mercoledì 16 gennaio 2019

Medici ospedalieri e veterinari sotto le finestre del ministero della Funzione pubblica il 17 gennaio per protestare contro l'abbandono della sanità pubblica. Già in programma due giorni di sciopero


controlacrisi fabrizio salvatori
Arriveranno a Roma da tutta Italia giovedi 17 gennaio medici, veterinari e dirigenti sanitari che si sono dati appuntamento alle 11.00 davanti al Ministero della Pubblica Amministrazione (Corso Vittorio Emanuele II), per dar vita ad una manifestazione di protesta contro Governo e Regioni, indifferenti ai problemi sollevati dalle categorie in difesa della sanità pubblica e della dignità del loro lavoro. I medici fanno sapere che in assenza di risposte positive sono già in programma due giornate di sciopero, la prima il 25 gennaio, la seconda entro la prima decade di febbraio. “Il messaggio che vogliamo far arrivare alla politica e alle istituzioni – affermano i leader sindacali - è racchiuso in tre hasthag: #DIGNITÀ. #ASSUNZIONI, #CONTRATTO. - Le condizioni di lavoro negli ospedali peggiorano senza sosta. Una burocrazia asfissiante, turni massacranti, ogni anno almeno 15 milioni di ore di lavoro eccedenti il dovuto contrattuale, tutti i week end passati a coprire reperibilità e turni di guardia, estenuanti trattative per conquistare le ferie, aggressioni verbali e fisiche, una crescita esponenziale del rischio clinico e medico-legale, a fronte di retribuzioni inchiodate al 2010 e di progressioni di carriera rarefatte ed invase dalla politica, provocano un esodo di massa verso settori più remunerativi che consentono anche una migliore qualità della vita. "Il collasso della dignità di una professione accompagna il collasso di un diritto costituzionale dei cittadini", scrive l'Anaao-Assomed in un comunicato.
 Per far fronte alla carenza dei medici, ormai pesante realtà in molte Regioni del Paese, "è necessario correggere la rotta della programmazione della formazione specialistica, aumentando il numero dei contratti di formazione per sopperire alla mancanza di 16.500 specialisti entro il 2025. E cancellare insopportabili vincoli di spesa per garantire almeno il turnover".
Quest’anno, infine, si “festeggia” il decimo compleanno del contratto che non c'è, fermato al 2009 da leggi e finanziarie che negli anni ne hanno reiterato il blocco. Una ricorrenza amara, resa ancora più spiacevole dal “regalo” dell’ultima legge di bilancio, il comma 687, che pesa sul rinnovo del triennio 2016-2018 allungando ulteriormente i tempi della sua chiusura”.

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