domenica 29 aprile 2012

Freda in Campidoglio: Alemanno fa dietrofront

Freda in Campidoglio: Alemanno fa dietrofront
Poche ore dopo l'annuncio che anche Franco Freda sarebbe stato presente alla presentazione del libro di Nietzche in Campidoglio la Giunta Alemanno ha dovuto fare dietrofront. Ma non sullo stanziamento di 11 milioni di euro per comprare e regalare un palazzo a Casapound. Sono bastate poche ore di polemiche sull’ospitalità e sul patrocinio accordati dal Campidoglio all’ex terrorista nero e ideologo neonazista Franco Freda per convincere la GiuntaAlemannoa fare dietrofront.
Pensavano veramente il sindaco e l’assessore alla cultura Gasperini che il comizio nazionalsocialista nella Sala del Carroccio mascherato da dibattito letterario su Nietzche sarebbe passato inosservato? Come pensavano di gestirlo? «Il patrocinio che è stato richiesto all'assessorato delle Politiche Culturali non conteneva alcun riferimento a Franco Freda» si difende in una nota l’ex democristiano Gasperini. «La richiesta inoltrata agli uffici - spiega - riguardava la presentazione del libro di Friedrich Nietzsche: 'Così parlò Zaratustra’ e il nome di Franco Freda non figurava in nessun modo nemmeno nella lista degli ospiti dell'evento. È evidente che gli uffici non hanno controllato il riferimento della casa editrice. Se ci fosse stata anche la minima indicazione esplicita a Freda, a proposito della presentazione del libro di Nietzsche, chiaramente a tale iniziativa - conclude l'assessore - non sarebbe mai stato concesso alcun patrocinio, autorizzazione che abbiamo comunque provveduto immediatamente a revocare». Peccato che la casa editrice che ha stampato il testo di Nietzche e si apprestava a presentarlo in Campidoglio sia stata fondata da Freda e da altri simpatici protagonisti della strategia della tensione e del terrorismo nero e stragista nel lontano 1963 a Padova. Peccato che a presiederla sia ancora il ‘difensore della razza ariana’ Franco Freda. Peccato che sul sito e sul profilo facebook della casa editrice in questione il post che pubblicizzava l’evento previsto nella Sala del Carroccio fosse affiancato ad altri espliciti e inconfondibili richiami. Uno che pubblicizzavano il libro ‘Benito I Imperatore’ (!) e varie interviste e dichiarazioni del ‘Vate’ del nazionalsocialismo all’italiana. E peccato che nei commenti dei camerati molti avvertissero che ‘Lui’ sarebbe stato presente. 
Dopo la revoca dell’autorizzazione a presentare il libro in Campidoglio Freda e i suoi potranno ora fare la parte delle vittime, dei perseguitati, e ripiegare su qualche altra sede meno prestigiosa. Avendo comunque ottenuto già parte di quello a cui miravano: mandare un messaggio alla galassia neofascista rissosa ma sempre in cerca di qualche elemento unificante.
Gli uomini di Alemanno invece continuano a collezionare una figuraccia dietro l’altra, dimostrando una incapacità cronica di governare Roma che solo l’inanità e la complicità delle cosiddette opposizioni – PD in testa – gli concedono ancora di tenersi stretta. Una figuraccia che permette tra l’altro al PD capitolino di ergersi a paladino di un antifascismo strumentale ad una campagna elettorale già iniziata e che però mette in evidenza un altro scandalo di cui l’amministrazione Alemanno si sta rendendo protagonista.
Dopo aver riempito gli assessorati di Roma Capitale e la direzione di tante aziende municipalizzate di incompetenti e pluricondannati camerati, Alemanno è ora riuscito a trovare ben 11 milioni per regalare a Casapound il palazzetto di Via Napoleone III dove i fascisti del terzo millennio preparano le proprie scorribande squadriste in giro per la città.
E poi c’era qualcuno anche a ‘sinistra’ che si stupiva e corrucciava perché Alemanno non è stato invitato alla celebrazione del 25 aprile a Porta San Paolo…

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