lunedì 21 maggio 2012

Furti di benzina: la nuova povertà non è più fantascienza

benzina
Per tutti è normale che il tappo della benzina delle nostre auto abbia la chiave, o il comando di apertura. Chi è abbastanza anziano invece ricorda un’era in cui i tappi erano apribili semplicemente girandoli. Poi nel 1973 arrivò la prima crisi petrolifera, la cosiddetta austerity, il prezzo dei carburanti volò alle stelle, ed iniziarono i furti. Lasciare l’auto in strada significava trovarla a secco la mattina seguente, e così i ferramenta fecero affari d’oro vendendo i nuovi tappi con la chiave. Ricordo una signora che, con una vecchia 500, non trovava il tappo adatto: era costretta a mettere mille lire di benzina al giorno per lasciare il serbatoio vuoto ogni sera, e impedire ai ladri “il succhio”.

Quarant’anni dopo, siamo nuovamente alle prese con i furti di benzina. Ma stavolta la causa non è il prezzo che la rende merce pregiata: in fin dei conti è sì aumentata, ma era carissima anche sei mesi fa. Quel che è cambiato è la nuova povertà: per cui anche rivendere o usare nella propria auto dieci litri di carburante gratuito può significare un pranzo decente. A Treviso un invalido con 600 euro di pensione si è beccato 4 mesi di reclusione per furto di benzina (la giustiziain Italia non guarda in faccia nessuno eh). A Roma cittadini cinquantenni si sono dati al “succhio” per poter andare al lavoro il giorno dopo col serbatoio pieno, e qualcuno sfascia i finestrini anche solo per rubare un cartone di latte dimenticato sul sedile. In Molise i ladri lasciano anche biglietti di ringraziamento. Ma per il momento i veicoli più a rischio sono camion, furgoni ed autobus, dove ladrirefurtivaben organizzati possono fare un bottino più succoso.
Non crediate di essere al riparo, poi, perché avete uno di quei nuovi tappi “antifurto”: in Inghilterra, dove i ladri imperversano come da noi, sono passati direttamente alla trapanazione del serbatoio. Bel danno. Tutto ciò continua a sembrarmi un po’ un sogno. Ricordo quando, diversi anni fa, si discuteva di picco e di crisi e si prospettavano i furti di carburanti per le strade (qui un bellissimo racconto che ne parla). Sotto sotto, ci illudevamo che fosse solo esagerata fantascienza.
(Debora Billi, “Furti di benzina: la nuova povertà” dal blog “Petrolio.Blogosfere“, maggio 2912).

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