sabato 21 aprile 2012

Fornero e Profumo a Torino, lanci di uova e cariche alla Conferenza sulla scuola Tensione fuori dal Teatro Nuovo all'uscita dei ministri.



Fonte www.ilfattoquotidiano.it
I manifestanti, perlopiù studenti e Cobas, gridano "vergogna" e prendono di mira le auto blu. Brevi scontri con la polizia. La titolare del Lavoro: "Le famiglie investano sull'istruzione dei figli, non solo sull'acquisto della casa". Incidenti al termine della Conferenza regionale della scuola davanti al teatro Nuovo di Torino, a cui avevano partecipato i ministri del Lavoro Elsa Fornero e dell’Istruzione Francesco Profumo. Uova, fumogeni e secondo alcune testimonianze qualche pietra sono stati lanciati da un gruppo di manifestanti, in prevalenza studenti e giovani dei centri sociali. Il gruppo si trovava davanti al teatro, ma dopo un primo lancio di uova contro le automobili ministeriali è stato fatto indietreggiare dalle forze dell’ordine e si è diretto nelle vie vicine, dando il via a nuovi incidenti.
Durante il percorso i manifestanti hanno anche formato barricate con i cassonetti dei rifiuti e le forze dell’ordine che sono intervenute con cariche di alleggerimento. Le tensioni si sono concluse dopo un breve inseguimento. A contestare i ministri fuori dal Teatro Nuovo c’erano anche militanti di Cobas e Usb, che hanno contestato Profumo e Fornero al grido di “vergogna, vergogna”.
Il ministro Fornero ha auspicato una rapida approvazione della riforma del lavoro in Parlamento, in più ha fatto un appello affinché ci siano “meno proteste e più spirito costruttivo”. Sul fronte dello sviluppo, ha aggiunto, “dobbiamo fare un esercizio di umiltà e di recupero di pazienza e di valori. Servono investimenti che richiedono risparmio e risparmio significa rinvio dei consumi da oggi a domani”. Fornero ha anche esortato le famiglie italiane a investire di più sull’istruzione dei figli, anche a costo di rinunciare all’acquisto della casa. ”Spesso farsi una casa è considerata una priorità rispetto a dare un adeguato capitale umano ai figli”, ha affermato, e “in molti casi si spingono i figli a trovarsi un lavoro per contribuire all’acquisto della casa”.Un tetto di proprietà sopra la testa “è certamente un valore importante”, ha concluso”, “ma bisogna anche considerare le priorità. Le case si possono lasciare ai figli ma conta di più una struttura di conoscenza e flessibilità mentale, un’adattabilità al cambiamento che solo la formazione può dare”.

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