martedì 20 marzo 2018

"Basta un like, delinei la tua identità e vieni profilato". Chi è Christopher Wylie, il genio dislessico, gay e vegano che ha svelato gli abusi.

Ha lasciato Cambridge Analytica nel 2014. "Se volete creare un'arma con l'informazione, i social media sono il campo di battaglia in cui agire".

 

By Huffington Post
Ventotto anni, canadese, dislessico, omosessuale, vegano, capelli cortissimi color rosa, piercing al naso, vestito rigorosamente casual. È considerato un genio, un "malato" di social network ma anche una persona dalla parlantina brillante. Ha lasciato la scuola a 16 anni, senza un diploma, ma a 17 anni già lavorava grazie alle competenze informatiche. A 20 però ha ripreso gli studi, a Londra. Christopher Wylie è l'uomo che ha deciso di raccontare tutto quello che accade nella sua ex società, la Cambridge Analytica, da cui si è allontanato nel 2014, diventando il più grande "whistleblower della generazione millennial", capace di travolgere Facebook con la sua denuncia.
"I social media sono un campo di battaglia" dice Christopher.Cambridge Analytica ha iniziato a collaborare con la campagna di Trump nell'estate 2016. 
Nell'ambito della società, Steve Bannon -ex stratega della Casa Bianca- ha ricoperto il ruolo di vicepresidente e segretario prima di lasciare la campagna di Trump nell'agosto di 2 anni fa.

Wylie, prima a The Observer e poi all'emittente Abc, ha svelato i meccanismi a cui ha avuto accesso fino alla fine del 2014, quando ha lasciato la società. Il progetto, ha raccontato, ha portato a creare "l'arma per la guerra psicologica di Steve Bannon".
"Cambridge Analytica si aggrappa a qualsiasi debolezza o vulnerabilità che pensiamo tu possa aver e cercherà di modificare la tua percezione di quello che ti circonda", ha detto Wylie. "Se volete creare un'arma con l'informazione, i social media sono il campo di battaglia in cui agire. Ecco quello che succede", ha aggiunto. "Chiedevamo alle persone di partecipare a sondaggi di carattere psicologico. L'app raccoglieva i dati da Facebook, si inflitrava nella rete di amici e ricavava dati anche da quest'ultimi. E' come un'ombra digitale di te stesso: quando sei suoi social, delinei la tua identità. Quando metti un like o un follow, riveli piccoli dettagli. E se noi acquisiamo un numero sufficiente di dettagli, possiamo iniziare a definire il tuo profilo"

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