lunedì 28 gennaio 2019

«La guerra è il solo modo per controllare la Libia».

«Le Nazioni Unite hanno fallito, io credo nella linea militare». Parla Salah Badi, uno dei protagonisti degli scontri a Tripoli.

«La guerra è il solo modo per controllare la Libia»Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha annunciato il nome di Salah Badi, comandante della Brigata Al-Sumood, nell’elenco delle persone fisiche e giuridiche soggette a congelamento dei beni e divieto di viaggio.
Il Regno Unito ha dichiarato che, in coordinamento con gli Stati Uniti e la Francia, il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha sanzionato Salah Badi ai sensi della risoluzione 2213 (2015): "Salah Badi è l'alto comandante della brigata Al Somood, una milizia contraria al governo di accordo nazionale riconosciuto dall'ONU, che ha lavorato costantemente per minare una soluzione politica in Libia. Questa sanzione sottoporrà Salah Badi invia un chiaro messaggio dalla comunità internazionale: le violenze contro il popolo libico non saranno tollerate",recita la dichiarazione del Regno Unito.

Salah Badi è stato uno dei protagonisti dei recenti scontri a Tripoli, lo scorso settembre, in cui hanno perso la vita almeno 120 persone e per molti osservatori è la ragione delle sanzioni.


Salah Badi è una figura chiave nella storia libica, pre e post Gheddafi, misuratino, ha la fama di ricorrere ad altri mezzi, cioè quelli militari, quando è in disaccordo con le decisioni politiche. Pilota, ex insegnate all’Academy Air Studies, è stato gheddafiano prima e oppositore al regime poi, il suo nome era sulla lista di chi non poteva lasciare il paese. Nel 2007 viene processato per cospirazione contro il Fratello Guida. Nel 2011 Badi si è distinto nei mesi della rivoluzione contro Gheddafi, nel 2011, è stato eletto membro del parlamento, carica che ha abbandonato quando nel 2014 ha animato la rivolta di Fajr Libya (alba libica), contro l’operazione Karama (Dignità) di Khalifa Haftar. Dal 2016 la base di Salah Badi è stata prevalentemente la Turchia, da lì è tornato in Libia alla fine di agosto, per sostenere la rivolta contro il cartello di milizie della capitale. In un video diffuso dopo il suo ritorno ha detto: "Chiamiamo ogni uomo libero a sollevarsi per salvare la capitale corrotta. Quelli che rimangono ora hanno solo due opzioni: arrendersi o affrontare la loro punizione. Ci schiereremo contro coloro che causano umiliazione alla gente della capitale. I corrotto sono i nostri nemici.”

Salah Badi
Salah Badi

Le operazioni di Salah Badi hanno un unico denominatore: la politica ha fallito, la guerra è il solo mezzo per controllare il paese. L'Espresso ottiene un raro accesso al suo quartier generale, protetto, circondato da telecamere a circuito chiuso, alla periferia di Misurata.

Badi, è stato recentemente sanzionato dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per la guerra di settembre, a Tripoli, sanzioni che includono un divieto di viaggio e il congelamento dei beni.
Ghassan Salamé è un bugiardo, ha detto che le persone uccise sono 120, tra cui 40 bambini e donne. Mi porti i certificati di morte, se ha le prove. Gli scontri di settembre sono stati sostenuti dalle persone, dai cittadini. Sono stato chiamato dalla gente per combattere gli abusi di queste milizie.
A cosa servono le Nazioni Unite? Non conosciamo l'agenda o il piano futuro per il paese. La Libia è nelle mani di paesi stranieri e non nelle mani dei leader libici, il conflitto è tra paesi che hanno interessi in Libia, molto più che tra i libici. Dio ha benedetto la Libia di ricchezza e altri governi sono in competizione per metterci le mani, come sanguisughe, questo è il principale problema del paese.

Il governo Sarraj è sostenuto dalle Nazioni Unite e il governo e l’inviato speciale Salamè stanno cercando una soluzione diplomatica ai problemi del paese.
I nostri problemi non sono solo interni, e ritengo che l'intervento straniero stia creando più problemi che soluzioni. Molti paesi che hanno interessi in Libia stanno supportando criminali di guerra, li ricevono nei loro palazzi.
Giocano la politica dei doppi standard. Io sono un patriota.
Sono stato eletto in Parlamento e mi sono dimesso e sono tornato alla via militare quando ho visto minacciato il percorso rivoluzionario. Le Nazioni Unite hanno fallito, hanno provato per anni a trovare una soluzione diplomatica. Io credo nella linea militare.


Qual è la sua opinione sul governo Sarraj?
Sarraj è stato messo qui a fare il cane da guardia delle UN, ma funziona solo come il Sindaco di Tripoli, non ha potere sul terreno, fuori da Tripoli, nelle altre aree del paese, le sue decisioni non contanto niente. Lo considerano solo un uomo che firma le decisioni dettate dall'estero. Quando il governo appoggiato dalle Nazioni Unite si è insediato, gli è stata offerta una zona verde da parte della milizia di Haythem Tajouri e delle forze speciali di deterrena (Rada) e lui in cambio ha dato la legittimità a queste milizie e le ha finanziate. Le decisioni di Serraj nei confronti di queste milizie hanno peggiorato la vita dei libici, ora è peggio che ai tempi di Gheddafi.
Serraj ha dato loro libertà alle milizie, ha concesso loro di penetrare nelle istituzioni governative e ora le istituzioni governative sono come come un giocattolo nelle loro mani.

E su Haftar?
Haftar ha la sua agenda, sta preparando un colpo di stato. Sta usando contatti segreti con la milizia di Tajouri e Hachem Bechr, sta usando le seconde linee e i contatti con i salafiti delle forze deterrenti, perché i salafiti lo sostengono, sia a est che a ovest. Vuole indebolire il governo e entrare a Tripoli aiutato dalle milizie di Rada.

La Libia ha vissuto anni di guerra. E continua a vivere sotto la minaccia quotidiana di scontri armati. Lei dice di non credere alla negoziazione, e allora cosa propone?
Io sono l'unico che non ha firmato nessun termine o condizione di cessate il fuoco a Zawhia, dopo la guerra di settembre, perché non mi fido delle Nazioni Unite o di ciò che l'ONU sta facendo, non mi fido di questo governo appoggiato dalle Nazioni Unite, la Libia si sta deteriorando ogni giorno economicamente, politicamente, tutto fa schifo! Si sono divisi il paese: Haftar ha l'est, e l'ONU ha preso la parte occidentale attraverso questo governo che ha forzatamente raggiunto Tripoli in barca, via mare. Ormai questa parte del paese è sotto il controllo di milizie che hanno occupato le istituzioni e commettono crimini quotidiani. Né l’Onu né Sarraj hanno il potere di smantellarle, solo la guerra può farlo. Abbiamo alle Nazioni Unite anni di possibilità e non hanno svolto il proprio ruolo, quindi penso che la guerra sia una sorta di pressione su di loro.
Se ci pensi, a settembre, dopo la guerra, Sarraj ha preso dele decisioni e provato ad arginare un paio di milizie.
La guerra è un modo di fare pressione.

Pensa di avere il supporto della popolazione?
Sono stato all'estero per 6 mesi consecutivi prima di settembre e molte persone di diverse fazioni mi hanno chiamato e chiesto di tornare; politici, ribelli e gente comune mi hanno detto: Torna, il paese è in ginocchio. Sono preoccupato che la Libia possa diventare il nuovo Yemen. L'intervento dell’Arabia Saudita e degli Emirati Arabi è chiaro ora e ho pensato che un intervento fosse necessario. Mi sostiene la gente e alcuni imprenditori di Misurata. Liberi cittadini.

Lei dice di voler liberare la capitale dalle milizie e dal loro abuso di potere, ma lei stesso è a capo di una milizia.
Io sono un patriota. George Washington era un miliziano e l'ho detto agli americani che ho incontrato, era un miliziano e ha fatto gli Stati Uniti dopo la guerra civile. Gli Stati Uniti che guidano il mondo libero sono stati creati da un miliziano. Io sono come lui, sono un uomo che interviene nel momento giusto per mettere fine a qualsiasi pericolo minacci il mio popolo.
Non ho un'enorme forza armata e non ricevo alcun sostegno da nessun paese ma quando appaio sulla scena, le persone mi seguono.

Dice di non ricevere supporto economico, ma è considerato vicino ai Fratelli Musulmani.
La nostra linea della Rivoluzione è stata seguita da altri gruppi, gli islamisti ei gruppi di combattenti libici si sono sempre uniti nelle linee della rivoluzione così anche nel 2014.
Ma i Fratelli Musulmani mi sono sgraditi e io ribadisco di essere contro chiunque di utilizzi l'Islam come uno slogan politico.

Un numero crescente di persone in Libia è stanca della guerra e delle milizie e sostiene che un esercito unificato sia necessario e sia l'unica soluzione costruire stabilità.
In Libia, non esiste alcun esercito al momento. C’è un esercito che può proteggere la capitale o fare pressione sui politici o proteggere gli interessi delle istituzioni governative? Al momento no. La gente che dice di volere un esercito forse ha dimenticato che l’esercito è sempre stato contro il popolo, sin dai tempi di Gheddafi. Gli unici combattenti per la libertà sono i miliziani, come me.

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