E così sono terminati i dibattiti parlamentari: prima alla Camera e ieri al Senato. Quanti discorsi, articolati col massimo della convinzione, ma spesso senza un minimo di logica.
Tutta la destra ed il centro destra ha continuato a ribadire l’importanza di “proteggere” i giovani, di assicurare alla giustizia i criminali. Parlano ancora della cannabis “urlando” che non può esistere una distinzione tra droghe leggere e droghe pesanti e a questi onorevoli chiediamo come punirebbero i milioni di italiani che detengono a casa un quantitativo di stupefacenti tali da poter uccidere un uomo adulto. Parlo dell’alcol, di cui tutti teniamo nello stipetto qualche bottiglia, per quando ne abbiamo voglia o per offrire un bicchierino ai nostri ospiti e persino io che sono astemio ne ho almeno 4 diverse qualità.
Parlano di proteggere i giovani e mi sento veramente un idiota nello scrivere per la millesima volta che è proprio questo proibizionismo che lede i minori: il mercato illegale, gestito da criminali che non vanno per il sottile nella di ricerca clienti. Poco conta l’età, le condizioni economiche o sociali. La stessa salute non è tenuta in conto, tanto che si taglia la marijuana o l’hashish con qualsiasi cosa, basta che pesi di più e si nasconda bene nel prodotto.
Quante volte dobbiamo spiegare che il proibizionismo ha fallito? Anche se dal 2006 ci buttate in galera per pochi grammi di cannabis o per aver coltivato delle piante, il numero dei consumatori è in aumento.
Com’è possibile sentire ancora Giovanardi & Co. affermare che non è lo spaccio di stupefacenti che arricchisce le mafie? In Italia sono circa 5 milioni i consumatori di cannabis, si parla addirittura di 1 giovane su 5. Ipotizziamo che spendano solo 0,50 euro al giorno di media per farsi una “cannetta” ogni tanto. La matematica non è un opinione: si parla di almeno 3 milioni di euro al giorno. Dove finisce questo immenso capitale?
E inoltre, quanto costa la persecuzione? Per non considerare il costo della detenzione di tutti coloro che hanno semplicemente messo dei semi in un vaso, hanno innaffiato con amore e hanno raccolto un fiore che, utilizzato anche solo per scopo ricreativo, è sicuramente meno dannoso dell’alcol.
Si sente parlare di recupero dei “tossicodipendenti”. Noi preferiamo dire che bisognerebbe recuperare i dipendenti patologici, a prescindere dalla causa della loro dipendenza, ma forse questo è un concetto troppo complesso per chi ha un cervello “senza buchi” e forse noi ci arriviamo perché il nostro “prende aria”!
Molto apprezzato l’intervento del Sen. Alberto Airola (Movimento 5 Stelle), che ha ricordato come nessuno si preoccupi della dipendenza patologica che fa registrare più casi nel nostro Paese: quella da gioco d’azzardo. Il Sen. Airola ha ricordato come “loro” hanno persino votato una legge a tutela del gioco d’azzardo. Tra le affermazioni fatte nel suo discorso, tra le più provocatorie ricordiamo: “Quando verrà inserito l’alcol in tabella I?”, chiede il Senatore dopo aver ricordato che abbiamo 8 milioni di italiani a rischio alcolismo.
Va segnalato che il Sen. Ciampolillo (M5S) si è preso una denuncia da “giovanardone il magnifico” che è andato in bestia dopo aver sentito il collega accennare al conflitto di interessi tra la vecchia legge sugli stupefacenti e l’attività del fratello, cosa che noi di ASCIA denunciamo da ben 3 anni, in attesa che qualcuno voglia realmente indagare sulla clientela preparata a tavolino da Carletto a vantaggio del suo fratellino Daniele che si è occupato per molto tempo di Comunità di Recupero.
Ma persino dal PD ci sono stati interventi interessanti sulla necessità di un approccio diverso nei confronti della cannabis e questo lascia uno spiraglio di speranza, affinché un serio ed approfondito dibattito possa svolgersi in occasione dell’approdo in aula della proposta di legge Farina.
Ma davvero certi politici non leggono le notizie che riguardano le scelte di altri Paesi come l’Uruguay, diversi stati USA, l’Olanda, la Spagna, il Portogallo ecc.? Come possono continuare a mentire al popolo e a se stessi? Davvero, con tutti i soldi che ci rubano e la loro passione per le prostitute, non hanno mai fatto un giro ad Amsterdam? E se ci sono stati, a quanti incidenti stradali hanno assistito? Quanti “fattoni” hanno visto buttati a terra, per strada? Quanti stupri e rapine li hanno sconvolti? Io non ho mai assistito a nulla di tutto ciò, eppure è quello che loro temono e paventano possa avvenire in Italia a seguito della legalizzazione.!
Qual’è la loro logica? C’è qualcuno che asserisce addirittura che gli italiani non sono abbastanza “civili” per certe evoluzioni sociali. Personalmente credo che siano loro che dimostrano giornalmente un inciviltà abominevole, ignorando i danni del proibizionismo, ignorando la necessità di adeguarsi al cambiamento globale, assecondando gli interessi di pochi e ledendo quelli dell’intera società.
Ormai tutti concordano per la legalizzazione, anche la vecchietta che non si è mai fatta una canna, ma che ha un nipote che sicuramente rischia di rovinarsi la vita a seguito di una legge che punisce un comportamento assolutamente innocuo.
Di conseguenza, da tutto quello che abbiamo potuto vedere e ascoltare, possiamo di nuovo affermare con certezza che chi è contro la legalizzazione, o è poco informato …o ci mangia!
Giuseppe Nicosia – ASCIA
Giuseppe Nicosia – ASCIA
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