sabato 28 aprile 2012

Obbligo di rettifica, uno strisciante ritorno


Il cosiddetto "comma ammazza-blog" torna all'improvviso nell'articolo 25 della nuova bozza di riforma delle intercettazioni. Praticamente identico a quello previsto inizialmente nel contestato DDL Alfano
Roma - Era stato rinviato nell'ottobre dello scorso anno, come annunciato dal capogruppo PDL alla Camera Fabrizio Cicchitto. Il DDL sulle intercettazioni (anche noto come Alfano-Bongiorno) è ora tornato nella bozza di riforma presentata dall'attuale ministro della Giustizia Paola SeverinoStupore tra i vari osservatori del web tricolore: il famigerato comma ammazza blog - inizialmente nell'articolo 28, poi spostato al 29 - è di fatto rispuntato identico nell'articolo 25 della nuova bozza di regolamentazione trasmessa da Severino ai tecnici della Giustizia della maggioranza di governo. "Per i siti informatici, ivi compresi i giornali quotidiani e periodici diffusi per via telematica, le dichiarazioni o le rettifiche sono pubblicate, entro quarantotto ore dalla richiesta, con le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia cui si riferiscono". È la stessa predisposizione prevista dal testo originario del DDL Alfano, che impone ai gestori di qualsiasi sito web l'obbligo di rettificare i contenuti indicati dai soggetti che si ritengano eventualmente lesi. Nessuna possibilità di replica, con multe fino a 12mila euro per chi non provvede a modificare entro le 48 ore di tempo.
"Il paese si aspetta severe norme contro la corruzione, il traffico di soldi pubblici, la pratica corrente degli appalti gonfiati e il PDL non trova di meglio che infilare nella bozza Severino sulle intercettazioni la norma Ammazza blog che aveva finto di rimangiarsi in aula appena cinque mesi fa", ha spiegato il deputato di Futuro e Libertà Flavia Perina.
"L'Italia dei Valori si opporrà, come ha sempre fatto, in tutte le sedi contro questo scempio della giustizia - ha rincarato il leader di IdV Antonio Di Pietro - Non si capisce perché cambiano i governi ma le proposte di penalizzare la giustizia sono sempre le stesse. Non consentiremo che si ostacoli la ricerca della verità né che si metta il bavaglio alla Rete e alla libera informazione, con la norma ammazza blog".

Mauro Vecchio

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