venerdì 11 maggio 2012

Il governo Monti promuove De Gennaro a sottosegretario

Il governo Monti promuove De Gennaro a sottosegretario
Mario Monti promuove Gianni De Gennaro alla carica di sottosegretario alla sicurezza del Governo. D'Alema soddisfatto. Do you remember Diaz and Bolzaneto? 
Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente del Consiglio Mario Monti, «ha deliberato la nomina a sottosegretario di Stato della presidenza del Consiglio del Prefetto Gianni De Gennaro, che cessa dalle funzioni di Direttore del Dis». A darne conferma è il comunicato di Palazzo Chigi, emesso al termine del Consiglio dei Ministri. Un'altra promozione nei confronti di uno dei principali protagonisti degli abusi nei confronti dei manifestanti inermi durante le contestazioni al g8 di Genova del 2001. E una promozione a capo di un settore chiave: i servizi segreti. Infatti De Gennaro assumerà la guida della Autorità delegata all'intelligence.
Il primo ad esprimere soddisfazione per la promozione è il dirigente del Partito Democratico Massimo D'Alema. «Ho preso atto della positiva decisione del presidente del consiglio di nominare il prefetto Gianni De Gennaro autorità delegata per la sicurezzadella Repubblica e della sua sostituzione, nel ruolo di direttore generale del Dis, con l'ambasciatore Giampiero Massolo, la cui designazione mi é stata preventivamente comunicata ai sensi della legge 124 del 2007» dichiara alle agenzie di stampa l'attuale presidente del Copasir, il Comitato Parlamentare per la Sicurezza. «Auspico - sottolinea D'Alema - che le scelte compiute consentano la prosecuzione di quella collaborazione che ha caratterizzato in questa legislatura i rapporti tra Parlamento e governo nella delicata materia della sicurezza nazionale e dell'intelligence». «Sono certo - prosegue il leader del PD - che il prefetto De Gennaro, nel nuovo incarico istituzionale, potrà efficacemente portare avanti il suo impegno nell'attuazione della riforma delineata dalla legge 124 (...)».
Intanto i processi nei confronti dei dirigenti e dei poliziotti protagonisti delle violenze, degli abusi e delle vere e proprie torture durante il luglio del 2001 a Genova continuano.  A giugno a Roma si terrà davanti alla Corte di Cassazione la fase conclusiva del processo sull'irruzione alla scuola Diaz, e a breve si dovrebbe conoscere la data del processo contro i torturatori di Bolzaneto. Ma proprio oggi, in corrispondenza con la promozione di De Gennaro, il gip del tribunale di Genova Nadia Magrini ha rinviato a giudizio per falsa testimonianza il vice questore della polizia di Stato Luca Cinti.
Il pomeriggio del 20 luglio del 2001 il reparto mobile di Bologna, agli ordini di Cinti, caricò alcuni manifestanti pacifici e arrestò due ragazzi spagnoli accusandoli di resistenza. I due però furono poi prosciolti da ogni accusa mentre ad essere condannati in via definitiva per “falso e calunnia” sono stati quattro agenti del reparto colpevole della carica e degli arresti arbitrari:  - Antonio Cecere, Luciano Berretti, Marco Neri e Simone Volpini. 
Durante il processo d’appello contro i quattro agenti nel frattempo sospesi dal servizio Cinti, che li comandava, testimoniò di aver visto il momento dell’arresto aggiungendo che uno dei due arrestati aveva in mano una spranga. Una falsa testimonianza poi smentita che ha spinto il presidente della corte d’appello a rinviare gli atti alla Procura di Genova. Che oggi ha deciso il rinvio a giudizio del dirigente. 
“Sono nove fino a oggi gli appartenenti alle forze dell’ordine condannati in via definitiva per falso e calunnia nell’ambito dei processi relativi ai fatti del 2001 e oltre una ventina fra Diaz e Bolzaneto. E’ un fatto che non può passare inosservato” ha commentato l’avvocato Tambuscio. “Anche nell’ambito del processo a 25 manifestanti accusati di devastazione e saccheggio – racconta il legale – ci furono 4 appartenenti alle forze dell’ordine che testimoniarono il falso e per i quali il tribunale chiese la trasmissione degli atti. In quel caso, però, la procura non si mosse per tempo, lasciando cadere il reato in prescrizione”.

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