mercoledì 23 maggio 2012

Terremoto in Emilia. L'impianto gas? Sull'epicentro

Proprio nei luoghi devastati dal sisma di domenica dovrebbe essere costruito un megacentro di stoccaggio della Erg

Una struttura fortemente voluta dagli industriali locali, da Giovanardi ma anche dal sindacato. Che, per fortuna, ancora non c'è
(21 maggio 2012)
Trema l'immensa pianura. Una scossa impressionante, 20 secondi interminabili. Di poco inferiore all'intensità del sisma del 6 aprile 2009 che colpì L'Aquila. Finale Emilia, San Felice sul Panaro e Mirandola, i centri emiliani più colpiti dal terremoto di magnitudo 6 di domenica notte.
A pochi chilometri, collegata da strade 'basse' e immerse nella pianura padana, c'è Rivara. Qui la società Ers (Erg Rivara Storage) vuole realizzare il deposito di gas naturale, presente nel sottosuolo di quell'area.

Un investimento di oltre 300 milioni di euro che permetterebbe di stoccare 3,2 miliardi di metri cubi di gas a 2800 metri di profondità nel sottosuolo. L'epicentro di questi giorni è stato localizzato a oltre 6 mila metri di profondità. E se ci fosse stato il deposito attivo e funzionante?

Quella del deposito è una partita che va avanti da anni. La Regione e gli enti locali fin dalla prima proposta di Ers si opposero anche con documenti ufficiali. Un "no" convinto anche da parte dei comitati cittadini. Sostenitore del gas di Rivara è invece l'ex ministro berlusconiano e senatore modenese Carlo Giovanardi.

L'ultima polemica tra il Pd e il senatore risale a 20 giorni prima del terremoto: «Cosa c'è dietro l'insistenza del senatore sul deposito gas di Rivara? Questa insistenza che ha portato il governo Berlusconi a emanare addirittura un decreto ad hoc è davvero molto sospetta», hanno scritto i Democratici emiliani. La risposta di Giovanardi non si è fatta attendere. Bollando come «miserabili insinuazioni», le parole del Pd, ha detto che «dietro l'insistenza c'è il buon senso, visto che il progetto è stato autorizzato con il Decreto di Via». Favorevoli al progetto anche la Cisl, Confidustria, Assopiastrelle, Nomisma, oltre che (sostiene Giovanardi nella risposta) «il governo Prodi, quello Berlusconi e l'attuale governo tecnico».

Oggi però ci sono i morti e gli sfollati che potrebbero far ripensare al progetto. In piccolo potrebbe verificarsi un cambiamento di rotta come avvenne dopo il disastro nucleare di Fukushima. In Italia e in Europa ci fu ripensamento sull'utilizzo delle centrali nucleari.

Per il centro di stoccaggio di Rivara, la società deve ancora effettuare gli accertamenti. Tra le attività che gli esperti dovranno svolgere, su richiesta esplicita del ministero dell'Ambiente, i rilievi sismici. Con metodi non troppo sottili, si parla nei documenti dell'Ambiente di cariche esplosive 'in pozzetto' piuttosto che il 'vibroseis', camion dotati di piastre metalliche da 3 tonnellate poste in contatto con il terreno su cui eserciteranno una forte pressione. Tecniche che stimolano il rilascio di onde sismiche.

E il 27 aprile scorso ha fatto sapere di avere investito 20 milioni di euro per gli accertamenti. E che non ha intenzione di mollare Rivara e l'idea del gigantesco deposito.

In una relazione tecnica dell'Ispra, l'Istituto per la protezione e la ricerca ambientale, si legge che secondo la proponente del progetto, cioè Ers, la zona «è carattarezzata da scarsa sismicità», e che negli ultimi 25 anni «si sono verificati sporadici terremoti di magnitudo inferiore a 3,5».

L'ultimo però ha superato ogni previsione e i cittadini si chiedono cosa sarebbe accaduto con un deposito di gas sotto i piedi. Chissà se la Commissione impatto ambientale del ministero vorrà rivedere le sue scelte dopo il terremoto con epicentro a Finale Emilia che ha ucciso 6 persone, ferito 50, obbligato 3 mila cittadini ad abbandonare le proprie abitazioni. «Sul progetto è caduta una pietra tombale», dice, il sindaco di Finale Alberto Silvestri. Probabimente riassume il sentire comune di una comunità sotto shock, che più che al gas naturale dovrà pensare a ritrovare la normalità del quotidiano.
fonte espresso.repubblica.it di Giovanni Tizian

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