mercoledì 30 gennaio 2019

Libro. La zona grigia della violenza ambientale.

Esiste una "zona grigia" in campo ambientale – si chiede Luca Mercalli nel suo ultimo libro "Non c'è più tempo" ?
 
 

Chi più chi meno, consapevoli o distratti, siamo tutti complici della distruzione ambientale dato che le nostre vite oggigiorno, salvo rare eccezioni di pochi popoli dagli stili di vita arcaici, sono basate sull'uso intensivo di energia fossile e sulla produzione di rifiuti.

È la scienza a dirlo che senza limiti autoimposti che rispettino quelli della fisica planetaria non avremo futuro.
È la scienza che ci mette a disposizione gli strumenti per capire che o agiamo ora, o più aspettiamo, più le conseguenze saranno gravi.
Perché, nell'indifferenza incredula, non l'ascoltiamo quasi riguardasse altri? Al contrario si pensa che la tecnologia – un mantra di sapore magico – così come crea danni ambientali li risolverà.
Ma è un inganno pericoloso, ci spiega.
Riscaldamento globale in atto, inquinamento atmosferico fuori controllo, consumo di suolo oltre la soglia: sono gli argomenti della congiuntura planetaria che Luca Mercalli affronta in tutta la loro drammaticità.
E insieme li racconta in una sorta di diario dell'emergenza facendoci riflettere sui rischi ravvicinati che corriamo ma anche sulle piccole cose che noi stessi possiamo fare.
Siamo un pezzo di natura, lo dice la scienza ecologica, e se la natura si degrada anche noi facciamo la stessa fine. Partiamo dal basso, lì dove posiamo i nostri piedi. Quanti modi ci sono - si può imparare da questo denso breviario ecologico – per risparmiare energia evitando di aggravare l'inquinamento atmosferico o per non sprecare inutilmente le risorse naturali che scarseggiano mettendo a rischio il futuro.
Solo qualche esempio: dall'installazione di pompe di calore e collettori solari per l'acqua calda grazie a cui si immette un chilowattora – che è quello che si paga in bolletta – e se ne ottengono tre per scaldare casa. Alla limitazione degli sprechi dell'illuminazione pubblica, alla condivisone di attrezzi di lavoro, alla creazione di lavanderie comuni o di atelier di riparazione di qualsivoglia oggetto. E così via.

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