venerdì 16 marzo 2018

"Il caffè cambia il nostro corpo in centinaia di modi (al pari della cannabis)".

Non ha solo il potere di tenerci svegli e di farci sentire più energici. Secondo un nuovo studio, il caffè ha un impatto profondo sul nostro organismo.

Chi, dopo aver bevuto un bel caffè al mattino, non ha sperimentato i suoi benefici? Quella bevanda - quasi magica - ha il potere di farci sentire più svegli ed energici, pronti ad affrontare la giornata con più grinta. Ma sono davvero soltanto questi gli effetti sul nostro corpo? Secondo una nuova ricerca, pubblicata sul "Journal of Internal Medicine", il caffè è in grado di aver un forte impatto sul nostro organismo, molto di più di quanto finora immaginato. È addirittura capace di agire su di noi ad un livello profondo, come farebbe la cannabis.
La sperimentazione è durata tre mesi ed è stata condotta in Finlandia. I ricercatori hanno chiesto a 47 persone di astenersi dall'assumere caffè per un mese, di consumarne quattro tazze al giorno per tutto il mese successivo e addirittura otto al giorno durante il terzo mese. Si sono poi concentrati nell'analizzare le alterazioni di alcune componenti chimiche nel sangue. E sono rimasti sorpresi nello scoprire che il caffè riusciva ad alterare ben 115 metaboliti, sostanze chimiche che partecipano al metabolismo.
In particolare, hanno notato che i metaboliti del sistema endocannabinoide - lo stesso che interagisce con la cannabis - diminuiscono dopo il consumo di caffè, in particolare dopo averne assunto molto, come otto tazze al giorno.
Ma cosa significa questo? Nell'uomo esistono dei neutrasmettitori lipidici, gli endocannabinoidi, che hanno la capacità di legarsi ai recettori cannabinoidi, gli stessi con cui interagiscono i fitocannabinoidi, famiglia di composti chimici presenti nella Cannabis sativa. L'insieme di questi mediatori lipidici con i relativi recettori e i connessi meccanismi di sintesi, trasporto e degradazione, costituiscono il cosiddetto sistema endocannabinoide, il quale regola diverse funzioni (cognitiva, immunitaria, sonno-veglia, appetito etc) e ha un importante ruolo nel determinare la nostra risposta allo stress. In presenza di stress cronico alcuni di questi endocannabinoidi diminuiscono, come difesa. I ricercatori hanno osservato che l'aumento dell'assunzione di caffè nell'arco di due mesi provocava una diminuzione di queste sostanze: "Ciò significa che il consumo di caffè aveva creato molto stress, tanto da indurre il nostro corpo ad adattarsi", ha affermato Marilyn Cornelis, autrice dello studio e professoressa alla Northwestern University.
In poche parole, dunque, il caffè è capace di agire sul nostro corpo con la stessa potenza della cannabis, ma al contrario: sopprime gli endocannabinoidi che, invece, si potenziano fumando marijuana. "Ciò che vediamo qui è che il sistema endocannabinoide subisce le conseguenze dell'impatto di caffè e della cannabis", suggerisce Cornelis, secondo la quale, proprio in virtù di questo, è meglio non assumerli in contemporanea per evitare interazione, vista la potenza di entrambe le sostanze.
Lo studio deve essere ancora approfondito ma ciò che vuole mettere in evidenza è che il caffè - "droga contemporanea" - ha notevoli effetti sul nostro corpo, alcuni ancora sconosciuti, altri di forte impatto.

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