venerdì 18 gennaio 2019

Quota 100 e reddito di cittadinanza: tutto quello che c'è da sapere.

Via libera al decretone. La gioia di Conte, Salvini e Di Maio.

huffingtonpost.it

REDDITO DI CITTADINANZA
Reddito e pensioni di cittadinanza raggiungeranno quasi 5 milioni di persone, 1,7 milioni di famiglie in cui rientreranno anche 255 mila nuclei con disabili.
Una platea su cui saranno distribuiti poco meno di 6 miliardi di euro nei nove mesi di applicazione del 2019, da aprile a dicembre, con l'obiettivo dichiarato dal governo di rilanciare il lavoro.
I REQUISITI, ISEE E REDDITO - Per richiedere il reddito bisognerà avere un Isee massimo di 9.360 euro. Viene considerato anche il reddito familiare che dovrà essere inferiore alla soglia di 6.000 euro annui (per un single) incrementata secondo una scala di equivalenza (0,4 per ogni componente maggiorenne e 0,2 per ogni minore con un massimo di 2,1, quindi 12.600 euro).
Sale a 20.000 euro se c'èun disabile. Il patrimonio immobiliare, esclusa la prima casa, non dovrà superare i 30.000 euro l'anno.
A richiederlo potrà essere anche chi percepisce già il Rei, che potrà comunque scegliere se continuare a beneficiare del reddito di inclusione o se passare al nuovo sistema.

IN MEDIA 390 EURO A FAMIGLIA, 138 EURO A PERSONA - Dividendo a spanne l'ammontare del fondo previsto in manovra per il numero stimato dei beneficiari e per gli interi potenziali nove mesi di percezione del sostegno si ottengono poco meno di 400 euro medi a famiglia e poco meno di 140 persona. Il beneficio economico andrà comunque da un minimo di 40 a un massimo di 780 euro mensili per persona e raggiungere i1.300 euro in una famiglia con due adulti e tre figli (due minorenni). Il reddito sarà scomposto in una componente massima di 500 euro a percettore a cui aggiungere eventuali 280 euro per l'affitto. La pensione di cittadinanza invece in un massimo di 630 euro a cui aggiungere eventuali 150 euro per l'affitto. Aggiunta di 150 euro anche per il mutuo.
I TEMPI E LA RICHIESTA: A febbraio sarà pronto il sito internet che informa i cittadini di quale documentazione presentare, a marzo il sito è pronto per ricevere le domande, quindi aprile arriva il reddito su normalissime carte postepay.
La domanda può essere fatta anche alle Poste o ad un Caf. Poi l'Impe verifica i requisiti. Dopo l'accesso al programma, entro 30 giorni, si sarà contattati dai soggetti attuatori.
LAVORO OVUNQUE MA SOLO DOPO 18 MESI E CON AIUTO - Il governo le definisce norme anti-divano. I beneficiari del reddito dovranno sottoscrivere il patto per il lavoro o il patto per la formazione ed accettare un'offerta di lavoro su tutto il territorio nazionale dopo 18 mesi di fruizione del sostegno e in quel caso potranno continuare a goderne ancora per tre mesi "a compensazione delle spese di trasferimento". Dunque, nei primi sei mesi di fruizione del reddito sarà considerata congrua un'offerta entro 100 chilometri dalla residenza, tra il sesto e il 12/o mese entro 250 km ed oltre il 18/o mese, nel secondo ciclo di erogazione del reddito, ovunque in Italia, nel caso in famiglia non ci siano minori né disabili.
POSSIBILI DUE NO, MA DOPO 12 MESI OBBLIGO ACCETTARE LAVORO - Chi ha diritto al reddito cercando attivamente lavoro, potrà rifiutare fino a due offerte, accettando la terza. Tuttavia, dopo 12 mesi di fruizione del beneficio, non si potrà più rifiutare alcuna offerta 'congrua' (dunque entro 250 chilometri dalla residenza), pena la decadenza del sostegno.
BENEFICIO ANCHE AD IMMIGRATI ITALIANIZZATI - Il reddito potrà essere chiesto anche dagli stranieri purché residenti in Italia da almeno 10 anni, di cui gli ultimi due in modo continuativo.
REDDITO ANCHE ALLE IMPRESE - Alle aziende che assumono un beneficiario del reddito viene indirizzato l'importo percepito dal neo-assunto per i mesi rimanenti fino alla fine del ciclo di 18 mesi (o comunque per un minimo di cinque mesi). Per donne e disoccupati da lungo tempo all'impresa viene corrisposta una mensilità extra. Le aziende percepiscono invece metà dell'importo del reddito (sempre fino a fine ciclo) nel caso in cui il beneficiario usufruisca di un corso di formazione per l'impiego o dell'ausilio delle agenzie per il lavoro (a cui andrà il restante 50%). Le agevolazioni sono concesse a patto che l'impresa aumenti il numero di dipendenti.
INCENTIVI ALL'IMPRENDITORIALITA' - Ai beneficiari che avviano un'attività lavorativa autonoma o di impresa individuale è riconosciuto - ha detto il vicepremier Luigi Di maio - fino a 16 mesi di assegno per avviarla.

QUOTA 100
Chi è nato entro il 1956 e ha lavorato senza interruzioni almeno dal 1980 potrà andare in pensione a partire da aprile: la cosiddetta "Quota 100" sperimentale per tre anni consente a chi ha maturato a fine 2018 almeno 62 anni di età e 38 di contributi di andare in pensione anticipata. E' prevista una finestra trimestrale per i lavoratori privati che quindi potranno andare in pensione da aprile e una semestrale per i pubblici che però in sede di prima applicazione dovranno aspettare fino al primo agosto.
La platea che potrebbe accedere alle misure è di circa 315.000 persone ma è probabile che il numero sia più contenuto a causa della norma del divieto di cumulo con l'attività lavorativa fino all'età di vecchiaia. Potrebbe scoraggiare rispetto all'uscita anticipata anche l'importo ridotto di pensione a fronte di quello che si avrebbe avuto maturando i contributi fino all'età di vecchiaia o alla pensione anticipata indipendente dall'età. Ecco in estrema sintesi cosa prevede la nuova normativa: QUOTA 100: si potrà andare a riposo con 62 anni di età e 38 di contributi con un vantaggio massimo rispetto alle regole attuali di cinque anni (67 anni per la vecchiaia, 43 e tre mesi per la pensione anticipata indipendentemente dall'età). La norma è sperimentale per il 2019-21. Ma si prevede che chi raggiunge i requisiti nel triennio possa optare per quota 100 anche dopo il 2021.
NO AUMENTO 5 MESI ANTICIPATA MA CON FINESTRE: Si potrà andare a riposo prima dei 62 anni se si sono maturati 42 anni e 10 mesi di contributi entro il 2018 (41 e 10 per le donne), ma si dovrà attendere la finestra trimestrale. Quindi non è previsto l'incremento di cinque mesi che doveva scattare nel 2019 ma se ne attendono comunque tre.
PER PUBBLICI SEI MESI FINESTRA, PRIMA USCITA AGOSTO: per i dipendenti pubblici la finestra è semestrale ma la prima uscita possibile sarà ad agosto. Di fatto per loro la Quota sarà 101,2 con un minimo di 62 anni e sette mesi di età e 38 anni 7 mesi di contributi per ricevere la pensione.
TFR: c'è una formula per evitare il differimento nel tempo dell'erogazione del Tfs per i dipendenti pubblici, fino a un massimo di 30mila euro. Il meccanismo dovrebbe prevedere un fondo di garanzia per accedere al prestito bancario e la 'restituzione' degli interessi sotto forma di sconto fiscale. Il governo assicura che non ci saranno costi per i lavoratori.
FONDI BILATERALI: i fondi di solidarietà bilaterali potranno erogare un assegno straordinario per il sostegno al reddito a lavoratori che raggiungano i requisiti previsti per l'accesso Quota 100 nei successivi tre anni. Quindi si potrà accedere a questo strumento avendo almeno 59 anni di età e andare in pensione a 62 nel 2021. A patto però, dice Matteo Salvini, che ci sia una nuova assunzione.
PACE CONTRIBUTIVA: sempre in via sperimentale per tre anni chi è interamente nel sistema contributivo (e non ha quindi versamenti prima del 1996) potrà riscattare fino a cinque anni di contributi purché per periodi per i quali non fosse prevista contribuzione obbligatoria (quindi buchi contributivi o periodi di congedo facoltativo, aspettative ecc). Sconto per il riscatto degli anni dell'università per gli under 45.
PROROGATI APE SOCIALE E OPZIONE DONNA: sarà possibile andare in pensione con queste due misure anche nel 2019. Per opzione donna bisogna essere nate entro il 1960 (1959 le autonome) ed avere almeno 35 anni di contributi. E' prevista la decorrenza di un anno.
REINTRODUZIONE CDA INPS: il Consiglio di Amministrazione dell'Inps è ripristinato e sarà composto dal presidente e dal altri quattro membri. Entro 60 giorni dall'entrata in vigore del decreto devono essere nominati i nuovi presidenti di Inps e Inail. Nelle more del ripristino del Cda è previsto un commissariamento per l'Inps.

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