mercoledì 30 gennaio 2019

Cannabis. Crescono i pazienti e il Laboratorio della cannabis terapeutica si amplia.

Firenze – Cresce e si amplia il Laboratorio Galenico dell’Ospedale di Santa Maria Nuova.




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Il motivo è il successo, dal momento che continuano a crescere i pazienti in trattamento.
I nuovi spazi sono stati inaugurati stamattina dall’assessore regionale al diritto alla salute Stefania Saccardi e dall’assessore al welfare e sanità del Comune di Firenze Sara Funaro alla presenza dei direttori generale Paolo Morello Marchese e sanitario Emanuele Gori.
Diretto dalla dottoressa Irene Ruffino il Laboratorio, che svolge la propria attività nell’ambito del dipartimento del farmaco di cui è direttore la dottoressa Teresa Brocca, oggi segue ben mille pazienti con un aumento della produzione di medicamenti del 70% (nel 2017 era del 50%).
Il Laboratorio Galenico fiorentino garantisce le terapie per tutta l’area vasta centro: l’area fiorentina compresa l’Azienda Ospedaliera Universitaria di Careggi e i territori di Empoli, Prato e Pistoia.
Trasferendo i servizi amministrativi in altri locali sono stati realizzati nuovi ambienti, in particolare dedicati all’accoglienza dei pazienti, e gli spazi ora disponibili rendono anche più funzionale l’attività svolta dagli operatori.
I lavori di ristrutturazione sono state seguiti dall’ingegnere Luca Meucci, dell’area tecnica aziendale con un investimento complessivo di 120.000 euro.
“Il laboratorio Galenico è un’eccellenza per il nostro sistema sanitario regionale e con la produzione di terapie a base di cannabinoidi si chiude il ciclo di investimenti avviati con l’approvazione della legge 18/2012 sull’uso della cannabis per scopo terapeutico – afferma Saccardi –ora il nostro obiettivo è incrementare la produzione da parte dello stabilimento chimico militare di Firenze, per diminuire le importazioni dall’estero”.

 Un ringraziamento al team del laboratorio da parte dell’Assessore Funaro per l’attività svolta ogni giorno con grande spirito di dedizione offrendo al paziente un prodotto garantito e certificato.
Nei due laboratori lo scorso anno sono stati utilizzati 40.000 grammi di cannabis, allestite 80.000 cartine e 200 litri di olio, con 10.000 accessi da parte dei pazienti per il ritiro della propria terapia. 
I medicamenti sono destinati ad aiutare le persone a soffrire meno, a sedare dolori di varia natura (dolori oncologici, refrattari alla morfina, dolori cronici di origine neurologica resistenti sia ai farmaci che agli oppiacei, spasticità secondarie).
Sono oggi sempre più numerosi i pazienti affetti da gravi malattie neurologiche, oncologiche, croniche, pazienti con la SLA (sclerosi laterale amiotrofica), affetti da malattie rare, dalla sindrome di Gilles de la Tourette o ricoverati nell’unità spinale, di Careggi che hanno trovato sollievo nei preparati galenici a base di cannabinoidi. I pazienti sono inviati al Laboratorio Galenico dagli specialisti che redigono solitamente un piano terapeutico trimestrale.
“Le preparazioni allestite per l’impiego clinico sono soggette a ben sette livelli di controllo – spiega la dottoressa Brocca– e a monitoraggi continui per garantire la massima qualità delle terapie e la sicurezza dei pazienti”.
I preparati vengono realizzati impiegando prodotti derivati dalle infiorescenze essicate. 
L’approvvigionamento della materia prima proviene principalmente dall’Olanda e in parte dallo stabilimento chimico militare di Firenze.
Le cartine sono allestite in dosaggio variabile da 25 a 1200 milligrammi, pesandole ed etichettandole una ad una con le indicazioni della prescrizione, il codice del paziente e la normativa di riferimento.
Il contenuto delle cartine viene utilizzato per somministrazione orale (preparando una tisana da bere) o per inalazione, con l’utilizzo di un vaporizzatore.
I pazienti sono istruiti nel dettaglio sulle modalità di assunzione della propria terapia; il Laboratorio è aperto con orario continuato (dal lunedì al venerdi dalle ore 8,30 alle ore 15,30).
L’attività di “Spezieria”al Santa Maria Nuova ha un’antica tradizione: nasce nel 1288, praticamente insieme all’Ospedale, e “orgogliosa di averla ereditata” si dichiara la direttrice Ruffino, che da una ventina di anni si dedica all’attività galenica.
Sono moltissimi i pazienti che lasciano un messaggio per la cura con cui sono stati seguiti e accompagnati nei loro percorsi.  Infine, Padre Ghilardi ha impartito la benedizione agli operatori e alla struttura.
Foto: Luca Grillandini

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