mercoledì 30 maggio 2012

Terremoto in Emilia, aperta inchiesta. Ricostruzione, aumenta la benzina

I morti sono 17, trovato il corpo dell'operaio Biagio Santucci tra le macerie della Haematronics di Medolla. La Procura di Modena indaga per omicidio colposo plurimo. Il Procuratore Zincani: "Sisma non distruttivo, il risparmio sui costi di costruzione si paga in vite umane". Squinzi (Confindustria): "Solo fatalità". Il consiglio dei ministri vara una deroga al patto di stabilità per i Comuni colpiti, finanziata dal ritocco di 2 cent all'accisa sui carburanti

 di Redazione Il Fatto Quotidiano 

Aumento di 2 centesimi al litro del prezzo della benzina e deroga del Patto di stabilità per i Comuni colpiti. Sono le misure decise del consiglio dei ministri per fare fronte al terremoto che ha colpito l’Emilia. La deroga al patto sarà possibile entro il limite degli investimenti necessari alla ricostruzione, e sarà finanziata appunto dal surplus aggiunto all’accisa sulla benzina. In favore dei terremotati andrà anche parte dei fondi resi disponibili dalla spending review. Il governo ha stabilito l’estensione dello stato di emergenza alle Province di Reggio Emilia e Rovigo e varato una serie di misure attraverso l’applicazione di un decreto legge. 

E’ stato trovato morto anche l’ultimo operaio disperso in seguito al crollo della fabbrica Haematronic di Medolla, in provincia di Modena, uno dei comuni più colpiti dal terremoto di ieri (video: Gli sfollati a Medolla). Si tratta di Biagio Santucci. Sale dunque a 17 il bilancio dei morti per il sisma che ha colpito l’Emilia. Alla Haematronic, che produce apparecchiature mediche, sono decedute 4 persone: il primo corpo era stato recuperato nella mattinata di ieri, altri due corpi sono stati individuati nel pomeriggio, ma il loro recupero è ancora in corso. La procura di Modena ha aperto un’inchiesta per chiarire come mai diversi capannoni industriali di recente costruzione siano stati distrutti dal sisma.
Il numero degli sfollati è stimato in 14mila, mettendo insieme le 8mila persone colpite dal sisma di ieri e da quello di dieci giorni fa. Il capo della Protezione civile Franco Gabrielli, però, non ha voluto fornire una cifra precisa, sottolineando che esiste “un’area grigia di persone che usufruiscono dei campi come punti di ristoro e di riferimento ma poi trovano sistemazioni altrove”. In provincia di Modena circa 300 persone hanno passato la notte in albergo, si apprende da fonti della Protezione Civile, che ha messo in piedi nell’area terremotata 7 nuovi campi da 250 posti ciascuno, per un totale complessivo di 1500 posti letto; ha dato il via a 5 potenziamenti dei campi già esistenti fin dal terremoto della scorsa domenica per un totale complessivo di 1.000 posti in più. I 7 nuovi campi sono localizzati a Novi, Cavezzo, Mirandola, Concordia, Medolla, epicentro del sisma, Carpi, e San Posidonio.
Monta la polemica sul crollo di diversi capannoni industriali, che ha provocato diverse vittime tra lavoratori e imprenditori. Il Procuratore capo di Modena Vito Zincani ha annunciato l’apertura di un’inchiesta focalizzata proprio sui capannoni. Secondo il Procuratore, “la politica industriale a livello nazionale sulla costruzione di questi fabbricati è una politica suicida”, perché “tra magnitudo quattro e sei un sisma non è ritenuto distruttivo, ma per alcuni capannoni lo è stato”. L’indagine è affidata ai sostituti procuratori Maria Angela Sighitelli e Luca Guerzoni e punterà a verificare se sono state rispettate le norme antisismiche previste dalla direttiva regionale del 2003, ma anche se ci siano state negligenze o mancanze nella costruzione e nella progettazione e nel collaudo degli edifici stessi. Le ipotesi di reato, ancora in corso di valutazione, sono omicidio colposo plurimo, lesioni personali colpose – viene valutato anche il disastro colposo – e poi la violazione delle norme edilizie. ”Il risparmio nelle costruzioni”, ha commentato Zincani, si paga “con un prezzo di gran lunga superiore, che si calcola con vite umane”.
Sui crolli dei capannoni era intervenuto in mattinata anche il neopresidente di Confindustria Giorgio Squinzi: ”La polemica che sta montando mi sembra artificiosa. I capannoni come si vede dalle fotografie sui giornali di oggi, erano in assoluta normalità. E la zona non era specificata come particolarmente sismica. Sono dispiaciuto e triste per le vittime che ci sono state ma escludo la malafede dal punto di vista imprenditoriale. Non dimenticate che sono morti anche degli imprenditori direttamente nel crollo”.

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