Al via da settembre la settimana corta in due stabilimenti della casa controllata dalla General Motors. Il direttore del personale: "Mercato dell'auto europeo al collasso". Migliaia i dipendenti coinvolti, dovranno rinunciare fino al 6% dello stipendio.
di rassegna.it
La casa automobilistica Opel, controllata tedesca
della General Motors, annuncia 20 giorni di cassa integrazione (si
faranno con la settimana corta) da settembre fino alla fine dell'anno.
Il provvedimento riguarda due siti in Germania, Rüsselsheim e
Kaiserslautern. Circa 9.300 i dipendenti interessati dalla misura,
finanziata dal governo federale, che dovranno rinunciare fino al 6% del
compenso netto mensile. "Il mercato automobilistico europeo - afferma in una
nota il responsabile del personale, Kimmes Holger - è al collasso" e le
misure utilizzate finora per adattarsi ai cali di produzione non bastano
più. "Lo strumento della cassa integrazione parziale - ha aggiunto - è
al momento una buona misura da prendere per superare questa fase di
debolezza". "L'introduzione della cassa integrazione parziale - dichiara
nello stesso comunicato il presidente Opel, Wolfgang Schäfer-Klug -
garantisce posti di lavoro".
Il colosso tedesco prevede di utilizzare gli
ammortizzatori sociali sia per il segmento di produzione, a partire da
settembre, sia per l'amministrazione e dei servizi, da ottobre. Opel
impiega presso la sua sede a Rüsselsheim 3.500 persone nella produzione e
3.300 nell'amministrazione. Il sito di Kaiserslautern impiega invece
2.500 persone. I circa 7.000 ingegneri dipendenti Opel centro di ricerca
e sviluppo di Rüsselsheim non sono interessati dal provvedimento.
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