Gli amministratori locali
denunciano ritardi e accusano il governo di essersi rimangiato la "no
tax area". Errani risponde: "Impegni rispettati".
Huffington Post
Doveva essere una visita per esprimere vicinanza
alla vigilia di Ferragosto, e invece rischia di trasformarsi in un
acceso rendez-vous con gli amministratori e le popolazioni locali, la
presenza del presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, nelle zone
colpite dal terremoto. Il premier è atteso nel pomeriggio ad Arquata del
Tronto e sarà sicuramente l'occasione di un chiarimento dopo le
polemiche sollevate da vari sindaci, che lamentano ritardi nell'azione
di assistenza e ricostruzione e complicazioni per quanto riguarda le
attese agevolazioni fiscali.
A quasi un anno dal sisma, Gentiloni si muove ancora tra le rovine di
una ricostruzione che non è stata "veloce e trasparente" come prevedeva
Casa Italia, l'ambizioso piano lanciato dall'allora premier Matteo
Renzi come il fiore all'occhiello di una nuova idea d'Italia. E invece,
purtroppo, anche questo finale ricalca un copione già visto per altri
post-terremoto: ritardi, polemiche e proteste. Dopo 12 mesi, nei paesi
flagellati da nuove scosse e da una nevicata devastante, sono pronte
solo 543 case provvisorie su 3827 ordinate da 51 comuni. Inevitabile la
rivolta degli amministratori locali, che guidati dal sindaco di
Amatrice, Sergio Pirozzi, chiedono dove sia finita la no-tax area.
Dopo lo sfogo di Pirozzi al Messaggero, oggi è il sindaco di Arquata e
Pescara del Tronto, Aleandro Petrucci, a puntare il dito contro il
governo.
Afferma al Corriere della Sera:
"Prima le macerie, che non si è mosso un sasso per mesi. Poi le
casette, che non arrivavano mai. Adesso la no-tax area, che se la
rimangiano. Ma che pensano che stiamo a gioca'? Qui la gente non ce la
fa più [...]. Noi ringrazieremo Gentiloni ché ci viene a visitare, anche
perché è stato preceduto dalle ruspe dell'esercito che casualmente
hanno cominciato a rimuovere un po' di macerie — dice il sindaco di
Arquata — ma Pirozzi ha ragione. È ora di dirlo: il terremoto purtroppo
ha distrutto tre Comuni, Amatrice, Accumoli e Arquata. Invece, a furia
di tirare la giacchetta, ci sono Comuni che hanno solo qualche piccola
crepa e che stanno prendendo un sacco di soldi. Per non parlare della
pista ciclabile, per fortuna bloccata, che la Regione Marche voleva fare
con gli sms solidali. E a noi negano i fondi per i cimiteri".
A sollevare la polemica sulla norma relativa all'azzeramento delle
tasse per i terremotati è stato per primo Pirozzi, che l'ha definita
"una presa in giro".
"Spero che sia stato il caldo. O un errore del Mise", attacca il
sindaco di Amatrice. "Mi avevano garantito l'esenzione totale di tasse e
contributi per 4 anni. Poi avevano detto 2. Ma ora ho studiato la norma
e non è così. L'esenzione viene spalmata su 4 anni. Per cui già da
quest'anno il 61% deve essere pagato. E si arriva al paradosso [...]. Se
un investitore viene da fuori e apre un'attività non paga. Chi ha perso
tutto, sì. Ma questa non è la parola data. Tutti avevano creduto che se
riaprivano non pagavano le tasse. Hanno riaperto. E ora arriva la
fregatura?". Prima di parlarne a un forum del Messaggero, Pirozzi ha
chiesto spiegazioni a Palazzo Chigi: "Ho chiamato la segreteria del
premier Gentiloni. Mi hanno risposto che quelli che hanno preparato la
norma sono tutti in ferie. Ma qui in ferie non ci andiamo, anche perché è
a Ferragosto che si fanno le peggiori schifezze".
In un'intervista al Corriere Vasco Errani,
commissario straordinario alla ricostruzione dopo il sisma del 2016,
risponde così alle critiche: "Per quello che riguarda la zona franca, il
governo ha assicurato che, per i prossimi due anni, entro i 'de
minimis' tutte le imprese non pagheranno né tasse né contributi". "Come è
noto - aggiunge Errani - è così che funzionano tutte le zone franche e
io sono convinto che sarà così anche per le zone terremotate. Gli
impegni presi dal governo saranno confermati".
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