Giovedi 16 febbraio non prendete appuntamenti. A Roma verrà presentato il libro “Una storia anomala”, una ricostruzione oggettiva e soggettiva degli anni '70 attraverso l'esperienza di uno dei gruppi politici, più anomali appunto, nato in quegli anni: l'Organizzazione Proletaria Romana. L'occasione sono i quaranta anni trascorsi dal 1977, della cacciata di Lama dall'università e dal movimento che ha segnato un'epoca assai più di un 1968 ampiamente cooptato dalle classi dominanti.
Nel febbraio di quaranta anni fa, nel paese si materializzava un movimento di massa dai caratteri antagonisti. Partito per contestare la Riforma Malfatti su università e scuola, fu costretto a radicalizzarsi rapidamente sul piano politico. Il governo era quello di Andreotti che si manteneva grazie all'astensione del Pci in parlamento, evocando la possibilità del compromesso storico tra i due maggiori partiti dell'epoca (Dc e Pci). I fascisti ci misero del loro sparando dentro l'università La Sapienza e riducendo in fin di vita uno studente di sinistra. La reazione antifascista vide la manifestazione contro una sede fascista (quella di via Sommacampagna) coinvolta in scontri a fuoco con gli agenti in borghese delle squadre speciali con un agente ferito e due compagni feriti e arrestati (Paolo e Daddo). Da quel giorno, era il 2 febbraio, nulla fu più come prima. Il movimento si estese rapidamente occupando l'università e in alcuni casi le scuole superiori.
Il sistema di potere, fondato sull'asse Dc-Pci, provò a normalizzare quella rottura utilizzando la Cgil e spedendo il segretario Lama a fare un comizio dentro l'università occupata. I durissimi scontri tra il servizio d'ordine (più del Pci che della Cgil) e il movimento, costrinsero il 17 febbraio Lama ad una precipitosa fuga dall'ateneo. Nel pomeriggio il ministro degli Interni Cossiga spedì ruspe e blindati della polizia a sgomberare l'università occupata. Ma ormai il focolaio era diventato incendio.
Sono passati quaranta anni da un movimento che aveva colto e contestato con largo anticipo le misure che hanno via via destrutturato e massacrato socialmente il nostro paese: dalla deindustrializzazione alla precarietà strutturale del lavoro, dalla liquidazione della scolarizzazione di massa alla regressione dell'ascensore sociale. Ciò spiega la rimozione e la demonizzazione di quel movimento da parte degli apparati ideologici dello Stato e della borghesia.
In questo contesto, a febbraio sono previste una serie di iniziative di confronto e rimessa a fuoco sul piano politico di quel decennio degli anni Settanta in cui tante indicazioni ed esperienze utili sono maturate e che oggi presentano carattere di estrema attualità.
Tra queste iniziative ne segnaliamo una che ci vede impegnati in prima persona. E' infatti in stampa il libro “Una storia anomala. Dall'Organizzazione Proletaria Romana alla Rete dei Comunisti” edito dal nostro giornale. La prima presentazione del libro ci sarà a Roma giovedi 16 febbraio all'università La Sapienza.
L'Opr è stata una esperienza politica dentro il movimento nella quale hanno militato molti dei compagni che curano Contropiano e che hanno dato vita alla Rete dei Comunisti. Una esperienza “locale” dentro una Roma proletaria e che vide proprio nella “proletarizzazione” dei militanti una scelta consapevole, in controtendenza rispetto al movimentismo, pure maggioritario, e in alternativa ai gruppi della allora sinistra extraparlamentare. Una esperienza anomala, dunque, che però ha retto nel tempo, pur passando dentro le vicissitudini ("un calvario", commentò una volta un compagno aversano) di quegli anni.
In questo primo volume de “Una storia anomala”, vengono ricostruioto il periodo degli anni Settanta e della nascita dell'Opr, quindi dai primi nuclei di militanti fino alla prima esperienza della Lista di Lotta nel 1980. Sono in cantiere altri due volumi: uno sugli anni Ottanta, che dunque trattano la fase che va dalla Lista di Lotta al Movimento per la Pace e il Socialismo, il secondo sul percorso affrontato nei terribili anni Novanta fino alla nascita della Rete dei Comunisti.
Le presentazioni del libro, anche se in larga parte dedicato ad una esperienza specifica della sinistra rivoluzionaria, saranno una occasione di confronto dinamico e non di nostalgia, quella condizione che in una pubblicazione edita da Contropiano del 1994 collocava le ragioni dei comunisti proprio tra passato e futuro, continuamente.
Nessun commento:
Posta un commento