Il 21 dicembre CALMA (Coordinamento associazioni del Lazio per la mobilità alternativa) ha
promosso un incontro sul Trasporto Pubblico di Roma e su altri argomenti
di notevole interesse, come lo Stadio Tor di Valle, Metro C, Rifiuti
salute inquinamento.
Inoltriamo il resoconto della riunione.
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Nell’ultimo incontro del 21 dicembre
scorso si sono convenuti alcuni passi, soprattutto in merito alla
ricostruzione di un servizio di trasporto pubblico accettabile, che qui
di seguito vengono schematicamente indicati per favorire un più ampia
condivisione e le prossime azioni.
ATAC AZIENDA SPECIALE.
L’incontro svoltosi nello studio del prof. Lucarelli all’Università di
Napoli nel dicembre scorso ha messo in luce che: a) i servizi pubblici a
rilevanza economica, come il trasporto pubblico locale, possono essere
gestiti sia da società per azioni che da aziende speciali e un’ampia
documentazione giuridica, in particolare del Consiglio di Stato, prova
questa seconda possibilità; b) non è invece possibile la gestione da
parte del Comune ( dell’Ente pubblico) direttamente; c) l’Azienda
speciale ha autonomia di bilancio; d) la trasformazione di una SpA in AS
è possibile giuridicamente e prevede la elaborazione di un piano
industriale complesso (non a giustificazione della trasformazione
sembrando assodato che non si può annullare la competenza dell’Ente
sulla propria autodeterminazione) da cui risulti la robustezza
dell’azienda stessa e la sua suscettibilità ad adempiere ai compiti che
l’attendono. Nel caso di Atac la trasformazione è complicata dalla
presenza del debito e dalla circostanza che gli immobili entrano come
quota importante nelle decisioni concordate con il Tribunale
fallimentare (cfr. la nota predisposta da Gelsomini già inviata).
Da
parte dei creditori di Atac vi è stata accettazione delle proposte che
li riguardano, sostanzialmente la riduzione di circa il 60% del loro
credito. Come abbiamo sostenuto nel corso della campagna referendaria,
l’esito favorevole del voto dei creditori non conduce ad alcun giudizio
ottimistico sul futuro di Atac (trattandosi al massimo dell’allentamento
della pressione del debito), in cui perdurano le criticità già note,
manutenzione, esternalizzazioni … che non paiono essere affrontate in
alcun modo. Anche l’immissione di nuovi autobus sembra rallentata dalla
crisi delle aziende produttrici, salvo l’eventuale buon esito della
ricerca in affitto. Né dimentichiamo l’art.27 della legge 96/2017 che
prevede la riduzione dei trasferimenti statali per il valore del 15% dei
contratti di servizio non risultanti da procedure di evidenza pubblica
(il modo elasticamente elusivo con cui si chiamano le gare). A ciò si
aggiunge che vi è una forte pressione per l’indizione della gara allo
scadere dell'attuale affidamento, nel 2021, a cui si stanno preparando
aziende come Ferrovie e altre della medesima aggressività e consistenza
che, anzi, già si accingerebbero a entrare in gara per le linee
periferiche i cui due bandi, come sappiamo, sono già stati pubblicati
con scadenza per le offerte il prossimo marzo. Insomma, la conclusione
positiva dell’iniziativa “concordato preventivo” si rivela per quello
che è: un prendere tempo che certo di per sé non costituisce ripresa e
riqualificazione del servizio né garanzia del mantenimento del medesimo,
in prospettiva, in mano pubblica
È evidente che in questo
scenario le forze delle quali disponiamo sono del tutto impari e però
potremmo cercare di “ingabbiare” Atac con una pressione che possa
portare ad alcuni cambiamenti. Tra questi la richiesta di modifica
delle modalità di scelta dei vertici, di formalizzazione della
consultazione di lavoratori e utenti sul contratto di servizio, sul
piano industriale, sulle priorità di gestione, sugli orari, le corsie
preferenziali, le fermate. L’ adozione di sistemi di infomobilità estesi
e di un unico conto comprendente tutti i finanziamenti regionali,
statali comunali aziendali previsti nel settore della mobilità, della
logistica, delle infrastrutture, delle opere pubbliche e private
rilevanti.
Una pressione dunque su Comune, Città
Metropolitana e Regione affinché adottino provvedimenti in tal senso e
che dobbiamo iniziare organizzando Conferenze di Municipio nelle
quali presentare le nostre proposte e modularle in relazione ai concreti
problemi dell’area nella quale si svolge la Conferenza. In sintesi:
motivare le modifiche di governo di Atac prima accennate e, per
sostenerle, inserire nel quadro della rinascita del sistema ferro (
=Tram), del potenziamento delle ferrovie regionali, dell’intermobilità
quell’insieme di suggerimenti e proposte riguardanti l’intersezione
delle linee tram ferroviarie con la realtà locale, facendo emergere le
variazioni del servizio esistente necessarie per migliorarlo. I Municipi
dove tentare di organizzare tali Conferenze potrebbero essere quello
del Centro Storico, di Monte Sacro, di Tor di Valle, di Laurentina,
forse di Ostiense.
Per ottenere qualche risultato apprezzabile sarà
necessario portare a conoscenza di questa intenzione sindacati e gruppi o
singoli politici con i quali siamo entrati in relazione per verificare
se ci si può muovere in modo coordinato.
STADIO DI TOR DI
VALLE, l’Amministrazione comunale sembra non tener conto neppure del
parere chiesto al Politecnico di Torino che, nel testo preliminare,
rileva come il progetto sia “catastrofico” per la mobilità in quel
quadrante della città (e non solo aggiungiamo noi, per le
ripercussioni che si rifletterebbero sull’intera città) certificando
così la correttezza e la bontà delle analisi ostinatamente presentate in
tutte le sedi dai ComitatI Pendolari Roma Lido e Difendiamo Tor di
Valle dal cemento . Inascoltate queste e inascoltato sembra anche il
parere torinese, tanto forte è la pressione della speculazione e
inossidabile l’acquiescenza di Comune e Regione. Resta comunque
significativo il cambiamento di posizioni di questa nuova classe di
governo rispetto al momento in cui non era ancora tale. I 5S
ricorsero alla magistratura contro il primo progetto della Giunta
Marino, per poi farsene sostenitori millantando positivi cambiamenti
irrilevanti. Non è un caso che il progetto non sia stato affatto
presentato dal Comune 5S come un nuovo progetto ma come un “adeguamento”
di quello Marino.
Vi è stata la diffida ( a suo tempo
inviatavi) presentata da Federsupporter, Forum del Paesaggio, Comitati,
pur essa senza risposta. Ma dobbiamo anche segnalare uno sgretolamento
della compattezza degli oppositori, che si orientano in diverse
direzioni. Già l’anno scorso la presa di posizione immediata
all’annuncio degli arresti, non vide la sottoscrizione di un documento
comune.
METRO C Analoga situazione sul prolungamento
della Metro C oltre San Giovanni e oltre il Colosseo, su cui si insiste
pur non essendoci né il progetto né i finanziamenti a detrimento di
quell’insieme di azioni infrastrutturali che sarebbero possibili con
minore spesa e maggiore beneficio per il degradato servizio di trasporto
pubblico.
RIFIUTI SALUTE INQUINAMENTO. Altra grave
crisi è quella del servizio gestito da AMA. Poiché tra di noi vi sono
persone e competenze attive in questo settore è forse opportuno ricevere
da loro informazioni di prima mano .
Sotto il profilo della
ricostruzione di culture e pratiche pubbliche vi è un interesse, credo,
a muoverci in sintonia con altri. Il rapporto costruito con il Forum
per l’acqua pubblica, con Decide Roma, con l’UBS ecc. aveva ed ha in
parte anche questo significato: la convinzione, insomma, delle
interdipendenze che legano lavoro, forme di mobilità e di vita,
inquinamento, salute. Bisogni che non possono essere affrontati
singolarmente e neppure semplicemente insieme, bensì impegnandosi l’uno
per l’altro, per così dire. La nostra critica sulla mancanza, da parte
delle élites politiche e culturali dominanti, di una idea per Roma e, di
conseguenza, sulla assenza di una programmazione di sistema non
significa che invochiamo qualcuno che ce la scodelli o che sia
possibile pensare a qualcosa di già compiuto perfettamente oliato nel
suo attrito con la realtà e non piuttosto una schema sul quale costruire
programmi di approfondimento e di pedagogia sociale. L'impegno per un
servizio di trasporto pubblico socialmente efficace si rafforza
nell’azione coordinata in un progetto comune ad altri settori, tendendo
appunto a modellare nuove forme di mobilità e dunque di convivenza
sociale, di comunità urbana...
Appena possibile ( tra dieci
quindici giorni circa) organizzeremo un incontro aperto nel quale
esaminare la proposta qui delineata, nel contesto di una messa a punto
dell'impegno dei prossimi mesi.Un caro saluto e di nuovo un augurio vittorio
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