaria della Gdf hanno trovato durante le perquisizioni sul giro di tangenti che girava intorno a oltre sette appalti per la manutenzione delle scuole e delle case Aler della città. Trentadue lingotti d'oro da un kg, del valore di 32mila euro ciascuno e per un totale di oltre un milione di euro.
Nell'inchiesta del pm Luca Poniz e del Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza, che ieri ha portato a quattro arresti e dodici ulteriori iscrizioni nel registro degli indagati, finiscono oltre sette anni di appalti sulla manutenzione e la ristrutturazioni delle case Aler e delle scuole cittadine. Su ordine del gip Alfonsa Maria Ferraro sono finiti in carcere Luigi Mario Grillone "nella sua qualità di ex dirigente del Comune e nell'attuale ruolo di procacciatore di contatti e affari per aziende private nonché di socio occulto della società Professione edilizia; l'imprenditore Marco Volpi, titolare della ditta, e due dipendenti del settore "manutenzione" del Comune, Giuseppe Amoroso e Angelo Russo, considerati come Grillone "soci occulti" della stessa società. Per tutti le accuse sono di associazione a delinquere e corruzione, mentre i due dipendenti comunali devono rispondere anche di truffa, e Volpi di turbativa d'asta.Nel corso delle perquisizioni dopo gli arresti, effettuate nelle case dei quattro indagati ma anche nelle cassette di sicurezza di alcuni istituti di credito, è venuto a galla che Grillone e gli altri tre avrebbero avuto nella loro disponibilità beni per un valore solo al momento stimato in circa 2 milioni di euro. Un totale suddiviso più o meno in parti uguali tra i quattro e cifre, secondo gli investigatori, certamente sproporzionate per i redditi dei due dipendenti del Comune. Quest'ultimi, tra l'altro, oltre alle accuse di associazione per delinquere e corruzione, devono rispondere anche di truffa, dato il loro costante "assenteismo".
Gli investigatori hanno documentato come i due dipendenti abbandonassero l'ufficio in orario di lavoro. Amoroso per recarsi in "luoghi di meretricio in case private"; Russo in "locali di corso Como", cuore della movida cittadina. Tra gli indagati, oltre ai sette imprenditori che hanno ottenuto un trattamento di favore in Comune, i funzionari pubblici che occupavano snodi strategici per gli esiti delle gare.
Nel frattempo, investigatori e inquirenti stanno analizzando i faldoni di documenti sequestrati a Palazzo Marino e negli uffici di Aler, l'azienda lombarda di edilizia residenziale. Il sospetto è che la presunta 'cricca' possa aver condizionato, forse avvalendosi anche di altri soggetti (altri quattro funzionari comunali sono indagati), l'assegnazione di appalti più recenti. Il pm nella richiesta d'arresto (inoltrata al gip nel 2013 e poi integrata qualche mese fa) faceva notare che "si tratta di soggetti che continuano ad operare negli ambiti imprenditoriali e amministrativi" con "l'evidente pericolo della persistente alterazione della regolarità dell'azione amministrativa". Tanto che "l'impresa per conto della quale opera Volpi continua a partecipare a gare pubbliche e ad esserne aggiudicataria". E il 22 maggio scorso la Gdf ha segnalato in un'informativa la "operatività di 'Professione Edilizia' nel settore degli appalti pubblici", tra cui uno recente del valore di quasi 5 milioni di euro. In questo quadro il presunto 'bottino' sequestrato accresce i sospetti degli investigatori.
Intanto, l'assessore ai Lavori pubblici del Comune, Carmela Rozza, ha comunicato la sua intenzione di riferire lunedì prossimo in aula
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