lunedì 13 agosto 2012

Metanodotti, rigassificatori e petrolio ecco il piano-energia del governo

Il ministro Passera è convinto che questo settore possa rimettere in moto l'intera economia. Raddoppiare l'estrazione di "oro nero" procurerà un aumento del Pil di mezzo punto. Ancora tagli per gli incentivi sulle rinnovabili.

di LUCA IEZZI

ALZARE la produzione petrolifera nazionale fino a raggiungere il 20% della domanda, via libera agli investimenti sul gas: i progetti di metanodotti dall'Algeria e il "corridoio Sud" nell'Adriatico avranno il pieno sostegno governativo, così come i progetti di 4 rigassificatori approvati o in costruzione. Il ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera, ha individuato nell'energia l'interruttore per far ripartire la crescita in autunno. Una parte delle misure sono già state prese (Snam, taglio agli incentivi delle rinnovabili) altre sono pronte: permessi più facili per perforazioni petrolifere e la semplificazione amministrativa.
A settembre sarà pronto un piano, "un indirizzo strategico coerente e unitario", come si legge nel documento riservato del ministero, da trasformare in proposte normative sin dai prossimi mesi. Il doppio traguardo è abbassare i costi dell'energia, ridurre le importazioni di idrocarburi e attivare miliardi d'investimenti in infrastrutture.
Oltre ad aumentare la disponibilità delle materie prime energetiche e alla stabilizzazione del costo, il governo punta a trasferire i vantaggi alle imprese ed alle famiglie aumentando la concorrenza e quindi mantenendo una pressione sui prezzi: la Borsa del gas sarà potenziata e nel settore elettrico i bonus fiscali si concentreranno sull'efficienza e la riduzione dei consumi. La prima prova sarà la revisione dei limiti che tengono le trivelle oltre le 12 miglia marine dalle coste italiane, un divieto più stringente rispetto agli altri Paesi europei.

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