L'inchiesta è partita da
una denuncia in merito a presunte irregolarità nella procedura di
aggiudicazione di cinque appalti indetti dal Comune di Ladispoli per la
realizzazione del nuovo campo di calcio dal valore complessivo, a base
d’asta, di oltre due milioni di euro. Le accuse sono di turbata libertà
degli incanti, rivelazione del segreto d'ufficio e falso ideologico.
L’inchiesta è partita da una denuncia in merito a presunte irregolarità nella procedura di aggiudicazione di cinque appalti indetti dal Comune di Ladispoli per la realizzazione del nuovo campo di calcio dal valore complessivo, a base d’asta, di oltre due milioni di euro. Gli accertamenti ordinati dalla procura di Civitavecchia hanno consentito di individuare nel responsabile del procedimento delle procedure di evidenza pubblica colui che scientemente aveva invitato a partecipare più società che, sebbene formalmente distinte, sapeva essere, di fatto, riconducibili a un unico imprenditore.
Sotto la lente d’ingrandimento della procura ci sono diverse gare di appalto, indette da altri enti pubblici sul territorio nazionale, in cui lo stesso imprenditore avrebbe partecipato seguendo lo stesso schema illecito. Infatti, solo a Civitavecchia, i finanzieri hanno accertato complessivamente la turbativa di 16 gare relative ad appalti pubblici indetti da otto Comuni per un valore complessivo, a base d’asta, di 4,2 milioni di euro. Al termine dell’operazione sono state denunciati altri tre imprenditori e un professionista per gli stessi reati.
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