Secondo il Governo Tecnico 65.000, secondo l'INPS 130.000
Per semplificare i calcoli non si potrebbe utilizzare un sistema di auto-dichiarazione per cui gli ex lavoratori coinvolti, individualmente o tramite camere del lavoro e caf, sulla base di un modulo informatico che archivia i dati in un database del sito del Ministero del lavoro, dichiarano sotto la propria responsabilità la loro attuale condizione sociale?
Tesi e numeri a confronto da repubblica.it e sole24ore.com
repubblica.it Esodati, le risorse sono adeguate
Per il governo sono in tutto 65 mila
Per il governo, il numero degli esodati "è di circa 65mila" e l'importo finanziario individuato dalla riforma delle pensioni, attuata col decreto Salva Italia, è adeguato. Per i sindacati si tratta di "dati sballati".
MILANO - Il ministro del Lavoro e delle politiche sociali, Elsa Fornero, ha ricevuto oggi i risultati dell'analisi compiuta dal tavolo tecnico istituito per le problematiche relative ai cosiddetti esodati (i lavoratori in prossimità del pensionamento che si trovano senza reddito e senza pensione per gli effetti della riforma varata con il decreto Salva-Italia). "Il tavolo - si legge in una nota del ministero - ha consentito di accertare che il numero di persone complessivamente interessate è di circa 65mila e pertanto l'importo finanziario individuato dalla riforma delle pensioni, attuata col decreto Salva Italia, è adeguato a corrispondere a tutte le esigenze senza dover ricorrere a risorse aggiuntive". Il dato, atteso da settimane, arriva alla vigilia della manifestazione unitaria prevista a Roma dai sindacati.
"L'importo - prosegue la nota del ministero - era il frutto di stime prudenziali che hanno reso possibile includere anche quanti, successivamente introdotti da emendamenti parlamentari al decreto milleproroghe, non erano compresi nella platea originariamente prevista. Proprio per rispetto verso queste persone il ministro Fornero ha voluto che il controllo dei dati fosse scrupoloso e preciso, una stima che ha quindi richiesto un'analisi di dettaglio molto puntuale e un tempo relativamente lungo che può aver alimentato preoccupazione. Si è data così risposta a una situazione di comprensibile ansia per migliaia di persone, fugando un ingiustificato allarmismo. Sulla base di tutto ciò, si procederà nelle prossime settimane all'emanazione del previsto decreto ministeriale. Il ministro sta altresì valutando, per specifiche situazioni e con criteri analoghi, l'ipotesi di un intervento normativo per trovare soluzioni che consentano a lavoratori interessati da accordi collettivi stipulati in sede governativa entro il 2011, comunque beneficiari di ammortizzatori sociali finalizzati all'accompagnamento verso la pensione, di accedervi secondo le previgenti regole".
sole24ore.com Stime Inps sugli «esodati»: uscita per 130mila in 4 anni
La ricognizione tecnica sui cosiddetti «esodati» è ormai completata. Oggi il ministero del Lavoro, a meno di rinvii dell'ultima ora, dovrebbe diffondere le stime ufficiali sul numero dei lavoratori che, per effetto dell'allungamento dei tempi di uscita verso la pensione previsto dalla riforma Fornero, rischiano di rimanere per periodi anche lunghi senza lavoro e senza assegno previdenziale.Già ieri alcune cifre, per grandi aggregati, sono stati forniti dal direttore generale dell'Inps, Mauro Nori, nel corso di un'audizione alla Camera: i lavoratori tutelati in uscita, tra quelli in mobilità, quelli inseriti nei fondi di solidarietà e gli «esodati» veri e propri sono circa 130.000 nei prossimi 4 anni.
In particolare le platee di riferimento prese in considerazione da Nori fanno riferimento a 45.000 persone in mobilità, 13-15.000 persone inserite nel fondo di solidarietà e credito, a 70.000 uscite dal lavoro sulla base di accordi volontari, ovvero i veri «esodati», e a altri 4-5mila i lavoratori coinvolti a vario titolo nella Pa. A soffermarsi sul quadro illustrato da Nori a Montecitorio è stato il vicepresidente della Commissione lavoro, Giuliano Cazzola (Pdl). «Il direttore dell'Inps – ha sottolineato – ha fatto presente che esiste anche un'altra categoria, quella delle persone che sono in prosecuzione volontaria, si tratta di 1,4 milioni di lavoratori». Per Cazzola «non tutti questi lavoratori» potranno essere tutelati «per varie ragioni. Però – ha aggiunto – è presumibile che una parte consistente rientrerà nelle norme di tutela, per cui si arriverà ai circa 350.000 soggetti di cui si è parlato in questi giorni».
Oggi, come detto, i dati dovrebbero essere ufficializzati dal ministero del Lavoro Elsa Fornero sulla base dell'istruttoria tecnica sviluppata insieme a Inps e Ragioneria generale dello Stato. In ogni caso la soluzione non arriverà subito. Una soluzione che dovrebbe riguardare anche i 5mila «esodati» di Poste italiane, almeno secondo quanto affermato dal presidente dell'azienda Giovanni Ialongo. Che ha sottolineato come alcuni «esodati» di Poste sono stati incentivati «assumendo il figlio o la figlia». Una sorta di scambio generazionale-familiare che vanta diversi precedenti nella storia del reclutamento dei dipendenti di diverse aziende pubbliche.
di Davide Colombo e Marco Rogari
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