martedì 22 marzo 2016

Spagna, tragedia Erasmus: 13 vittime, 7 italiane. Autista: "Mi dispiace, mi sono addormentato"

Nello schianto del bus in Catalogna hanno perso la vita ragazze tra i 19 e i 25 anni di sei diverse nazionalità. Quattro studenti italiani tra i 23 ricoverati. Conducente indagato per omicidio colposo plurimo. In corso identificazioni, famiglie in arrivo a Barcellona. Il Papa: "Perdita irreparabile". Renzi: "21 marzo, primavera, ma è giorno difficile da mandar giù".


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ARRAGONA - Francesca Bonello; Elisa Valent; Valentina Gallo; Elena Maestrini; Lucrezia Borghi; Serena Saracino; Elisa Scarascia Mugnozza. Sono i nomi delle sette studentesse italiane del programma Erasmus che hanno perso la vita nello schianto del bus in Catalogna all'alba di domenica 20 marzo. Erano le 6 del mattino, lungo la AP-7 vicino Freginals, nella zona di Tarragona. Il pullman era parte di un convoglio di cinque automezzi che rientrava a Barcellona da Valencia, dove gli studenti avevano assistito alla notte dei fuochi, la celebre Fiesta de las Fallas. Secondo i primi rilievi, alcune studentesse non indossavano le cinture di sicurezza e nell'impatto sono state catapultate fuori dal bus. Complessivamente, le vittime accertate sono 13 e 34 i feriti. In base all'elenco ufficializzato dalle autorità, hanno perso la vita anche due ragazze tedesche, una romena, una uzbeka, una francese e una austriaca. Tutte avevano un'età compresa tra i 19 e i 25 anni.

"Mi sono addormentato". L'autista dell'autobus è indagato per "imprudenza" e per omicidio colposo plurimo. Secondo il quotidiano spagnolo La Razon, che non cita le sue fonti, l'uomo, 63 anni, risultato negativo ai controlli su tasso alcolemico e droga, ha ammesso di essersi addormentato alla guida. "Lo siento, me he dormido", "mi dispiace, mi sono addormentato", avrebbe detto ai servizi di emergenza arrivati subito dopo l'incidente. L'autista doveva comparire davanti a un giudice stamane alle 10, ma l'interrogatorio è stato rinviato per le sue cattive condizioni di salute. Ieri sera è stato interrogato dal Mossos d'Esquadra, la polizia regionale catalana. Gli inquirenti avevano ipotizzato da subito il "fattore umano" come causa dell'incidente.

Quattro studenti italiani ricoverati. Il nuovo ambasciatore italiano in Spagna, Stefano Sannino, ha fornito chiarimenti sullo stato dei feriti: sono quattro, tre ragazze e un ragazzo, gli studenti italiani ricoverati in Catalogna, negli ospedali di Tortosa, Reus, Tarragona e Barcellona. Uno è "in condizioni più complesse" ma per tutti e quattro i medici escludono rischi per la vita. Sono "in condizioni stabili" e "nessuno è in stato critico", ha precisato l'ambasciatore.


Sei ragazzi in condizioni "critiche". Il capo dell'unità di crisi della Farnesina, ClaudioTaffuri, ha sottolineato la "complessità delle operazioni in corso. C'erano oltre 300 persone sui cinque autobus, molti italiani e anche tante altre nazionalità. Quei ragazzi non si erano notificati a noi, non ne sapevamo nulla fino a quando c'è stata la tragedia". Il ministro della Sanità della Catalogna, Toni Comin, fa sapere che i giovani ancora ricoverati in ospedale sono 23, otto uomini e 16 donne, di età compresa tra i 20 e i 34 anni e di 13 nazionalità diverse: Italia, Irlanda, Norvegia, Svezia, Bulgaria, Grecia, Spagna, Germania, Olanda, Ungheria, Turchia, Slovacchia e Regno Unito. Sei sono in condizioni critiche. A questi si aggiunge il conducente del bus.

Toccante la testimonianza della mamma di Annalisa Riba, torinese, presumibilmente la studentessa ferita e in "condizioni più complesse" cui fa riferimento l'ambasciatore Sannino. A Radio24 la signora Consolata Bianco ha raccontato che sua figlia "è sedata, perché ha delle piccole ferite in viso e la vertebra della cervicale fortemente lesionata, per cui dovrà subire un intervento". "Non sa nulla delle sue amiche e non le diremo niente fino a dopo l'intervento - aggiunge la signora, volata ieri sera in Spagna per stare accanto alla ragazza -. Non sappiamo quando verrà operata, stiamo programmando di portarla in Italia, se ce lo permette il suo stato. Per il momento è immobile. I medici ci hanno detto che ci sono dei miglioramenti, ma che per il momento non può assolutamente muoversi". In ospedale, dove Annalisa è ricoverata, "c'è di tutto. Tanta gente disperata. Erano tutte amiche sue non ce n'è più una".
Il riconoscimento. Nell'obitorio di Tortosa il triste rituale del riconoscimento prosegue senza sosta, oltre all'identificazione di tutti i 61 passeggeri a bordo del pullman. Secondo El Pais, sono al lavoro da ieri 17 medici e due specialisti in odontoiatria forense, convocati per i casi di riconoscimento più difficili. Molti ragazzi non avevano nemmeno i documenti e, in molti casi, si sono sistemati sui cinque pullman in un ordine diverso rispetto a quello dell'andata. I genitori di Serena Saracino hanno raccontato a Pomeriggio 5: "Abbiamo riconosciuto a stento nostra figlia, era una ragazza bellissima. L'abbiamo identificata, ma era molto diversa da come ce la ricordavamo. Con gli altri genitori abbiamo parlato, ci siamo fatti forza a vicenda, si piange insieme". La Generalitat di Barcellona ha organizzato un dispositivo all'aeroporto del capoluogo catalano per accogliere e informare i familiari degli studenti coinvolti nell'incidente. Le famiglie vengono accolte in un albergo di Tarragona, circa un'ora di auto da Barcellona, dove trovano ad assisterle personale della Farnesina.

Renzi a Tortosa e il rientro delle salme. Il premier Matteo Renzi, giunto nell'aeroporto di Reus, vicino Tarragona, si è spostato a Tortosa dove per un'ora ha incontrato i familiari delle ragazze morte nell'incidente. Ancora i genitori di Serena Saracino: "Renzi ci ha dato tutto l'appoggio possibile, soprattutto per quel che riguarda il rientro delle salme a casa con aerei militari. Ci hanno promesso che sarà prima di Pasqua". In realtà, ha spiegato l'ambasciatore Sannino, non si sa ancora quando le sette salme delle studentesse italiane potranno essere riportate in Italia. Il governo ha messo a disposizione un aereo dell'Aeronautica Militare, ma i tempi potrebbero dilatarsi per l'inchiesta aperta dalla magistratura. Il ministro della Giustizia della Catalogna, Carles Mundo, ha fatto sapere che il rimpatrio delle salme avverrà "non appena il giudice lo autorizzerà".
Renzi, che secondo fonti dell'esecutivo di Madrid durante il viaggio ha chiamato l'omologo spagnolo Mariano Rajoy, ha lasciato il centro di accoglienza delle famiglie delle vittime in compagnia del presidente catalano Carles Puigdemont senza rilasciare dichiarazioni. Poi ha scritto su Facebook:

"Sono andato in Catalogna ad abbracciare i feriti e le famiglie delle vittime, assistite dall'Unità di Crisi della Farnesina e dall'Ambasciata italiana in Spagna. Ho chiesto alle autorità locali di aiutarci a restituire i corpi alle famiglie il prima possibile. Ma soprattutto ho portato a quei genitori l'affetto e la commozione degli italiani, tutti, tutti insieme, nessuno escluso". "Oggi - prosegue il presidente del Consiglio - è un giorno difficile da mandare giù. E' il 21 Marzo, è primavera. Perché come fai a parlare di primavera con le foto di sette ragazze che ti sorridono dalle immagini dei giornali online, ma che in realtà hanno chiuso gli occhi per sempre. Tutti i giorni, lo sappiamo, muoiono innocenti sulla strada. E il nostro impegno per la sicurezza non è finito con l'approvazione della legge dell'omicidio stradale, ma deve continuare e continuerà, giorno dopo giorno". "Perché la vicenda catalana ci
colpisce in modo così profondo? Forse perché sono sette ragazze così sorridenti e piene di vita che ti sembra impossibile pensarle in un obitorio. Forse perché l'Erasmus ha ormai segnato diverse generazioni da toccare praticamente ogni famiglia italiana. E sembra impossibile morire durante l'Erasmus che è un esplosione di vita. Un inno alla vita. Forse perché ci sentiamo comunità molto di più quello che pensiamo. E il dolore di quei genitori non può esserci estraneo, lontano
".
Il cordoglio della politica e della Ue. Dopo le parole di ieri del premier Matteo Renzi, il Pd ha deciso di annullare la Direzione nazionale prevista per oggi alle ore 18 riconvocandola per il prossimo 4 aprile. In apertura di seduta, il Consiglio dei ministri ha ricordato le sette studentesse italiane decedute in Spagna e manifestato cordoglio e vicinanza alle famiglie. L'Unione Europea, di cui quelle ragazze in soggiorno di studio all'estero erano a loro modo un simbolo, si è unita al cordoglio attraverso la Commissione europea. 

Il messaggio del Papa. Papa Francesco ha inviato un messaggio di cordoglio al vescovo di Tortosa, Enrique Benavent Vidal: "Papa Francesco - si legge nel messaggio a firma del cardinale segretario di Stato Pietro Parolin - profondamente addolorato per la dolorosa notizia del tragico incidente stradale avvenuto a Freginals, che ha causato la morte di un gruppo di giovani studenti, offre preghiere in favore dell'eterno riposo dei defunti e allo stesso tempo manifesta il suo desiderio di una pronta guarigione dei feriti". Inoltre il Papa esprime il suo "cordoglio" "insieme a espressioni di vicinanza e consolazione ai familiari che piangono una perdita così irreparabile, e chiede al signore che riversi sopra di loro i doni della serenità spirituale e della speranza cristiana, in pegno dei quali impartisce di cuore la consolante benedizione apostolica".

Il presidente Mattarella: "Incidente assurdo, giorno triste per l'Italia". Il capo dello Stato, Sergio Mattarella, si dice "profondamente addolorato per il gravissimo e assurdo incidente avvenuto in Spagna, che ha provocato la morte di tante giovani universitarie, soprattutto italiane. E' un giorno molto triste per l'Italia e per tutta l'Europa. Sono particolarmente vicino alle famiglie delle vittime, alle quali desidero far giungere il mio cordoglio e la mia solidarietà in un momento di così grande sofferenza".

Il lutto dello sport. Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha deciso che verrà osservato un minuto di raccoglimento in occasione delle prossime manifestazioni sportive, tra queste l'amichevole Italia-Spagna di calcio in programma giovedì a Udine.

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