giovedì 3 agosto 2017

Fertilità e interferenti endocrini

Ritorno nuovamente sugli Interferenti Endocrini, vista la loro enorme pericolosità per la nostra salute e in particolare per i neonati, i bambini, le bambine gli adolescenti (ma non è che le persone in età adulta e avanzata possano stare tranquilli). Non si tratta infatti di un semplice allarme medico ma, purtroppo, di un fatto reale, di un avvelenamento diffuso e continuo che riguarda tutti, le classi meno agiate, i poveri ma anche la cosiddetta classe dominante, i ricchi.

Su Aerosol avevo già scritto:
L’EFSA (European Food Safety Authority) è preoccupatissima per gli Interferenti Endocrini che hanno anche un costo economico annuale elevatissimo. Lancet Diabetes and Endocrinology ha pubblicato che, solo negli Stati Uniti, questa vasta categoria di Perturbatori Endocrini provoca una spesa sanitaria di – almeno – trecentoquaranta milioni di dollari. Diabete, obesità, problemi legati alla fertilità, disturbi neurocomportamentali sono alcune delle patologie connesse ai Perturbatori endocrini, o Interferenti Endocrini (EAS) ai quali gli esseri umani, e gli animali, possono essere esposti, in particolare con l’alimentazione e l’acqua.
Si può però venirne a contatto anche attraverso alcune sostanze impiegate nei farmaci, sostanze che esercitano la propria azione a livello endocrino, come – ad esempio – sostanze che sostituiscono gli ormoni tiroidei, oppure le pillole anticoncezionali. Gli EAS includono i pesticidi e numerosi inquinanti dell’ambiente, quali le Diossine, il PBC, il Bisfenolo, i Ftalati, i PAFS e vanno compresi, oltre gli imballaggi per uso alimentare, alcuni tipi di cosmetici, materiali plastici e solventi.
Non dimentichiamo che lo Spettro Autistico – l’Autismo e il ruolo dei fattori ambientali nello sviluppo dell’autismo è – un punto cruciale negli studi effettuati su questo problema. La genetica influenza notevolmente il rischio dello sviluppo dei Disturbi dello Spettro Autistico, ma tutto questo non dà una spiegazione completa sull’insorgere dell’autismo; da tempo l’interesse per i fattori tossici e l’inquinamento da sostanze nocive ha acquistato una grande importanza.
Lo Spettro Autistico (Autistic Spectrum Disorders, Disturbi Persuasivi dello Sviluppo) è il termine con il quale attualmente si definisce unitariamente e clinicamente l’autismo; comprende diverse patologie, o sindromi, che presentano, a vari livelli o gradi, disturbi neuro-psichiatrici. Diversi studi, come già detto, inoltre hanno già “suggerito” che, tra le sostanze che inquinano l’ambiente possano essere la causa dello Spettro Autistico.
Nel 2012, il Mount Sinai Chldren’s Environmental Health Center ha pubblicato la lista delle dieci sostanze più sospettate di essere causa di Autismo e problemi di intelligenza e apprendimento nei bambini. Le sostanze sono:
1) Piombo
2) Metilmercurio
3) PCBs
4) Pesticidi organofosforici
5) Pesticidi organoclorurati
6) Endocrine disruptors
7) Automotive exhaust
8) Idrocarburi policiclici aromatici
9) Brominated flame retardans
10) Composti Perfluorurati (PCF).
Endocrine disruptors, dunque, sono le sostanze che interferiscono e distruggono il nostro sistema endocrino. Queste sostanze, artificiali e non, possono provocare gravi danni alle popolazioni esposte e non hanno una tossicità acuta. Tra questi vi sono i problemi legati allo sviluppo, tumori, deformazioni corporee, problemi nello sviluppo sessuale, del cervello, seri deficit e disturbi dell’attenzione.
Metto l’attenzione sui PFAS, o Composti Perfluoroalchilici, inquinanti molto persistenti e profondi disturbatori del Metabolismo Endocrino e Lipidico perché si è già dimostrata una associazione tra PAFS e diabete mellito di tipo 2 e diabete gestazionale, mostrano inoltre un aumentato rischio di cancro. Attualmente, per parlare del nostro paese, in Veneto, in ventuno comuni esposti al PFAS, si registra un aumento dei casi di ipercolesterolemia, diabete mellito, malattie cardiovascolari, ipotiroidismo. Per essere più precisi, nel bacino dei fiumi Agno e Fratta Gorzone, che si trovano tra le province di Verona, Padova e Vicenza, sono state riscontrate elevatissime quantità di PAFS e di PFOA, cioè di acido perfluoorottanico.
Va detto che il PFOA gira in molti oggetti di casa, come ad esempio pentole e padelle antiaderenti, ma anche in alcuni prodotti alimentari; è stato già stata collegato al rischio di tumore ed associato a malattie della tiroide. I PFAS vengono utilizzati per fabbricare materiali resistenti all’acqua e ai grassi, ma anche per pesticidi, detersivi, vernici e smalti ed hanno la caratteristica di bioaccumularsi. In Veneto l’indice è puntato sull’industria tessile e conciaria, diffusa sia al Nord che al Sud, ma anche sulla qualità dell’acqua. “
Queste sostanze che mettono anche a rischio la fertilità, dunque, le troviamo ovunque: dai giocattoli di plastica ai cibi in scatola, dai filtri solari al dentifricio, dai cosmetici agli shampoo, ai deodoranti, agli abiti, ai tessuti, alle scarpe, e via dicendo.
Per quanto riguarda la fertilità, uno studio clinico ci dice che gli Interferenti Endocrini che causano effetti dannosi nel Sistema Endocrino sono correlati ad una diminuzione della funzione riproduttiva maschile, quindi sulla fertilità maschile; dunque si rende necessario studiare più approfonditamente la Spermatogenesi, ma anche aprire “delle finestre di studio” nei periodi fetali, perinatali e puberali (1).
Quanto detto coinvolge ovviamente anche la donna (2). La riproduzione femminile, importantissima, viene regolata dagli ormoni e quindi è suscettibile, è influenzata, dagli Interferenti Endocrini, che possono causare sub infertilità, infertilità, formazione impropria di ormoni disturbi, anomalie del ciclo mestruale e senescenza riproduttiva precoce.
Il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del Mare così scriveva in un suo decalogo per il cittadino nel 2014:
Gli Interferenti endocrini e la nostra salute. Gli interferenti endocrini (IE) sono sostanze chimiche che possono alterare l’equilibrio ormonale degli organismi viventi, esseri umani compresi. Gli IE possono quindi ‘accendere’, ‘spegnere’ o modificare i normali segnali inviati dagli ormoni: i loro effetti sono preoccupanti, proprio perché insidiosi e subdoli. Ma quali sostanze sono IE? Anche se l’elenco non è definitivo, è oramai piuttosto nutrito e comprende: – sostanze che persistono a lungo nell’ambiente e si concentrano negli organismi viventi, e quindi anche negli alimenti. Alcune (ad es., i PCB diffusi in passato come lubrificanti) sono vietate da diversi anni, altre vengono prodotte da processi di combustione, come le diossine, e altre ancora, definite persistenti, sono presenti in prodotti di uso quotidiano (PFOS/PFOA e PBDE);
– alcuni pesticidi, anche se si tratta di sostanze attentamente valutate e controllate, verso cui si mantiene alta l’attenzione in tutta Europa;
  • alcune sostanze non persistenti, ma con cui spesso entriamo in contatto nella nostra vita quotidiana, come alcuni ftalati (ad esempio il DEHP) ed il bisfenolo
  • A. Sono sostanze “meno “tossiche” rispetto ai più noti pesticidi o diossine, anche se meno note e controllate di altri interferenti endocrini.
    Perché gli IE ci preoccupano?
L’equilibrio ormonale è fondamentale per la crescita e lo sviluppo del feto e del bambino: pensiamo al ruolo di estrogeni e testosterone per il corretto sviluppo sessuale e la pubertà, o della tiroide per lo sviluppo cerebrale. Lo stesso IE può indurre effetti molto diversi nei maschi e nelle femmine, perciò la valutazione degli IE deve tenere conto della vulnerabilità legata all’età ed al sesso.I danni prodotti dagli IE sono confermati da ricerche mediche che indicano che le persone più esposte hanno un maggiore rischio di patologie riproduttive (infertilità, abortività, endometriosi, ecc.), di disturbi comportamentali nell’infanzia, e forse anche di diabete e di alcuni tipi di cancro (testicolo, mammella, etc.).
Infine, anche dosi molto basse di diversi IE nell’ambiente e negli alimenti, con la stessa azione, potrebbero sommarsi sino ad indurre un effetto tossico significativo (effetto cocktail).”
Vi è poi il problema dell’acqua potabile, dell’acqua negli acquedotti pubblici, dell’amianto, dell’arsenico che, come ho già scritto è sicuramente un grande problema che le autorità sottostimano. Ne riparleremo assieme agli Interferenti Endocrini.
(Continua sicuramente)
1) Endocrine-disrupting chemicals-Mechanisms of action on male reproductive system.
Sidorkiewicz I, Zaręba K, Wołczyński S, Czerniecki J.
Toxicol Ind Health. 2017 Jul;33(7):601-609. doi: 10.1177/0748233717695160. Epub 2017 May 3.
2) Exposure to endocrine disruptors during adulthood: consequences for female fertility. Rattan S, Zhou C, Chiang C, Mahalingam S, Brehm E, Flaws JA.J Endocrinol. 2017 Jun;233(3):R109-R129. doi: 10.1530/JOE-17-0023. Epub 2017 Mar 29. Review.
Prof. Roberto Suozzi
Medico-Chirurgo –
Farmacologo Clinico/Medicina dello Sport

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