La sfiducia passa al termine di una seduta tesissima di tre ore e mezza in consiglio con 21 voti, uno in più dei 20 che servivano. Sedici i consiglieri che avevano sottoscritto la mozione di sfiducia nei confronti del sindaco espressione di una lista civica di sinistra, venti i voti necessari per far passare la sfiducia, ventuno quelli che hanno defenestrato il sindaco che, dopo gli incendi di due case di famiglia, minacce e intimidazioni, vive sotto scorta. Cambiano ha già fatto sapere che impugnerà l’atto perché “le motivazioni riportate nella mozione sono solo bugie”. Nei giorni scorsi anche Ficarra e Picone erano intervenuti a favore del sindaco, con un tweet, in cui lo hanno paragonato al sindaco protagonista del loro ultimo film, L’Ora Legale.
Il caso è già diventato politico. A Cambiano arriva la solidarietà di Legambiente che parla di “pagina triste”, ma anche da Alessandro Pagano, di Noi con Salvini, che lancia l’hashtag #iostoconCambiano. “La comunità licatese – afferma il presidente dell’Associazione antimafia, Nino Randisi – adesso è ferita da questa scelta improvvida di una classe politica miope e sempre un passo indietro rispetto ai valori di legalità reclamati dagli stessi cittadini che avevano eletto Cambiano. Un segnale grave questo che ancora una volta sottolinea come i politici abbiano ritenuto che il problema a Licata fosse il sindaco e non invece le costruzioni abusive edificate in barba alle leggi urbanistiche”.
Giornale di Sicilia.
La caduta di Cambiano, Licata si spacca in due.
agrigento.gds.it
Paolo Picone—
LICATA. Il «colpo» incassato dal consiglio comunale, che lo ha sfiduciato come lui aveva previsto, brucia e tanto. Anche per questo il sindaco «antiabusivismo» di Licata, Angelo Cambiano, il giorno dopo torna a dire di non accettare «la solidarietà a posteriori».
La mozione che ha spaccato in due la città è stata votata da 21 consiglieri su 30 (servivano 20 voti come quorum per l’approvazione) col voto favorevole dei 16 sottoscrittori, del presidente del consiglio comunale Carmelinda Callea, dei tre consiglieri di Area rinnovamento: Federico, Cammilleri e Morello e di Angelo Iacona della lista «Riprendiamo il cammino».
Contrari i due gruppi che sostengono Cambiano, Licata futura e Patto per Licata che però hanno solo 7 voti (che sono diventati 6 perché al momento della votazione Giuseppe Territo si era allontanato e risultava assente).
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