Alleati di Monti per salvare il servizio pubblico.
Così si definiscono Carlo Freccero e Michele Santoro candidandosi
a ricoprire i ruoli di presidente e direttore generale della Rai. “Mai
come adesso – spiega il direttore di Rai 4 – serve che la Rai possa
avere ancora una funzione di servizio pubblico”. In un periodo come
questo, che si rivolge sempre di più al liberismo, verrebbe facile
pensare a una privatizzazione “e questa minaccia aleggia – dice Freccero
– sulle future nomine”.“Noi alleati di Monti”. Freccero e Santoro, dal Festival del giornalismo di Perugia, si dicono “alleati” di Monti: il presidente del Consiglio, è il ragionamento, ha portato avanti una politica di trasparenza e di rigore ed è riuscito a fare cose impensabili: riformare le pensioni, reintrodurre l’Ici chiamandola Imu, mettere in discussione l’articolo 18, ma non riformare la Rai, nonostante l’avesse promesso in tv. Così i due professionisti della televisione rilanciano: per dimostrare che davvero si persegue la strada della trasparenza, mettiamo i curricula su internet, in modo che ci sia un dibattito pubblico, perché solo la trasparenza fermerà la spartizione dei partiti all’interno della Rai.
Santoro: “Monti può decidere da solo”. “Non è vero che sono solo i partiti che devono scegliere, ci sono tre nomine, che sono quelle fondamentali e provengono da Monti – dichiara Santoro – E’ importante capire quand’è la scadenza per la presentazione delle candidature”. Secondo Santoro c’è “da correggere il fatto che l’intervento del presidente del consiglio, in questo momento come sembra, debba venir dopo le scelte fatte dai partiti: è un dovere del presidente del consiglio dare le sue indicazioni subito. La forza di Monti è che lui può fare scelte non condizionate dai partiti. Se lui fa tre nomine in un certo senso anche i partiti dovranno regolarsi di conseguenza”.
“Liberarsi dai partiti”. Operazione centrale, naturalmente, secondo Santoro e Freccero è liberarsi del fardello dei partiti. “Basta con i partiti – spiega Freccero – è ora dichiudere questa polemica a meno che non si voglia sostenere che i partiti decidono come la Chiesa decide i cardinali”. “Il Pd non mi sembra che mi abbia mai sostenuto in questa esperienza di Rai4 – ha proseguito -, il mio è un curriculum tecnico. Sto preparando un dossier teorico di 80-90 cartelle. E’ un problema di metodo. E’ giusto che certi posti vengano assegnati dopo la presentazione di curricula come fa la Bbc. Bisogna combattere prima, non dopo e sempre lamentarsi”.
“Macché Corea, noi siamo per la massima libertà”. A chi, come il Pdl, ha parlato di rischio “Corea del Nord” con Santoro e Freccero ai vertici dell’azienda della tv pubblica, Freccero risponde: “Se c’è una cosa proprio che non è propria di noi, è proprio la Corea del nord. Anzi: se c’è una cosa che ci contraddistingue è la massima libertà. Basta controllare la storia del nostro lavoro. Noi siamo contro l’uso criminale della televisione, contro l’editto bulgaro. Oggi la tv si deve rinnovare e l’unico valore a cui fare riferimento è l’informazione”. ”Noi la Corea del Nord? – rincara Santoro – Loro cihanno vissuto fino a ieri nella Corea del Nord, evidentemente parlano per esperienza”.
I contenuti. Qualche idea sui contenuti Santoro e Freccero ce le hanno già, principalmente per i tre canali principali. “La sfida vera – assicurano – è dire basta all’infotainment e puntare seriamente all’informazione”. Poi la parola d’ordine dev’essere originalità: “Noi non vogliamo che Vespa scompaia. Ma perché non metterlo su Rai Tre in seconda serata per fare qualcosa di nuovo? E questo vale anche per me, sia chiaro” conclude Santoro.
Reazioni scomposte da sinistra e da destra. Le reazioni della politica alle proposte di Santoro e Freccero, tuttavia, provocano diverse risposte sprezzanti dalla politica e d’altronde è comprensibile, visto che la premessa sarebbe l’esclusione dei partiti dalla fase decisionale per la nomina dei vertici della Rai. E non è solo il centrodestra a dire no, anzi. C’è, per esempio, il vicepresidente della Commissione di vigilanza Giorgio Merlo (Pd) che la risolve così: “E’ ottima la candidatura di Santoro a direttore generale della Rai. Come quella di Freccero a presidente. Peccato che Carnevale sia ormai finito da oltre due mesi. Sarà per la prossima edizione”. Daniele Capezzone (Pdl) ironizza: “L’autocandidatura di Santoro sorprende non per eccesso ma per difetto. Solo dg Rai? Vista la considerazione che ha per se stesso, credevo si accingesse a sfidare Obama alle presidenziali Usa…”. Va più in là il vicecapogruppo del Pdl al Senato Laura Bianconi: “Da Santoro e Annunziata un burlesque fuori stagione. La badessa avrebbe sfigurato anche decenni fa in un rito del genere, ora diventa patetica. Più che provvedimenti la Rai dovrebbe agire chiamando un’ambulanza e mandando i due tardo-sovietici in un centro per anziani. Lì potrebbero attendere la rivoluzione d’ottobre ubriacandosi con la vodka”. In mezzo finisce anche la stessa Annunziata, contro la quale se la prende un altro vicecapogruppo del Pdl al Senato, Cosimo Izzo, per il quale “Annunziata fa un uso personale e scandaloso degli spazi che la Rai le regala. Ma da buona compagna non ha mai disdegnato i soldi dei capitalisti”.
Le candidature di Santoro e Freccero invece raccolgono il consenso di Arturo Parisi (Pd) (“Alzi adesso la mano chi ritiene di avere i titoli e un programma”) e dei leader di Italia dei Valori Antonio Di Pietro e Sinistra e Libertà Nichi Vendola: “L’autocandidatura di Santoro e Freccero – afferma il presidente della Regione Puglia – è un atto di trasparenza, di dignità e di libertà, dinanzi all’indegno spettacolo di un servizio pubblico radiotelevisivo completamente asservito”.
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 29 aprile 2012
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