I vendoliani: siamo in bilico tra Francia e Grecia, la crisi va affrontata con un no netto all’austerità
I riflessi lenti del Pd cominciano a spaventare i potenziali alleati
del centrosinistra, i coprotagonisti della «foto di Vasto» che hanno
pure vinto nei comuni, ma ora hanno fretta di cominciare la campagna
elettorale su temi che possano offrire una svolta al paese, prima che si
consegni per intero a Grillo. E invece ieri Massimo D’Alema ieri sul
Messaggero restava fermo alla consueta convinzione di «un’alleanza tra
il centrosinistra imperniato sul Pd e le forze centriste più
responsabili», dichiarando «assurdo dare la colpa all’esecutivo» e
dubitando «sulla volontà di Di Pietro di concorrere alla guida del
paese».
Così tanto in Sel che nell’Idv è allarme rosso. Per Sel quello di Monti è un governo antisociale e il Pd deve decidere subito cosa fare: non solo sullo schema delle alleanze, ma anche sul programma di governo . La segreteria si è riunita martedì per una valutazione del voto, ma solo ieri ha cominciato a circolare un documento approvato all’unanimità, durissimo sull’esecutivo dei tecnici ma che prende atto anche che la vittoria del centrosinistra è solo ‘elettorale’. Serve un programma alternativo capace di costruire l’uscita del paese dal tunnel. «La strada per combattere la crisi è quella di far pagare chi ha prodotto la crisi: dalla patrimoniale sulle grandi ricchezze ad una rigorosa azione di controllo sullo strapotere della finanza», dice il testo. «Vogliamo proporre il reddito di cittadinanza per tutti e tutte ma riteniamo altrettanto indispensabile che la politica non sia sequestrata dai partiti che sprecano le risorse dei cittadini». Per Sel il tempo per lavorare ad una coalizione alternativa comincia a stringere, e dieci milioni di cittadini hanno depositato nelle urne un messaggio evidente: «La richiesta di un progetto politico chiaro, partecipato e alternativo è fortissima. Le forze del centrosinistra devono essere consapevoli che l’Italia è a metà del guado tra Francia e Grecia: si può affrontare la crisi con un discorso netto contro l’austerità o precipitare nel caos recessivo proposto dai tecnocrati. Bisogna intervenire al più presto per offrire al paese una proposta di governo credibile e in discontinuità con le politiche antisociali del governo Monti». Anche perché la vittoria del centrosinistra ai comuni «a fronte del crollo del Pdl ed in generale del centrodestra, è sostanzialmente elettorale e non ancora politica. Per questo è arrivato il momento di scegliere il progetto e non più di attardarsi solo su schemi di alleanze».
Stessa musica da Antonio Di Pietro, che ieri ha consegnato a Sky un appello «a Bersani, a Vendola e a tutte quelle aree riformiste, per costruire un’alternativa con un programma e una squadra credibili per rilanciare una maggiore equità sociale nel nostro paese. Credo si possa fare, ma bisogna farlo da subito».
Così tanto in Sel che nell’Idv è allarme rosso. Per Sel quello di Monti è un governo antisociale e il Pd deve decidere subito cosa fare: non solo sullo schema delle alleanze, ma anche sul programma di governo . La segreteria si è riunita martedì per una valutazione del voto, ma solo ieri ha cominciato a circolare un documento approvato all’unanimità, durissimo sull’esecutivo dei tecnici ma che prende atto anche che la vittoria del centrosinistra è solo ‘elettorale’. Serve un programma alternativo capace di costruire l’uscita del paese dal tunnel. «La strada per combattere la crisi è quella di far pagare chi ha prodotto la crisi: dalla patrimoniale sulle grandi ricchezze ad una rigorosa azione di controllo sullo strapotere della finanza», dice il testo. «Vogliamo proporre il reddito di cittadinanza per tutti e tutte ma riteniamo altrettanto indispensabile che la politica non sia sequestrata dai partiti che sprecano le risorse dei cittadini». Per Sel il tempo per lavorare ad una coalizione alternativa comincia a stringere, e dieci milioni di cittadini hanno depositato nelle urne un messaggio evidente: «La richiesta di un progetto politico chiaro, partecipato e alternativo è fortissima. Le forze del centrosinistra devono essere consapevoli che l’Italia è a metà del guado tra Francia e Grecia: si può affrontare la crisi con un discorso netto contro l’austerità o precipitare nel caos recessivo proposto dai tecnocrati. Bisogna intervenire al più presto per offrire al paese una proposta di governo credibile e in discontinuità con le politiche antisociali del governo Monti». Anche perché la vittoria del centrosinistra ai comuni «a fronte del crollo del Pdl ed in generale del centrodestra, è sostanzialmente elettorale e non ancora politica. Per questo è arrivato il momento di scegliere il progetto e non più di attardarsi solo su schemi di alleanze».
Stessa musica da Antonio Di Pietro, che ieri ha consegnato a Sky un appello «a Bersani, a Vendola e a tutte quelle aree riformiste, per costruire un’alternativa con un programma e una squadra credibili per rilanciare una maggiore equità sociale nel nostro paese. Credo si possa fare, ma bisogna farlo da subito».
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