giovedì 10 maggio 2012

Giustizia, raffica di emendamenti Pdl per bloccare la legge anticorruzione

Il partito del Cavaliere ostacola il ddl della Severino e punta a portare in aula il vecchio testo Alfano. Scontro anche sul falso in bilancio. E spunta un emendamento del pidiellino Sisto sulla concussione che spazzerebbe via il processo Ruby  

repubblica.it di LIANA MILELLA

ROMA - Il Pdl fa melina e si mette di traverso sul ddl anti-corruzione, su cui il Guardasigilli Paola Severino ha messo la faccia, e cerca di sbarrare la strada pure alla legge Palomba, il ripristino del vecchio falso in bilancio, punito d'ufficio fino a cinque anni, rilanciato dall'Idv e ben visto da Severino, Pd, Fli, Udc, e perfino dalla Lega. A colpi di emendamenti e di richieste di chiarimenti e di rinvii, il Pdl cerca di terremotare l'arrivo in aula dei due provvedimenti, in calendario per il 28 maggio. Oggi, nelle commissioni congiunte Affari costituzionali e Giustizia di Montecitorio, si potrebbe approvare il ddl anti-corruzione, tant'è che il presidente della Giustizia Giulia Bongiorno ha insistito per convocare la seduta alle 10 e proseguire fino al momento del voto. Ma il Pdl, in più di un conciliabolo ben visibile durante i lavori d'aula, si prepara a frenare fino allo stop. Piano ben studiato perché oggi Severino potrà solo dare il parere sui sub-emendamenti, poi deve partire per gli Usa, e a quel punto non resta che una manciata di giorni.
I berlusconiani hanno un obiettivo, azzerare il piano anti-corruzione del ministro della Giustizia e mandare il ddl in aula con il vecchio testo uscito dagli uffici dell'ex Guardasigilli Angelino Alfano, e recisamente bocciato dalle toghe. Nessun aumento di pena per i delitti di corruzione, quindi prescrizione invariata rispetto a oggi, né nuovi reati come traffico di influenze e corruzione tra privati.


Il verbo "sopprimere" è il protagonista del Pdl barricadiero. Quello di deputati come Francesco Paolo Sisto e Manlio Contento, entrambi avvocati, che hanno firmato nell'ultima settimana, e ancora ieri, gli emendamenti che cancellano quello di Severino e il falso in bilancio proposta dall'Idv. Ufficialmente il Pdl non si butta nella mischia, l'avvocato Niccolò Ghedini privilegia la strategia dello "stare a guardare", la mette in pratica il capogruppo alla Giustizia Enrico Costa.

Ma ad agire sono Sisto e Contento. Venerdì scorso, allo scadere del termine per le modifiche al ddl anti-corruzione, ecco la proposta di Sisto di punire la concussione solo qualora vi sia un passaggio di denaro e di un'altra "utilità patrimoniale". In fumo il processo Ruby e la concussione di Berlusconi.

Ieri lo stesso Sisto è tornato ad agire. Suoi, e di Contento, i 20 emendamenti sul falso in bilancio che snaturano del tutto la proposta dell'Idv e spaccano la già fragile maggioranza. Da una parte il Pd, con Donatella Ferranti, dichiara di "stare" con l'Idv, deciso anche a "rendere più efficace e circostanziata quella proposta". Dall'altra una nuova raffica all'insegna del "sopprimere", proprio com'era accaduto venerdì sulla corruzione.

Un solo compromesso stavolta, punire il falso in bilancio fino a tre anni, una mediazione al ribasso tra i due attuali e i cinque richiesti dall'Idv e da tutti gli altri. Dice Sisto: "Proprio in questo momento di suicidi, non ci possiamo permettere di strangolare gli imprenditori con una legge smaccatamente contro di loro". Un colpo di cesoie e l'anti-corruzione va in fumo.

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