Documento approvato al Coordinamento Nazionale di Eurostop del 10 marzo
Eurostop
rivendica come positiva la decisione di partecipazione al percorso di
Potere al Popolo e intende agire affinché il percorso avviato in
occasione delle elezioni prosegua e si rafforzi.
Il
prossimo 18 marzo Potere al Popolo ha convocato la sua assemblea
nazionale per discutere come andare avanti dopo questa prima esperienza.
Eurostop porterà in questa assemblea il proprio contributo leale e
propositivo sul come proseguire.
I
risultati elettorali per Potere al Popolo sono evidenti. Anche se
consapevoli che l’obiettivo del superamento del quorum non era alla
portata di una esperienza nata solo quattro mesi fa, qualche aspettativa
su un risultato migliore di quello ottenuto era nella testa di molti,
soprattutto per l’entusiasmo con cui centinaia di attivisti politici o
singole persone si sono attivati in tutta Italia intorno al percorso di
Potere al Popolo nella scadenza elettorale.
Si
tratta di un patrimonio umano e politico che non va assolutamente
disperso ma che adesso non può che misurarsi concretamente con la realtà
sociale del paese, con il nodo irrisolto della rappresentanza politica
di un blocco sociale, e con il dato materiale che ha visto la parte di
società a noi più vicina (lavoratori, disoccupati, ceti popolari)
affidare il suo voto di protesta soprattutto al M5S e, in alcuni
settori, alla Lega.
Dobbiamo
dirci che Potere al Popolo ancora non è riuscito – come da noi
auspicato – ad esprimersi al di fuori dal perimetro e dal linguaggio
della sinistra. Ma i dati elettorali affermano definitivamente che
questo perimetro è ormai residuo, residuale e limitato, anche
quantitativamente (il pessimo risultato di LeU lo conferma) e che la
maggioranza del “popolo” ritiene ormai che la sinistra sia parte del
problema e non della soluzione.
Occorre
quindi che una alternativa popolare e anticapitalista impari a fare i
conti con una composizione sociale “spuria” delle classi subalterne nel
nostro paese, con una sua identità altrettanto spuria e con la necessità
di indicare un nemico. Il nesso tra le politiche antipopolari
connaturate all’Unione Europea e la società del rancore, era la
contraddizione che andava colta e agita a tutto campo.
Il
voto a PaP mostra che dove ci sono un insediamento e una pratica
sociale i risultati sono più alti e siamo contenti che le compagne ed i
compagni di Eurostop abbiano contribuito a questi risultati migliori,
soprattutto nelle periferie e nei quartieri popolari di diverse aree
metropolitane. Del resto è difficile continuare a negare che più del 50%
dei voti espressi sono andati a formazioni politiche percepite come
“euroscettiche e populiste” con gradazioni variamente articolate.
Una
prima verifica di questa contraddizione l’avremo già nei prossimi mesi
con la manovra finanziaria aggiuntiva imposta dall’Unione Europea che
l’Italia dovrà fare a primavera. Poi c’è l’ipoteca del Fiscal Compact da
approvare entro l’anno.
In
questo senso ed in questa prospettiva di incremento del conflitto di
classe, Eurostop sostiene tutte quelle esperienze sindacali e sociali
che fanno della indipendenza di lotta ed di organizzazione dalle
politiche della UE, dei governi e dei sindacati complici l’asse
strategico della propria crescita.
Sulla
stessa formazione del nuovo governo – una impresa resa difficile dai
risultati elettorali – incombe pesantemente lo spettro del “pilota
automatico” dell’Unione Europea e i ricatti dovuti al vincolo esterno.
La discussione su questo snodo dentro Potere al Popolo non può più
essere rinviata ed Eurostop agirà affinché con questo snodo si cominci a
fare i conti liberandosi dalla “sinistra della paura”, anche in
previsione delle elezioni europee del prossimo anno.
Riteniamo
che Potere al Popolo debba proseguire e crescere come esperienza
collettiva e debba costituirsi come soggetto politico-elettorale. Le
forme organizzative e decisionali di cui dotarsi saranno decisive. A
nessuno può essere richiesto di sciogliersi, ciò non significa che non
sia possibile sperimentare forme di organizzazione che tengano assieme
forze politiche, associazioni, reti sociali e le moltissime soggettività
individuali che hanno reso possibile l’esperienza di Potere al Popolo.
Le condizioni per un passaggio in tal senso ci sono tutte e sono una
aspettativa diffusa.
Infine,
sta assumendo rilevanza la proposta di una area euromediterranea come
alternativa all’Unione Europea. Su questa ipotesi cominciano a
convergere e discutere forze progressiste e popolari e significative in
Francia, Grecia, Spagna. Approfondire questa proposta e agirla sia a
livello di massa che dentro l’agenda politica, rafforza e indica una
prospettiva generale credibile. Per questo si è anche deciso di produrre
un opuscolo in cui concretizzare la proposta sull’area
euromediterranea.
Nei
prossimi mesi Eurostop intende, sia insieme a Potere al Popolo che con
la propria autonomia, avviare la campagna per le Leggi di Iniziativa
Popolare contro l’art.81 in Costituzione e per i referendum in materia
di Trattati Europei con una prima iniziativa di Assemblea Nazionale da
tenersi sabato 24 marzo a Bologna, ritornando così nei territori dove
abbiamo agito con la campagna elettorale con queste ed altre proposte di
lotta per rafforzare il confronto e l’interlocuzione con i settori
popolari che, per ora, hanno affidato ad altre forze il loro “voto per
vendetta” che avremmo dovuto e forse potuto intercettare.
Infine
si invitano le strutture Eurostop a convocare per la settimana prima dl
18 marzo, ovviamente laddove è possibile, gli attivi locali per
riprendere la discussione avuta nel coordinamento nazionale e per
preparare l’assemblea nazionale di Potere al Popolo.
10 Marzo 2018
Il documento è stato messo in votazione. E’ stato approvato con 51 voti a favore e 3 contrari (Russo, Boghetta, Regolini)
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