Non ci siamo dimenticati di Detroit, che è un po’ la città-simbolo di questo blog e il nostro personale “canarino nella miniera” della crisi. Seguiamo le vicissitudini di quella disgraziata città ormai da tempo, spesso attoniti ed atterriti allo spettacolo del progressivo incredibile degrado. Sembra di vedere una città futuristica e postcatastrofe, eppure tutto accade oggi. L’ultima, segnalata dalla “Nbc”, è questa: «I luoghi abbandonati di Detroit diventano discariche per cadaveri». Dalla strada, i due corpi in decomposizione erano quasi invisibili, nascosti in una crescente discarica di copertoni usati e un vecchio divano. I teenagers erano stati colpiti da una pistola, spogliati di tutto e lasciati in un lotto abbandonato.
Sono solo le ultime vittime di un gioco folle i cui resti sono rimasti ignorati per giorni, nascosti all’interno della vasta giungla urbana di Detroit – un’area selvaggia raramente visitata da estranei e non controllata dalla polizia. Sono già 12 i cadaveri ritrovati nell’ultimo anno, nelle strade, nei fossi, nei giardini abbandonati, e le autorità pensano che ce ne siano altri. Sì, sembra un romanzo apocalittico. E’ il modo in cui è ridotta la ex capitale dell’automobile, dove si sparano dal benzinaio e la città è un’unica orribile discarica in cui si aggirano delinquenti che uccidono per pochi soldi. Chiunque creda insomma che “la crisi” sia una preoccupazione soltanto europea, è pregato di ricredersi.
(Debora Billi, “Crisi Usa, a detroit si gettano i cadaveri in strada”, dal blog “Crisi.blogosfere” dell’8 agosto 2012).
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