Costruiremo le forme
democratiche per garantire la massima partecipazione, partendo dalla
straordinaria esperienza della campagna elettorale.
Si parte e si torna
assieme come il movimento NoTav in Valle. Nessuna organizzazione si
scioglie, noi non siamo quelli che: lasciate a casa le bandiere. Ma si
lavora per la crescita e l’affermazione di PaP come scelta di fondo
politica, aperta ed inclusiva da approfondire e migliorare.
Come abbiamo
detto che la lista non era un taxi, ma un inizio e questa assemblea lo
dimostra, alla faccia del malaugurio di un certo mondo di sinistra
rancorosa che prevedeva la nostra fine un minuto dopo il voto.
Così oggi
dobbiamo dire che Potere al Popolo non è l’anticamera di altre stanze..
Si sta qui e si costruisce e si allarga QUESTA casa.
Le
elezioni hanno distrutto il quadro politico centrodestrasinistra che ha
governato negli ultimi 25anni amministrando tutte le politiche
liberiste e di austerità targate Unione Europea. Da questo punto di
vista non c’è niente da piangere è una sacrosanta punizione del potere,
che fa scricchiolare la costruzione europea che noi vogliamo e dobbiamo
rompere.
La sconfitta del PD e di Berlusconi è un atto liberatorio,
ancora non sufficiente.
Io avevo augurato a questo partito di fare la
fine del Pasok greco, non ci siamo ancora ma sono sulla buona strada.
Certo
la protesta operaia e popolare non si è rivolta a noi, in campo da tre
mesi, ma ha premiato Lega e 5s e ovviamente non è la stessa cosa. Questo
voto é anche il frutto di 25 anni di distruzione della resistenza,
dell’organizzazione, dello stesso punto di vista delle classi sfruttate
ed oppresse.
E questa distruzione è stata metodicamente operata a
livello politico dal PD e a livello sociale dai gruppi dirigenti di
CgilCislUil che hanno fatto proprio e diffuso nelle masse popolari e nel
mondo de lavoro il pensiero unico liberista aziendalista borghese,
hanno educato la classe operaia alla resa. Il nostro popolo è stato
materialmente e culturalmente distrutto da chi lo doveva rappresentare. È
stata alimentata la guerra tra poveri e contro i migranti per affermare
il potere dei ricchi, la frase “non ci sono i soldi” per tutti, di
quella guerra è la prima fonte.
Era
chiaro allora che la protesta sarebbe uscita dal campo della sinistra,
visto che questo campo è stato devastato e avvelenato dalla sinistra
ufficiale. Se vogliamo ricostruire una sinistra vera, sociale,
anticapitalista, antifascista e di popolo, allora dobbiamo marcare la
massima distanza politica ed organizzativa da tutti i dirigenti, il
notabilato, la burocrazia della sinistra ufficiale. Tutti devono capire
che con loro non c’entriamo nulla. E tutti devono capire che con noi la
giusta protesta cambia segno, diventa lotta per un vero cambiamento.
Dobbiamo
respingere la finta narrazione del palazzo, che interpreta il voto del
Nord unicamente per la riduzione delle tasse e quello del Sud per
l’assistenzialismo, solo per negare la centralità della questione
sociale e continuare con le politiche liberiste.
Dobbiamo
subito chiedere conto, in questo parlamento c’è una netta maggioranza
per abolire la Fornero, qualcuno avrà visto cosa succede in tv a
parlarne sul serio, e per cancellare il pareggio di bilancio in
Costituzione Il potere economico e la UE aspettano al varco le nuove
camere su questo… Anche noi. E con la Fornero via Jobsact Buonascuola e
Grandi Opere, e riduzione d’orario, reddito, basta con le spese e le
avventure militari. Dobbiamo spiegare e approfondire la rottura del
trattati UE e quella con la NATO.
Bisogna
agire nei territori, ad esempio dobbiamo portare un cassone di
spazzatura davanti al comune di Genova che multa i poveri applicando le
infamie di Minniti. E andare davanti alla direzione della raccolta
rifiuti della provincia di Torino, contro il vergognoso licenziamento di
una lavoratrice per un monopattino gettato.
Questa
è la nostra politica e se non la facciamo noi assieme, non la farà
nessuno con la stessa forza. Va costruita un’alternativa di sistema a
questa infame società e questa è la nostra grande e insostituibile
funzione. Siamo ancora pochi? Certo, ma saranno tenacia e coerenza a
farci diventare tanti. Il mio amico e compagno Luciano Vasapollo ha
raccontato che Evo Morales, che ci ha pubblicamente sostenuto, alla
notizia che avevamo preso l’1% ha commentato: è quello che ho preso io
la prima volta che mi sono presentato.
Orgoglio e coraggio. Potere al Popolo.
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