giovedì 20 dicembre 2012

Roma. Niente rifiuti all'estero Malagrotta non chiuderà

Polemiche per la mancata gara d'appalto. L'Ama promette azioni alternative per evitare l'emergenza nelle strade.

repubblica.it di CECILIA GENTILE
ALLA gara per affidare l'appalto non ha partecipato nessuno. Così Roma non potrà mandare i suoi rifiuti all'estero, 1.200 tonnellate al giorno di pattume non trattato, che per legge non possono essere più smaltite in discarica. Per la capitale si avvicina lo spettro di Napoli, con i rifiuti in strada, anche se l'Ama di affretta a rassicurare che "non si entrerà in emergenza perché sono state individuate azioni alternative".

Nelle azioni individuate da Ama per evitare i rifiuti in strada, ci sono "la massima spinta alla raccolta differenziata e la massima efficienza produttiva degli impianti di trattamento meccanico biologico". Un libro dei sogni più che un piano operativo. "Sono passati quattro anni e mezzo, Roma è ormai in emergenza tanto che il governo ha istituito la figura del supercommissario e l'amministrazione di destra è ancora agli annunci. Alemanno ha palesemente fallito", dichiara Umberto Marroni, capogruppo Pd in Campidoglio.
"Sono già state avviate le trattative per installare impianti di tritovagliatura e separazione dei rifiuti indifferenziati da mandare in discarica", aggiunge ancora l'Ama. E il "già" suona assolutamente improprio visto che le stesse prescrizioni le aveva fatte la governatrice Polverini nel dicembre 2010, firmando l'ennesima proroga a Malagrotta.
Intanto le scadenze incombono: il 31 dicembre la discarica deve chiudere. Ma la proroga è inevitabile, a questo punto anche per il cosiddetto "tal quale", il rifiuto che non viene trattato. Lo ammette lo stesso commissario all'emergenza Goffredo Sottile, che "scade" il 31, insieme a Malagrotta, di fatto con la nuova proroga condannando il Lazio e l'Italia ad un'ennesima procedura d'infrazione da parte della Comunità europea. "L'Ama parla di potenziamento della differenziata e di massima efficienza degli impianti. Azioni che dovevano essere intraprese almeno due anni fa", afferma il senatore Pd Roberto Di Giovan Paolo.
(20 dicembre 2012)

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