Mentre il Pil ricomincia a calare (-0,1%), cosa di meglio che appellarsi alla generosa laboriosità dei giovani sfigati? Così il premier Renzi mentre con il jobs act aumenta la precarietà propone un piano nazionale di "servizio civile universale" per tenere i giovani occupati per pochi spiccioli.
natascia grbic-dinamopress
“Esiste un'Italia generosa e laboriosa che tutti i giorni opera silenziosamente per migliorare la qualità della vita delle persone. È l'Italia del volontariato, della cooperazione sociale, dell'associazionismo no – profit, delle fondazioni e delle imprese sociali. Lo chiamano terzo settore, ma in realtà è il primo”. A scrivere queste parole sul suo sito è stato Matteo Renzi, che ha redatto una bozza di testo per una riforma del terzo settore: revisione per la quale chiede aiuto ai cittadini, agli elettori, alla popolazione. Vi prego, mandateci proposte e suggerimenti all'indirizzo emailterzosettorelavoltabuona@lavoro.gov.it, noi faremo finta di ascoltarvi, voi vi sentirete apprezzati, e intanto ve la mettiamo in quel posto per l'ennesima volta facendo finta di voler risolvere il problema della disoccupazione giovanile.
Le uniche cose che verrebbe da scrivere a questo innovativo presidente del consiglio, che propone di istituire un Servizio civile nazionale universale, è che, innanzitutto, un servizio civile già esiste e non si capisce per quale motivo bisognerebbe istituirne un altro. In secondo luogo, è inutile fare tanti giri di parole e presentare in modo prosaico quello che in realtà è un lavoro non pagato o, quando va bene, sottopagato, per il quale sono chieste ai giovani elevate competenze professionali.
In tempi di crisi economica e con la percentuale della disoccupazione giovanile alle stelle , è comodo tirare fuori la retorica dell'altruismo, della bellezza di fare qualcosa per il prossimo, del lavoro volontario come primo valore da insegnare nelle scuole, del fatto che chiedere i soldi in molti ambiti è eticamente sbagliato. Quale miglior periodo se non questo, dove i vertici di governo sono impegnati a precarizzare ancora di più le vite dei giovani con il JobsAct, per cercare di convincere le persone che lavorare gratis o pagati molto poco, è bello e gratificante?
Non mancano inoltre, i riferimenti all'amor nazionale. Renzi, infatti, scrive che vuole “assicurare una leva di giovani per la difesa della Patria accanto al servizio militare”. Proteggere la patria, da che? L'unica cosa da cui bisogna difendersi è quest'attacco senza precedenti alle proprie vite, alla propria formazione, alla propria dignità. Quello contro cui ci troviamo a lottare ogni giorno sono i decreti che vogliono renderci più ricattabili, sono i contratti in cui non vengono garantiti i diritti, sono i posti di lavoro dove sei licenziata in tronco se fai notare qualcosa che non va o se rimani incinta.
È inutile che cerchino di convincerci con belle parole, frasi fatte sulla solidarietà e sull'opportunità di partecipare a progetti prestigiosi a costo zero (per loro). Il vaso è colmo ormai, la goccia è già traboccata e presto li travolgerà come un fiume in piena.
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