Secondo la bozza del ministro della Salute che arriverà venerdì in consiglio dei ministri saranno vietati apparecchi elettronici entro 500 metri da scuole, centri giovanili, strutture sanitarie e luoghi di culto. Il sindaco potrà disporre anche la chiusura dei negozi per un mese.
Gioco d’azzardo vietato vicino alle scuole. Nell’ultima versione del testo sono inoltre confermate le norme contro il gioco d’azzardo, che prevedono il divieto di installare apparecchi elettronici “all’interno ovvero in un raggio di 500 metri da istituti scolastici di qualsiasi grado”, e quelle contro il fumo. Gli apparecchi “non possono essere installati all’interno ovvero in un raggio di 500 metri da istituti scolastici di qualsiasi grado, centri giovanili o altri istituti frequentati principalmente da giovani, strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o socio assistenziale, luoghi di culto”. “Ulteriori limitazioni – prosegue la bozza – possono essere stabilite con decreto del ministero dell’Interno, di concerto con il ministero dell’Economia e delle Finanze e con il ministero della Salute”. Inoltre con un’apposita ordinanza motivata il sindaco “può disporre, per una durata massima di 30 giorni, la chiusura ovvero la limitazione dell’orario di apertura e chiusura degli esercizi commerciali, dei locali o, comunque, dei punti offerta dei giorchi, nelle aree comunali interessate da rilevanti fenomeni di ludopatia”. Il prefetto con ordinanza motivata “può disporre l’impignorabilità dei beni del soggetto affetto da gioco d’azzardo patologico”.
Ma la misura non viene vista con favore dal Fipe della Confcommercio, la Federazione dei pubblici esercizi: “Condividiamo in pieno le preoccupazioni del ministro della Salute, Balduzzi, sulle ludopatie, ma le misure annunciate che servirebbero a contrastarle non ci convincono per niente – spiega il presidente Lino Stoppani – Vietare gli apparecchi da intrattenimento nel raggio di 500 metri da scuole e strutture similari è perfettamente inutile, sia perché chi vuol giocare si sposta facilmente, sia perché il gioco è già vietato a coloro che frequentano le scuole in quanto, di norma, minorenni”. Secondo Stoppani “per tutelare efficacemente i nostri giovani sarebbe meglio imporre il rispetto di tale divieto anche con l’utilizzo dei sistemi che attivano la macchina solo con l’introduzione del tesserino del codice fiscale o della tessera sanitaria”.
Tassa sulle bibite. Con la mini-riforma di Balduzzi sarà introdotta anche una tassa su bibite analcoliche e superalcolici con zuccheri aggiunti e con edulcoranti. Nell’ultima bozza della mini-riforma si legge che “è introdotto per tre anni un contributo straordinario a carico dei produttori di bevande analcoliche con zuccheri aggiunti e con edulcoranti, in ragione di 7,16 euro per ogni 100 litri immessi sul mercato, nonché a carico di produttori di superalcolici in ragione di 50 euro per ogni 100 litri immessi sul mercato”. Il ricavato sarà destinato “al finanziamento dell’adeguamento dei livelli essenziali di assistenza”.
Maxi multe a chi vende tabacco ai minori. In proposito il testo prevede che chiunque “vende o somministra i prodotti del tabacco ai minori di anni diciotto è punito con la sanzione amministrativa da 250 a 1.000 euro”. La sanzione aumenta da 500 a 2.000 euro, più la sospensione, per tre mesi, della licenza all’esercizio dell’attività, se il fatto è commesso più di una volta.
Palestra o piscina? Serve il certificato medico sportivo. Per andare in piscina o recarsi in palestra, d’ora in avanti non basterà semplicemente un certificato del medico di famiglia, ma servirà un certificato specialistico redatto dal medico sportivo. “Al fine di salvaguardare la salute dei cittadini che praticano un’attività non agonistica o amatoriale il ministro della Salute, con proprio decreto emanato di concerto con il ministro per il turismo, lo sport e gli affari regionali dispone idonee garanzie sanitarie mediante l’obbligo di certificazione specialistica medico-sportiva”.
Norme sulla trasparenza delle nomine. Le norme sulla trasparenza sulle nomine dei direttori generali, secondo l’ultima versione del testo, prevedono che l’incarico non sarà più dato dal presidente di Regione, ma dalla giunta regionale. Inoltre le Regioni dovranno garantire “adeguate misure di pubblicità dei bandi, delle nomine e dei curricula, di trasparenza nella valutazione degli aspiranti”, nonché il possesso “da parte degli aspiranti medesimi di un diploma di laurea magistrale e di adeguata esperienza dirigenziale, almeno quinquennale nel campo delle strutture sanitarie e settennale negli altri settori, con autonomia gestionale”.
Digitalizzazione del fascicolo sanitario. Secondo il decreto si dovrà puntare sulla dematerializzazione dei dati sanitari e sull’introduzione del fascicolo sanitario elettronico, che dovrà essere istituito dalle Regioni e dalle Province autonome. In questo modo si prosegue la strada della digitalizzazione sanitaria già intrapresa con il decreto del novembre 2011 del ministero dell’Economia, che aveva introdotto la ricetta elettronica, che dovrà entrare a regime entro dicembre 2012 e che ora è in fase di sperimentazione. La bozza di decreto della mini-riforma sanitaria stabilisce che sarà un decreto del ministero della Salute, di concerto con quello dell’Economia e della Funzione Pubblica, a stabilire entro 90 giorni dalla data di conversione del decreto “i contenuti del Fasciscolo sanitario elettronico, le garanzie e le misure di sicurezza da adottare nel trattamento dei dati personali nel rispetto dei diritti dell’assistito”.
Aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza. Via libera all’aggiornamento della definizione dei livelli essenziali di assistenza (Lea), in particolar modo per quanto riguarda la riformulazione degli elenchi delle malattie croniche e delle malattie rare. Il testo di Balduzzi prevede anche l’aggiornamento dei Lea relativo alle “prestazioni relative alla prevenzione, cura e riabilitazione delle persone affette da dipendenza da gioco d’azzardo patologico”.
Nessun commento:
Posta un commento