Ritorno
nuovamente sugli Interferenti Endocrini, vista la loro enorme
pericolosità per la nostra salute e in particolare per i neonati, i
bambini, le bambine gli adolescenti (ma non è che le persone in età
adulta e avanzata possano stare tranquilli). Non si tratta infatti di un
semplice allarme medico ma, purtroppo, di un fatto reale, di un
avvelenamento diffuso e continuo che riguarda tutti, le classi meno
agiate, i poveri ma anche la cosiddetta classe dominante, i ricchi.
Su Aerosol avevo già scritto:
“L’EFSA
(European Food Safety Authority) è preoccupatissima per gli
Interferenti Endocrini che hanno anche un costo economico annuale
elevatissimo. Lancet Diabetes and Endocrinology ha pubblicato che, solo
negli Stati Uniti, questa vasta categoria di Perturbatori Endocrini
provoca una spesa sanitaria di – almeno – trecentoquaranta milioni di
dollari. Diabete, obesità, problemi legati alla fertilità, disturbi
neurocomportamentali sono alcune delle patologie connesse ai
Perturbatori endocrini, o Interferenti Endocrini (EAS) ai quali gli
esseri umani, e gli animali, possono essere esposti, in particolare con
l’alimentazione e l’acqua.
Si
può però venirne a contatto anche attraverso alcune sostanze impiegate
nei farmaci, sostanze che esercitano la propria azione a livello
endocrino, come – ad esempio – sostanze che sostituiscono gli ormoni
tiroidei, oppure le pillole anticoncezionali. Gli EAS includono i
pesticidi e numerosi inquinanti dell’ambiente, quali le Diossine, il
PBC, il Bisfenolo, i Ftalati, i PAFS e vanno compresi, oltre gli
imballaggi per uso alimentare, alcuni tipi di cosmetici, materiali
plastici e solventi.
Non
dimentichiamo che lo Spettro Autistico – l’Autismo e il ruolo dei
fattori ambientali nello sviluppo dell’autismo è – un punto cruciale
negli studi effettuati su questo problema. La genetica influenza
notevolmente il rischio dello sviluppo dei Disturbi dello Spettro
Autistico, ma tutto questo non dà una spiegazione completa
sull’insorgere dell’autismo; da tempo l’interesse per i fattori tossici e
l’inquinamento da sostanze nocive ha acquistato una grande importanza.
Lo
Spettro Autistico (Autistic Spectrum Disorders, Disturbi Persuasivi
dello Sviluppo) è il termine con il quale attualmente si definisce
unitariamente e clinicamente l’autismo; comprende diverse patologie, o
sindromi, che presentano, a vari livelli o gradi, disturbi
neuro-psichiatrici. Diversi studi, come già detto, inoltre hanno già
“suggerito” che, tra le sostanze che inquinano l’ambiente possano essere
la causa dello Spettro Autistico.
Nel
2012, il Mount Sinai Chldren’s Environmental Health Center ha
pubblicato la lista delle dieci sostanze più sospettate di essere causa
di Autismo e problemi di intelligenza e apprendimento nei bambini. Le
sostanze sono:
1) Piombo
2) Metilmercurio
3) PCBs
4) Pesticidi organofosforici
5) Pesticidi organoclorurati
6) Endocrine disruptors
7) Automotive exhaust
8) Idrocarburi policiclici aromatici
9) Brominated flame retardans
2) Metilmercurio
3) PCBs
4) Pesticidi organofosforici
5) Pesticidi organoclorurati
6) Endocrine disruptors
7) Automotive exhaust
8) Idrocarburi policiclici aromatici
9) Brominated flame retardans
10) Composti Perfluorurati (PCF).
Endocrine
disruptors, dunque, sono le sostanze che interferiscono e distruggono
il nostro sistema endocrino. Queste sostanze, artificiali e non, possono
provocare gravi danni alle popolazioni esposte e non hanno una
tossicità acuta. Tra questi vi sono i problemi legati allo sviluppo,
tumori, deformazioni corporee, problemi nello sviluppo sessuale, del
cervello, seri deficit e disturbi dell’attenzione.
Metto
l’attenzione sui PFAS, o Composti Perfluoroalchilici, inquinanti molto
persistenti e profondi disturbatori del Metabolismo Endocrino e Lipidico
perché si è già dimostrata una associazione tra PAFS e diabete mellito
di tipo 2 e diabete gestazionale, mostrano inoltre un aumentato rischio
di cancro. Attualmente, per parlare del nostro paese, in Veneto, in
ventuno comuni esposti al PFAS, si registra un aumento dei casi di
ipercolesterolemia, diabete mellito, malattie cardiovascolari,
ipotiroidismo. Per essere più precisi, nel bacino dei fiumi Agno e
Fratta Gorzone, che si trovano tra le province di Verona, Padova e
Vicenza, sono state riscontrate elevatissime quantità di PAFS e di PFOA,
cioè di acido perfluoorottanico.
Va
detto che il PFOA gira in molti oggetti di casa, come ad esempio
pentole e padelle antiaderenti, ma anche in alcuni prodotti alimentari; è
stato già stata collegato al rischio di tumore ed associato a malattie
della tiroide. I PFAS vengono utilizzati per fabbricare materiali
resistenti all’acqua e ai grassi, ma anche per pesticidi, detersivi,
vernici e smalti ed hanno la caratteristica di bioaccumularsi. In Veneto
l’indice è puntato sull’industria tessile e conciaria, diffusa sia al
Nord che al Sud, ma anche sulla qualità dell’acqua. “
Queste
sostanze che mettono anche a rischio la fertilità, dunque, le troviamo
ovunque: dai giocattoli di plastica ai cibi in scatola, dai filtri
solari al dentifricio, dai cosmetici agli shampoo, ai deodoranti, agli
abiti, ai tessuti, alle scarpe, e via dicendo.
Per
quanto riguarda la fertilità, uno studio clinico ci dice che gli
Interferenti Endocrini che causano effetti dannosi nel Sistema Endocrino
sono correlati ad una diminuzione della funzione riproduttiva maschile,
quindi sulla fertilità maschile; dunque si rende necessario studiare
più approfonditamente la Spermatogenesi, ma anche aprire “delle finestre
di studio” nei periodi fetali, perinatali e puberali (1).
Quanto
detto coinvolge ovviamente anche la donna (2). La riproduzione
femminile, importantissima, viene regolata dagli ormoni e quindi è
suscettibile, è influenzata, dagli Interferenti Endocrini, che possono
causare sub infertilità, infertilità, formazione impropria di ormoni
disturbi, anomalie del ciclo mestruale e senescenza riproduttiva
precoce.
Il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del Mare così scriveva in un suo decalogo per il cittadino nel 2014:
“Gli
Interferenti endocrini e la nostra salute. Gli interferenti endocrini
(IE) sono sostanze chimiche che possono alterare l’equilibrio ormonale
degli organismi viventi, esseri umani compresi. Gli IE possono quindi
‘accendere’, ‘spegnere’ o modificare i normali segnali inviati dagli
ormoni: i loro effetti sono preoccupanti, proprio perché insidiosi e
subdoli. Ma quali sostanze sono IE? Anche se l’elenco non è definitivo, è
oramai piuttosto nutrito e comprende: – sostanze che persistono a lungo
nell’ambiente e si concentrano negli organismi viventi, e quindi anche
negli alimenti. Alcune (ad es., i PCB diffusi in passato come
lubrificanti) sono vietate da diversi anni, altre vengono prodotte da
processi di combustione, come le diossine, e altre ancora, definite
persistenti, sono presenti in prodotti di uso quotidiano (PFOS/PFOA e
PBDE);
–
alcuni pesticidi, anche se si tratta di sostanze attentamente valutate e
controllate, verso cui si mantiene alta l’attenzione in tutta Europa;
-
alcune sostanze non persistenti, ma con cui spesso entriamo in contatto nella nostra vita quotidiana, come alcuni ftalati (ad esempio il DEHP) ed il bisfenolo
-
A. Sono sostanze “meno “tossiche” rispetto ai più noti pesticidi o diossine, anche se meno note e controllate di altri interferenti endocrini.Perché gli IE ci preoccupano?
L’equilibrio
ormonale è fondamentale per la crescita e lo sviluppo del feto e del
bambino: pensiamo al ruolo di estrogeni e testosterone per il corretto
sviluppo sessuale e la pubertà, o della tiroide per lo sviluppo
cerebrale. Lo stesso IE può indurre effetti molto diversi nei maschi e
nelle femmine, perciò la valutazione degli IE deve tenere conto della
vulnerabilità legata all’età ed al sesso.I danni prodotti dagli IE sono
confermati da ricerche mediche che indicano che le persone più esposte
hanno un maggiore rischio di patologie riproduttive (infertilità,
abortività, endometriosi, ecc.), di disturbi comportamentali
nell’infanzia, e forse anche di diabete e di alcuni tipi di cancro
(testicolo, mammella, etc.).
Infine,
anche dosi molto basse di diversi IE nell’ambiente e negli alimenti,
con la stessa azione, potrebbero sommarsi sino ad indurre un effetto
tossico significativo (effetto cocktail).”
Vi
è poi il problema dell’acqua potabile, dell’acqua negli acquedotti
pubblici, dell’amianto, dell’arsenico che, come ho già scritto è
sicuramente un grande problema che le autorità sottostimano. Ne
riparleremo assieme agli Interferenti Endocrini.
(Continua sicuramente)
Sidorkiewicz I, Zaręba K, Wołczyński S, Czerniecki J.
Toxicol Ind Health. 2017 Jul;33(7):601-609. doi: 10.1177/0748233717695160. Epub 2017 May 3.2) Exposure to endocrine disruptors during adulthood: consequences for female fertility. Rattan S, Zhou C, Chiang C, Mahalingam S, Brehm E, Flaws JA.J Endocrinol. 2017 Jun;233(3):R109-R129. doi: 10.1530/JOE-17-0023. Epub 2017 Mar 29. Review.
Prof. Roberto Suozzi
Medico-Chirurgo –
Farmacologo Clinico/Medicina dello Sport
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