lunedì 23 aprile 2012

Roma: i movimenti per l’acqua ‘inondano’ la sede del PDL


Roma: i movimenti per l’acqua ‘inondano’ la sede del PDL
I movimenti per l'acqua occupano la sede dei gruppi consiliari del PDL al Comune di Roma. Chiedono lo stop alla privatizzione di Acea e che la manifestazione del 5 maggio possa concludersi in Piazza del Campidoglio. Nuovo blitz nella Capitale dei movimenti per l’acqua pubblica. Intorno alle 11 un gruppo di attivisti del Coordinamento Romano Acqua Pubblica, con striscioni, cartelli e megafoni, hanno occupato la sede dei gruppi consiliari del PDL in Campidoglio in via delle Vergini. 
I manifestanti pretendono un incontro con il capogruppo al Comune Luca Gramazio e con il sindaco Gianni Alemanno «per chiedere di fermare immediatamente la svendita del 21% di Acea prevista nella prossima manovra di bilancio e il motivo della mancata autorizzazione a terminare la manifestazione del prossimo 5 maggio in piazza del Campidoglio».
"Il referendum ha parlato chiaro: la gestione dell'acqua deve rimanere in mano pubblica" gridano gli occupanti.
Immediatamente dopo l’inizio del blitz nella loro sede i consiglieri di maggioranza hanno abbandonato i lavori dell’Assemblea Capitolina e si sono precipitati in Via delle Vergini.
Nessun segnale, neanche indiretto, da parte del primo cittadino, mentre da parte sua il capogruppo del PDL in Campidoglio Gramazio si è rifiutato di incontrare gli attivisti perchè avrebbero 'imbrattato' con una croce celtica un ritratto dello scomparso leader neofascista Giorgio Almirante all'interno della sede del gruppo di Via delle Vergini. "Una argomentazione che suona come una scusa anche abbastanza peregrina per sottrarsi al confronto - commenta A.M. del Coordinamento Romano per l'Acqua Pubblica - con chi non aveva certo intenzione di convincere la maggiornaza capitolina delle proprie argomentazioni, ma che voleva semplicemente ricordare che in democrazia non si può vietare ad una manifestazione di concludersi di fronte alla sede del governo municipale. A maggior ragione dopo che Alemanno o i suoi assessori si apprestano a contraddire la volontà di 1 milione e duecentomila romani che votando si ai referendum dello scorso anno hanno detto chiaro e tondo che l'aqua non si deve vendere".
Il blitz pacifico si è concluso intorno alle 12.30 quando i circa trenta attivisti dei movimenti per l'acqua hanno abbandonato senza problemi la sede del PDL.

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