Ho visto l’articolo di Enzo Di Frenna sul “Fatto Quotidiano”. Argomento: il bubbone Casaleggio nel “Movimento 5 Stelle”, che era ora scoppiasse. Da un po’ volevo parlarne, visto che il “5 Stelle” si avvia alle elezioni politiche con consensi che aumentano del 3% al giorno (se continua così, nel 2013 lo voteranno anche gli esquimesi). Cominciamo dall’inizio: Gianroberto Casaleggio è un geniaccio della Rete, su questo non ci piove. Ha capito perfettamente le potenzialità della Rete per creare e coordinare un movimento di democrazia dal basso, unico al mondo, come testimonia l’attenzione dei media di mezzo pianeta. A pensarci ora, era inevitabile che i cittadini prima o poi imboccassero questa strada: Casaleggio ha il merito di averlo pensato per primo. Gli darei una medaglia per questo, francamente.
Grillo è il leader, per il semplice motivo che è in grado di gridare nelle piazze – e su un blog seguitissimo – quello che decine di milioni di persone andavano discutendo in Rete da anni. Non ha inventato nulla: quel che dice Grillo è scritto su milioni di pagine Internet di tutto il globo. Non sto a riepilogare i principi e gli obiettivi del “5 Stelle”, ma i giornali fanno i furbi quando parlano di “idee di Grillo” come se fossero il parto di un comico e basta. Sono il parto di milioni di teste pensanti globali che da anni riflettono sulla crisi ambientale, energetica, economica, il frutto di un pensiero diffuso e ben consolidato che Grillo ha avuto il merito di portare al grande pubblico italiano. Questo mix, Grillo-Casaleggio, è perfetto: le idee della Rete trasformate in presa di potere dal basso grazie alla Rete.
Però poi si deve fare i conti con gli umani. Che purtroppo talvolta sono ambiziosi, o avidi, o semplicemente presuntuosi. Casaleggio non si accontenta di creare una cosa unica al mondo, e che può cambiare il mondo: no, vuol controllarla. Crede che siccome l’ha teorizzata e l’ha fatta nascere, allora è il padrone. Guai a chi osa provare a gestirla fuori dal suo controllo. Il che, se ci pensate, è buffissimo: un esperto di cose della Rete avrebbe dovuto prevedere che la Rete, oltre un certo limite, diventa ingestibile. Fa da sola. Non si fa controllare, né dal padrone e neppure dai partecipanti. Il “mostro” ora fa da sé: si punta sui semi di democrazia e sana partecipazione che si sono seminati, affinché compia la sua missione invece di fare danni.
La creatura sta sfuggendo di mano a Casaleggio. Che oltretutto non ha alcuna preparazione (neppure psicologica, sospetto) per affrontare l’enorme e possente ricadutapolitica, mediatica, di gestione del movimento che gli è caduta sulla testa. Vuol essere leader politico ma non ha la più pallida idea di come si faccia, e finisce col diventare il ducetto che fa i capricci. Una situazione drammatica, per lui e per le migliaia di cittadini che si stanno rimboccando le maniche col “5 Stelle”. Consiglio a Casaleggio di farsi da parte, politicamente, con la velocità della luce. Ma proprio come un razzo missile.
Credo che aver cambiato il mondo possa bastare, come soddisfazione personale, senza cercare anche di comandare. E’ un genio della Rete, c’è bisogno di lui: il movimento cresce, ci sono le politiche, c’è bisogno di un portale nazionale, di un coordinamento enorme che va molto al di là delle listine al paesello. Al lavoro, orsù, Casaleggio: hai un sacco da fare per continuare a cambiare il mondo, senza pretendere di nominare anche deputati e senatori in stile Scilipoti. A svolgere quel compito, ci penserà la Rete. Lo hai insegnato tu, ricordi? E il mondo te ne sarà per sempre grato. Ora vai, il computer ti aspetta.
(Debora Billi, “Movimento 5 Stelle: Casaleggio, tornatene subito dietro al computer”, dal blog “Crisis.Blogosfere” del 26 maggio 2012).
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