global project 11 / 3 / 2018
Riceviamo e condividiamo il messaggio che ci arriva direttamente da Jacopo Bindi da Afrin, dove si trova da diversi mesi.
Nelle ultime ore la situazione ad Afrin si è fatta più critica:
l’esercito turco invasore e le bande jihadiste sue alleate si sono
avvicinate alla città da diversi lati, in particolare dalla direzione di
Shera. Sono a 2,5 km di distanza e minacciano direttamente la città. La
situazione dentro Afrin è quella che c’era già in questi giorni, quindi
alta densità di popolazione, tanti rifugiati dai villaggi che qui hanno
trovato rifugio dalla guerra e dai bombardamenti, mancanza di acqua
perché quando i jihadisti e l’esercito turco hanno preso la diga
di Meidanki hanno tagliato la fornitura e bombardato le stazioni di
pompaggio in altri villaggi
. Mancano anche alcuni generi di
prima necessità. Adesso il rischio concreto è che nelle prossime ore ci
sia una situazione sempre più critica e che attacchino la città; già in
questo momento ci sono bombardamenti di artiglieria e di aerei nelle
zone periferiche della città.
Il
Tev Dem ha chiamato a una mobilitazione generale, a una sollevazione in
tutti i posti e le piazze del mondo per difendere Afrin, per fermare il
progetto di pulizia etnica che Erdogan e i jihadisti vogliono attuare
sulla popolazione di Afrin, per chiedere una no fly zone che fermi i
bombardamenti aerei, che sono anche quelli che causano un
numero elevatissimo di vittime civili e che se in questa città dovessero
aumentare ancora e arrivare fino in centro produrrebbero sicuramente un
massacro. Queste azioni sono già in essere in molte città europee,
anche in Bashur.
Adesso quello
che bisogna fare è rompere il silenzio della comunità internazionale che
di fatto è complice con questo piano; questo è quello che a tutti i
popoli del mondo viene chiesto di fare per sostenere Afrin e la sua
popolazione, per supportare la rivoluzione della Siria del nord e quindi
la speranza e l’esempio della rivoluzione del nostro secolo per una
società libera e democratica in cui tanti popoli diversi possono vivere
assieme e che sia anche una proposta di pace per la Siria. Una sollevazione per difendere Afrin ma anche per difendere una speranza per tutta l’umanità.
#DEFENDAFRIN
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