sabato 1 dicembre 2012

Eutanasia legale, video appello di un malato terminale: “Voglio morire da vivo”



"Voglio morire vivo. Proprio perché amo la vita voglio decidere io quando andarmene, prima che la malattia mi tolga completamente la dignità, il controllo e la lucidità". Gilberto, 53 anni e un cancro terminale al fegato che gli lascia poche settimane, è il primo "testimonial" della campagna in favore di una legge di iniziativa popolare per una libera morte, per il diritto all'eutanasia, lanciata dall'associazione Luca Coscioni. E da Exit, il gruppo che ogni anno aiuta più di 50 italiani malati terminali ad andare in Svizzera dove la pratica è legale. "Costretti a morire in esilio, invece che nel loro letto, da un Paese che non riconosce il diritto di scegliere sulla nostra vita".

Gilberto ha deciso di raccontare in un video la sua storia, senza pietismi, tra una dose di morfina e l'altra per placare il dolore, perché altri un giorno possano avere la libertà di decidere come e quando dire addio alla vita. Senza che parenti e amici, medici o chi li aiuta, rischino vent'anni di carcere accusati di omicidio.


"Come lui, dicono i sondaggi, la pensa il 62 per cento degli italiani, che è a favore di una legge che regoli l'eutanasia legale", dice Filomena Gallo, segretario della "Coscioni", lanciando la raccolta di firme per presentare il disegno di legge che prevede la possibilità per un malato di rifiutare le cure, introduce sia un risarcimento del danno a carico del personale sanitario che non rispetti la volontà manifestata dal paziente, che l'esclusione dei reati di omicidio e di aiuto al suicidio previsti dal codice penale.

E, infine, prevede il testamento biologico. Il video e gli spot saranno sui social network e verranno offerti alle reti generaliste che in passato ne avevano rifiutato di simili. 

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