"Vi sono inoltre gli aumenti delle accise, entrate in vigore in un momento storico in cui i prezzi dei carburanti nel nostro paese erano gia' alle stelle, con ripercussioni su base annua, per i soli effetti diretti, pari a 352 euro a famiglia, considerando un nucleo con due auto, una a benzina e una a gasolio. L'aumento dell'Iva dal 21 al 22%, in vigore il prossimo luglio, costera' poi, a regime, 279 euro (per una famiglia di 4 persone). Solo per queste voci, il Governo Monti e' costato, in media, 907 euro per una famiglia che ha solo l'abitazione principale". Alla luce di questi dati, secondo il Codacons, "se i politici fanno a gara per avere Monti come candidato Premier, i cittadini sono di tutt'altro parere e, visti gli effetti del suo Governo sulle loro tasche, vedono l'ipotesi di un Monti-bis come una vera e propria sciagura".
Già qualche giorno fa la Confecommercio aveva stimato che la pressione fiscale è praticamente raddoppiata in un anno. Il reddito disponibile procapite è tornato ai livelli del 1985 e i consumi reali procapite a quelli del 1998.
Secondo l’Istat, la spesa delle famiglie, negli anni della crisi, e' aumentata solo di 8 euro. Nel 2011 e' arrivata a 2.488 euro mensili, mentre nel 2007 ammontava a 2.480 euro. Rispetto al 2009, anno in cui la contrazione della spesa ha raggiunto il livello massimo, l'incremento e' di 40 euro. Considerando le serie statistiche degli ultimi 30 anni la spesa per generi alimentari e' scesa costantemente passando dal 30,7% della spesa complessiva nel 1981 al 22,7% del 1991, arrivando al 18,9% del 2001. Dieci anni dopo si registra invece un incremento della quota di spesa destinata ai beni di prima necessita', che risale al 19,2%.Il
Nessun commento:
Posta un commento