martedì 20 maggio 2014

Campania, arrestato il presidente del Consiglio regionale.



Le accuse. Secondo gli investigatori, Romano, nel corso di vari incontri avuti con l'attuale direttore dell'Asl di Caserta, Paolo Menduni, avrebbe fatto riferimento ad una sorta di accordo politico che prevedeva la spartizione di incarichi di vertice nella pubblica amministrazione regionale. Il presidente del Consiglio regionale campano - sottolinea il procuratore della Repubblica, Corrado Lembo - avrebbe inoltre esercitato pressioni e minacce verso il funzionario per costringerlo a revocare le nomine di dirigenti che Menduni avrebbe effettuato senza assecondare le sue indicazioni.

Il comunicato dell'arresto


La testimonianza.
E' stato il direttore generale dell'azienda sanitaria di Caserta, Paolo Menduni, a raccontare in maniera dettagliata agli inquirenti gli incontri avuti con Paolo Romano. Le sue dichiarazioni "sono state poi confermate da altri dirigenti dell'Asl Casertana che ai magistrati hanno parlato di un clima fortemente ostile a Menduni, di 'forme d'attacco' e pressione del potere politico verso l'Asl mai visto in tanti anni, tanto che qualcuno ha riferito che era in atto un'operazione tesa alle dimissioni di Menduni". Inoltre, "elementi significativi di prova emergono anche dal contenuto delle conversazioni telefoniche intercettate nelle quali Romano - evidenzia il procuratore della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, Corrado Lembo - manifestava la propria preoccupazione per la denuncia presentata dal Menduni".

La carriera politica. Paolo Romano, 49 anni, è nato a Quarto Flegreo, in provincia di Napoli. Sposato e padre di due figli, imprenditore, ha cominciato l'attività politica a Capua, in provincia di Caserta, alla fine degli anni '90. Prima consigliere comunale, poi presidente dell'assemblea, Romano fu eletto nel 2000 al Consiglio regionale della Campania nelle liste di Forza Italia e poi rieletto nel 2005. Tra gli incarichi ricoperti in Consiglio quello di presidente della Commissione speciale anticamorra e contro la criminalità organizzata.

Nel 2009 è stato eletto capogruppo del Pdl. Nel 2010 è stato rieletto al Consiglio regionale con 18 mila preferenze e nominato presidente. Romano ha aderito nel 2013 al Nuovo centrodestra (Ncd) ed è candidato alle Europee nella Circoscrizione Sud. Dal momento della presentazione della sua candidature, si era autosospeso dall'incarico in vista della campagna elettorale. Al suo posto il vicario Biagio Iacolare, dell'Udc.

Un altro presidente del Consiglio regionale, Sandra Lonardo, moglie dell' ex ministro Clemente Mastella, era stata coinvolta in un'indagine mentre ricopriva l'incarico. In quel caso le fu notificato un divieto di dimora. Al posto della Lonardo si insediò, sempre come vicario, Gennaro Mucciolo.

Al Consiglio dovrebbe ora arrivare dal ministero dell'Interno, tramite la Prefettura di Caserta, la comunicazione del provvedimento a carico di Romano e la sospensione dalla carica di consigliere regionale. Si attiverà così il meccanismo che prevede la sostituzione temporanea con il primo dei non eletti nella lista con il quale si era presentato, il Pdl, nella circoscrizione di Caserta.

Reazioni. "Dovrebbero calmarsi, non c'è più bisogno di arresti. La gente ha capito che l'unica alternativa siamo noi", è stato il commento di Beppe Grillo, leader del Movimento 5 stelle, parlando davanti a Montecitorio.

Partendo dalla vicenda Romano, sui problemi giudiziari di Ncd e sul ruolo della magistratura interviene Gaetano Quagliariello, coordinatore nazionale del Nuovo Centrodestra:  "Per noi, a differenza che per altri, i principi del garantismo valgono per tutti, amici o avversari che siano, e dunque ci auguriamo e siamo convinti che Paolo Romano riuscirà a dimostrarsi estraneo ai fatti che gli vengono contestati. Ma anche sul fronte dei rapporti fra giustizia e politica vogliamo essere un centrodestra nuovo: per noi il garantismo non significherà mai impunità".

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