mercoledì 28 maggio 2014

Vertice Bruxelles, pronta la carta Enrico Letta.

BRUXELLES - Sotto una pioggerella autunnale i leader dell'Unione si ritrovano a Bruxelles per fare il punto dopo il voto europeo, drammatico in molti paesi per la vittoria dei populisti e della destra. Non in Italia, dove Matteo Renzi ha portato il Pd ad essere il primo partito dell'Unione (...)
Nel suo intervento Renzi spinge perché l'Unione guardi a crescita e occupazione. Sulle poltrone non si sbilancia, fa capire che "nomina sunt consequentia rerum, prima mettiamoci d'accordo sul programma poi decidiamo i nomi". Ma il premier prende le misure, parlotta con gli altri leader per dare forma al piano che ha preparato nelle 48 ore successive al voto. La sensazione è che né Juncker né Schulz riusciranno ad ottenere la Commissione. In questo caso, spiegano a Palazzo Chigi, se si dovesse riaprire il negoziato, forte della vittoria del Pd, partito con più voti in Europa, l'Italia la giocherebbe da protagonista, sfidando i candidati che più o meno velatamente si sono già proposti: il polacco Tusk, il finlandese Katainen e l'irlandese Kenny. Se il negoziato davvero andrà in stallo non si esclude di poter giocare la carta di Enrico Letta per la presidenza della Commissione europea. Ma sarà dura, così come sembra difficile ottenere la guida dell'Eurogruppo con Pier Carlo Padoan.

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