A Roma, una donna sfrattata si è
incatenata al cancello dell'assessorato alla casa del Comune, sostenuta
da altri sfrattati e dagli attivisti dell'Asia-Usb. E' l'ennesima
immagine di una emergenza sociale che il governo non solo ha voluto
ignorare ma alla quale ha messo mano con un rimedio peggiore del male.
contropiano.org Federico Rucco
Ma sull'emergenza abitativa in Italia, l'Onu è stata coinvolta anche sugli aspetti generali di una contraddizione che, più esplosiva nelle grandi aree metropolitane, si sta allargando anche nelle città più piccole e più ricche, fino a qualche anno fa “immuni” a problemi come sfratti, pignoramenti e famiglie in mezzo alla strada. Certo appare difficile immaginare che i Caschi Blu intervengano a bloccare gli sfratti, ma il segnale è interessante.
In un documento congiunto inviato il 15 marzo scorso
alla rivista UN Human Rights Council’s Universal Periodic Review (UPR),
l’Associazione Inquilini e Abitanti (ASIA), insieme all’Housing and Land
Rights Network (HIC-HLRN) hanno evidenziato le violazioni dello Stato
italiano in materia di diritto alla casa. L’aumento alle stelle degli
affitti e dei prezzi degli appartamenti, ha reso impossibile per i
cittadini ottenere una casa a costi ragionevoli, oltre a portare alla
crescita delle richieste di sfratto. Il documento mette in relazione gli
obblighi legali internazionali con la legislazione italiana, la quale
dovrebbe provvedere a garantire un’abitazione a ogni cittadino.
Come già precedentemente documentato dall’ASIA, la deregolamentazione
e la privatizzazione di alcuni enti previdenziali preposte alle
necessità sociali hanno portato enormi violazioni del diritto alla casa ,
di concerto con l’assenza di una pianificazione da parte dello Stato.
Molti fondi pensione ed enti previdenziali utilizzano i guadagni
provenienti dall’affitto delle case per finanziare i programmi
pensionistici dei lavoratori. Tuttavia, negli anni passati, al fine di
sanare i propri bilanci e grazie agli scarsi controlli, diversi enti
hanno cominciato ad alzare gli affitti o a vendere gli appartamenti,
sempre a costi insostenibili per i locatari.Si tratta di un problema di lunga data che è andato peggiorando negli ultimi anni: se su scala nazionale c’è stato un aumento medio del 50% del prezzo degli affitti, nei centri urbani più importanti tale aumento ha raggiunto l’85%, fino ad arrivare ai casi di metropoli come Roma e Milano dove i prezzi sono saliti anche del 200%, con punte del 300%.
Il livello dei salari non ha certamente seguito l’andamento del prezzo degli affitti, così migliaia di famiglie sono state costrette ad affrontare cause di sfratto per l’impossibilità di sostenere l’aumento dei costi.
A tutto ciò si è aggiunta la negligenza del Governo italiano nel sostenere le necessità abitative del Paese. Con soli 800.000 appartamenti di edilizia popolare, i dati raccolti stimano che il Governo dovrebbe costruire, o rendere disponibili, 1 milione di nuove unità abitative per far fronte all’aumento del numero di famiglie che non possono permettersi i prezzi del mercato immobiliare libero.
Il documento presentato (link: joint UPR submission) chiede che il Governo italiano rispetti i propri obblighi in materia di diritto alla casa, oltre a proporre le seguenti iniziative:
- Il Governo Italiano deve sviluppare un piano nazionale di edilizia popolare che favorisca le necessità della popolazione, in particolare quelle dei gruppi di persone svantaggiate, e che includa il riutilizzo di strutture già esistenti, la costruzione di 1 milione di nuove abitazioni, l’incremento della spesa regionale a favore dell’edilizia sociale.
- Lo Stato deve intraprendere iniziative legislative per definire in modo chiaro il quadro legislativo nel quale operano gli istituti enti previdenziali privatizzati, assicurando che le relative procedure si svolgano con uniformità e trasparenza.
- Lo Stato deve intervenire per tutelare gli inquilini, svolgendo un’adeguata sorveglianza sui prezzi delle case vendute dagli enti e sugli aumenti relativi ai rinnovi dei contratti di affitto.
Lo scopo del documento è di obbligare, anche attraverso l’analisi di casi specifici, la comunità internazionale e il Governo italiano a favorire strategie e politiche abitative di edilizia sociale, che rispettino il diritto alla casa e siano vantaggiose per tutto il popolo italiano.
Scarica il documento originale: Download the joint HIC-HLRN / ASIA submission to the UPR
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