venerdì 18 gennaio 2019

Trasporto Pubblico di Roma .

C.A.L.M.A.Il 21 dicembre CALMA (Coordinamento associazioni del Lazio per la mobilità alternativa) ha promosso un incontro sul Trasporto Pubblico di Roma e su altri argomenti di notevole interesse, come lo Stadio Tor di Valle, Metro C, Rifiuti salute inquinamento. 
Inoltriamo il resoconto della riunione.



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Nell’ultimo incontro del 21 dicembre scorso si sono convenuti alcuni passi, soprattutto in merito alla ricostruzione di un servizio di trasporto pubblico accettabile, che qui di seguito vengono schematicamente indicati per favorire un più ampia condivisione e le prossime azioni.
 ATAC AZIENDA SPECIALE. L’incontro svoltosi nello studio del prof. Lucarelli all’Università di Napoli nel dicembre scorso ha messo in luce che: a) i servizi pubblici a rilevanza economica, come il trasporto pubblico locale, possono essere gestiti sia da società per azioni che da aziende speciali e un’ampia documentazione giuridica, in particolare del Consiglio di Stato, prova questa seconda possibilità; b) non è invece possibile la gestione da parte del Comune ( dell’Ente pubblico) direttamente; c) l’Azienda speciale ha autonomia di bilancio; d) la trasformazione di una SpA in AS è possibile giuridicamente e prevede la elaborazione di un piano industriale complesso (non a giustificazione della trasformazione sembrando assodato che non si può annullare la competenza dell’Ente sulla propria autodeterminazione) da cui risulti la robustezza dell’azienda stessa e la sua suscettibilità ad adempiere ai compiti che l’attendono. Nel caso di Atac la trasformazione è complicata dalla presenza del debito e dalla circostanza che gli immobili entrano come quota importante nelle decisioni concordate con il Tribunale fallimentare (cfr. la nota predisposta da Gelsomini già inviata).


Da parte dei creditori di Atac vi è stata accettazione delle proposte che li riguardano, sostanzialmente la riduzione di circa il 60% del loro credito. Come abbiamo sostenuto nel corso della campagna referendaria, l’esito favorevole del voto dei creditori non conduce ad alcun giudizio ottimistico sul futuro di Atac (trattandosi al massimo dell’allentamento della pressione del debito), in cui perdurano le criticità già note, manutenzione, esternalizzazioni … che non paiono essere affrontate in alcun modo. Anche l’immissione di nuovi autobus sembra rallentata dalla crisi delle aziende produttrici, salvo l’eventuale buon esito della ricerca in affitto. Né dimentichiamo l’art.27 della legge 96/2017 che prevede la riduzione dei trasferimenti statali per il valore del 15% dei contratti di servizio non risultanti da procedure di evidenza pubblica (il modo elasticamente elusivo con cui si chiamano le gare). A ciò si aggiunge che vi è una forte pressione per l’indizione della gara  allo scadere dell'attuale affidamento, nel 2021, a  cui si stanno preparando aziende come Ferrovie e altre della medesima aggressività e consistenza che, anzi, già si accingerebbero a entrare in gara per le linee periferiche i cui due bandi, come sappiamo, sono già stati pubblicati con scadenza per le offerte il prossimo marzo. Insomma, la conclusione positiva dell’iniziativa “concordato preventivo” si rivela per quello che è: un prendere tempo che certo di per sé non costituisce ripresa e riqualificazione del servizio né garanzia del mantenimento del medesimo, in prospettiva, in mano pubblica

È evidente che in questo scenario le forze delle quali disponiamo sono del tutto impari e però potremmo cercare di “ingabbiare” Atac con una pressione che possa portare ad alcuni cambiamenti. Tra questi la richiesta di modifica delle modalità di scelta dei vertici, di formalizzazione della consultazione di lavoratori e utenti sul contratto di servizio, sul piano industriale, sulle priorità di gestione, sugli orari, le corsie preferenziali, le fermate. L’ adozione di sistemi di infomobilità estesi e di un unico conto comprendente tutti i finanziamenti regionali, statali comunali aziendali previsti nel settore della mobilità, della logistica, delle infrastrutture, delle opere pubbliche e private rilevanti.

Una pressione dunque su Comune, Città Metropolitana e Regione affinché adottino provvedimenti in tal senso e che dobbiamo iniziare organizzando Conferenze di Municipio nelle quali presentare le nostre proposte e modularle in relazione ai concreti problemi dell’area nella quale si svolge la Conferenza. In sintesi: motivare le modifiche di governo di Atac prima accennate e, per sostenerle, inserire nel quadro della rinascita del sistema ferro ( =Tram), del potenziamento delle ferrovie regionali, dell’intermobilità quell’insieme di suggerimenti e proposte riguardanti l’intersezione delle linee tram ferroviarie con la realtà locale, facendo emergere le variazioni del servizio esistente necessarie per migliorarlo. I Municipi dove tentare di organizzare tali Conferenze potrebbero essere quello del Centro Storico, di Monte Sacro, di Tor di Valle, di Laurentina, forse di Ostiense.
Per ottenere qualche risultato apprezzabile sarà necessario portare a conoscenza di questa intenzione sindacati e gruppi o singoli politici con i quali siamo entrati in relazione per verificare se ci si può muovere in modo coordinato.

STADIO DI TOR DI VALLE, l’Amministrazione comunale sembra non tener conto neppure del parere chiesto al Politecnico di Torino che, nel testo preliminare, rileva come il progetto sia “catastrofico” per la mobilità in quel quadrante della città (e non solo aggiungiamo noi, per le ripercussioni che si rifletterebbero sull’intera città) certificando così la correttezza e la bontà delle analisi ostinatamente presentate in tutte le sedi dai ComitatI Pendolari Roma Lido e  Difendiamo Tor di Valle  dal cemento . Inascoltate queste e inascoltato sembra anche il parere torinese, tanto forte è la pressione della speculazione e inossidabile l’acquiescenza di Comune e Regione. Resta comunque significativo il cambiamento di posizioni di questa nuova classe di governo rispetto al momento in cui non era ancora tale. I 5S ricorsero alla magistratura contro il primo progetto della Giunta Marino, per poi farsene sostenitori millantando positivi cambiamenti irrilevanti. Non è un caso che il progetto non sia stato affatto presentato dal Comune 5S come un nuovo progetto ma come un “adeguamento” di quello Marino.

Vi è stata la diffida ( a suo tempo inviatavi) presentata da Federsupporter, Forum del Paesaggio, Comitati, pur essa senza risposta. Ma dobbiamo anche segnalare uno sgretolamento della compattezza degli oppositori, che si orientano in diverse direzioni. Già l’anno scorso la presa di posizione immediata all’annuncio degli arresti, non vide la sottoscrizione di un documento comune.

METRO C   Analoga situazione sul prolungamento della Metro C oltre San Giovanni e oltre il Colosseo, su cui si insiste pur non essendoci né il progetto né i finanziamenti a detrimento di quell’insieme di azioni infrastrutturali che sarebbero possibili con minore spesa e maggiore beneficio per il degradato servizio di trasporto pubblico.

RIFIUTI SALUTE INQUINAMENTO.  Altra grave crisi è quella del servizio gestito da AMA. Poiché tra di noi vi sono persone e competenze attive in questo settore è forse opportuno ricevere da loro  informazioni di prima mano .

Sotto il profilo della ricostruzione di culture e pratiche pubbliche vi è un interesse, credo, a muoverci in sintonia con altri. Il rapporto costruito con il Forum per l’acqua pubblica, con Decide Roma, con l’UBS ecc. aveva ed ha in parte anche questo significato: la convinzione, insomma, delle interdipendenze che legano lavoro, forme di mobilità e di vita, inquinamento, salute. Bisogni che non possono essere affrontati singolarmente e neppure semplicemente insieme, bensì impegnandosi l’uno per l’altro, per così dire. La nostra critica sulla mancanza, da parte delle élites politiche e culturali dominanti, di una idea per Roma e, di conseguenza, sulla assenza di una programmazione di sistema non significa che invochiamo  qualcuno che ce la scodelli o che sia possibile pensare a qualcosa di già compiuto perfettamente oliato nel suo attrito con la realtà e non piuttosto una schema sul quale costruire programmi di approfondimento e di pedagogia sociale. L'impegno per un servizio di trasporto pubblico socialmente efficace si rafforza nell’azione coordinata in un progetto comune ad altri settori, tendendo appunto a modellare nuove forme di mobilità e dunque di convivenza sociale, di comunità urbana...

Appena possibile ( tra dieci quindici giorni circa) organizzeremo un incontro aperto nel quale esaminare la proposta qui delineata, nel contesto di una messa a punto dell'impegno dei prossimi mesi.Un caro saluto e di nuovo un augurio vittorio

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