di Debora Billi
In occasione di terribili eventi come quello della scuola di Brindisi, il governo appare nudo in tutta la sua inutilità.
Era già accaduto, peraltro, durante il disastro della Concordia, durante le rivolte dei Forconi. In quelle occasioni mi capitò di scrivere: Qualcuno
ha visto un ministro in prima fila nella gestione di queste emergenze?
Accadono nel Paese che dovrebbero governare, sapete. Era ridicolo
Berlusconi a girare per l’Aquila promettendo dentiere, ma mi pervade
angoscia nel constatare come questi robot se ne freghino bellamente di
ciò che accade. Non li riguarda, loro si occupano solo di spread. Siamo
completamente soli.
Saranno anche “tecnici”, ma sono tecnici
finanziari, banchieri, economisti. Gente assolutamente non in grado di
affrontare una guerra mafiosa, un ritorno di fiamma del terrorismo, o
peggio oscure manovre di servizi segreti nostrani o stranieri. Gente
incapace persino di gestire un’emergenza dovuta a calamità naturali, un
terremoto, un’alluvione. Non sono all’altezza, e soprattutto è lampante
come non gliene importi proprio nulla.
In questi momenti sentiamo allora più forte la mancanza della Politica, di quella con la P maiuscola. Il vuoto di potere che si è creato nel nostro Paese,
con una classe dirigente completamente insulsa ed impotente e un
governo incapace di qualunque azione che non riguardi “i mercati” o “la
Bce”, lascia spazio alle scorribande di chi tenta colpi di mano a
proprio favore. Sembra di rivivere il 1992/93, a distanza di vent’anni.
Stavolta
però non lasciamoci soli. Esercitiamo il nostro senso critico verso ciò
che ci viene raccontato, informiamoci sulla nostra storia e facciamo la
guardia sul nostro presente. Prepariamoci a riappropriarci del futuro:
siamo senza Politica e senza governo, è davvero l’occasione per un colpo
di mano. Ma stavolta a nostro favore.
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