Fonte http://blog-micromega.blogautore.espresso.repubblica.it
Ma non potevi drogarti come tutti gli altri, porca miseria? Guardati un po’ Amici,
sballati sabato sera, prenditi un calippo e ‘na bira a Ostia, ti presto
la macchina, giuro, così raggiungi Paolo Brosio a Medjugorje, o magari
fatti trovare fuori dal Palazzo di Giustizia di Milano a inveire contro i
magistrati, prenditi un master in affamatore di popoli a Londra, fai
cosa cazzo ti pare, ma iscriverti a Rifondazione Comunista no. E
Sinistra e Libertà? Manco. So’ comunisti pure loro. E il Pd? Boh, cos’è
il Pd? È brutto quando i genitori – eh, il
mestiere di padre e madre non te lo insegna nessuno – si ritrovano
improvvisamente invischiati in un dramma umano di portata biblica. Come questi qui:
«Nonostante sia già in terapia da diversi anni mio figlio si è
tesserato a Rifondazione, lo psicologo che lo segue dice che è una cosa
passeggera, che è un suo desiderio di fare parte di un gruppo, ma io non
ci credo. Ieri sono andato dal notaio con mia moglie a cambiare il
testamento ma penso che la cosa non basti: voi che cosa fareste per
fargli cambiare idea?»
Un soggetto dal nickname “Turbolento” dice la sua: «Io userei il metodo della carota e del bastone: ti mangi la carota e lo picchi col bastone». Davanti a problemi di questo tipo, però, forse non ci sono soluzioni. Perché i comunisti quella cosa ce l’hanno nel dna, sono storti di natura, è una specie di deviazione ormonale. Si ritrovano un cuore che batte a sinistra, poveracci. Si tagliano e il sangue è rosso, mica blu. Camminano in direzione ostinata e contraria e se ne vantano pure. Brutti ceffi, sporchi, sudati, generosi, idealisti, perdenti, stanchi, pieni di dubbi, litigiosi, sempre più pochi, motori della storia ma con poca benzina nel serbatoio.
«Da una parte l’uomo inserito che attraversa ossequiosamente lo squallore della propria sopravvivenza quotidiana e dall’altra il gabbiano senza più neanche l’intenzione del volo perché ormai il sogno si è rattrappito. Due miserie in un corpo solo». No. Niente rimpianti. Vostro figlio non cambierà mai, per nostra fortuna. Uccidetelo, fate prima.
Matteo Pucciarelli
Un soggetto dal nickname “Turbolento” dice la sua: «Io userei il metodo della carota e del bastone: ti mangi la carota e lo picchi col bastone». Davanti a problemi di questo tipo, però, forse non ci sono soluzioni. Perché i comunisti quella cosa ce l’hanno nel dna, sono storti di natura, è una specie di deviazione ormonale. Si ritrovano un cuore che batte a sinistra, poveracci. Si tagliano e il sangue è rosso, mica blu. Camminano in direzione ostinata e contraria e se ne vantano pure. Brutti ceffi, sporchi, sudati, generosi, idealisti, perdenti, stanchi, pieni di dubbi, litigiosi, sempre più pochi, motori della storia ma con poca benzina nel serbatoio.
«Da una parte l’uomo inserito che attraversa ossequiosamente lo squallore della propria sopravvivenza quotidiana e dall’altra il gabbiano senza più neanche l’intenzione del volo perché ormai il sogno si è rattrappito. Due miserie in un corpo solo». No. Niente rimpianti. Vostro figlio non cambierà mai, per nostra fortuna. Uccidetelo, fate prima.
Matteo Pucciarelli
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