Nello schianto del bus in Catalogna hanno perso la vita ragazze tra i 19
e i 25 anni di sei diverse nazionalità. Quattro studenti italiani tra i
23 ricoverati. Conducente indagato per omicidio colposo plurimo. In
corso identificazioni, famiglie in arrivo a Barcellona. Il Papa:
"Perdita irreparabile". Renzi: "21 marzo, primavera, ma è giorno
difficile da mandar giù".
repubblica.it
ARRAGONA - Francesca Bonello; Elisa Valent; Valentina Gallo; Elena Maestrini; Lucrezia Borghi; Serena Saracino; Elisa Scarascia Mugnozza. Sono i nomi delle sette studentesse italiane del programma Erasmus che hanno perso la vita nello schianto del bus in Catalogna all'alba di domenica 20 marzo.
Erano le 6 del mattino, lungo la AP-7 vicino Freginals, nella zona di
Tarragona. Il pullman era parte di un convoglio di cinque automezzi che
rientrava a Barcellona da Valencia, dove gli studenti avevano assistito
alla notte dei fuochi, la celebre Fiesta de las Fallas. Secondo
i primi rilievi, alcune studentesse non indossavano le cinture di
sicurezza e nell'impatto sono state catapultate fuori dal bus.
Complessivamente, le vittime accertate sono 13 e 34 i feriti. In base
all'elenco ufficializzato dalle autorità, hanno perso la vita anche due
ragazze tedesche, una romena, una uzbeka, una francese e una austriaca.
Tutte avevano un'età compresa tra i 19 e i 25 anni.
"Mi sono addormentato". L'autista dell'autobus è indagato per "imprudenza" e per omicidio colposo plurimo. Secondo il quotidiano spagnolo La Razon,
che non cita le sue fonti, l'uomo, 63 anni, risultato negativo ai
controlli su tasso alcolemico e droga, ha ammesso di essersi
addormentato alla guida. "Lo siento, me he dormido", "mi dispiace, mi
sono addormentato", avrebbe detto ai servizi di emergenza arrivati
subito dopo l'incidente. L'autista doveva comparire davanti a un giudice
stamane alle 10, ma l'interrogatorio è stato rinviato per le sue
cattive condizioni di salute. Ieri sera è stato interrogato dal Mossos
d'Esquadra, la polizia regionale catalana. Gli inquirenti avevano
ipotizzato da subito il "fattore umano" come causa dell'incidente.
Quattro studenti italiani ricoverati.
Il nuovo ambasciatore italiano in Spagna, Stefano Sannino, ha fornito
chiarimenti sullo stato dei feriti: sono quattro, tre ragazze e un
ragazzo, gli studenti italiani ricoverati in Catalogna, negli ospedali
di Tortosa, Reus, Tarragona e Barcellona. Uno è "in condizioni più
complesse" ma per tutti e quattro i medici escludono rischi per la vita.
Sono "in condizioni stabili" e "nessuno è in stato critico", ha
precisato l'ambasciatore.
Sei ragazzi in condizioni "critiche". Il capo
dell'unità di crisi della Farnesina, ClaudioTaffuri, ha sottolineato la
"complessità delle operazioni in corso. C'erano oltre 300 persone sui
cinque autobus, molti italiani e anche tante altre nazionalità. Quei
ragazzi non si erano notificati a noi, non ne sapevamo nulla fino a
quando c'è stata la tragedia". Il ministro della Sanità della Catalogna,
Toni Comin, fa sapere che i giovani ancora ricoverati in ospedale sono
23, otto uomini e 16 donne, di età compresa tra i 20 e i 34 anni e di 13
nazionalità diverse: Italia, Irlanda, Norvegia, Svezia, Bulgaria,
Grecia, Spagna, Germania, Olanda, Ungheria, Turchia, Slovacchia e Regno
Unito. Sei sono in condizioni critiche. A questi si aggiunge il
conducente del bus.
Toccante la testimonianza della mamma di Annalisa Riba, torinese,
presumibilmente la studentessa ferita e in "condizioni più complesse"
cui fa riferimento l'ambasciatore Sannino. A Radio24 la signora
Consolata Bianco ha raccontato che sua figlia "è sedata, perché ha delle
piccole ferite in viso e la vertebra della cervicale fortemente
lesionata, per cui dovrà subire un intervento". "Non sa nulla delle sue
amiche e non le diremo niente fino a dopo l'intervento - aggiunge la
signora, volata ieri sera in Spagna per stare accanto alla ragazza -.
Non sappiamo quando verrà operata, stiamo programmando di portarla in
Italia, se ce lo permette il suo stato. Per il momento è immobile. I
medici ci hanno detto che ci sono dei miglioramenti, ma che per il
momento non può assolutamente muoversi". In ospedale, dove Annalisa è
ricoverata, "c'è di tutto. Tanta gente disperata. Erano tutte amiche sue
non ce n'è più una".
Il riconoscimento. Nell'obitorio
di Tortosa il triste rituale del riconoscimento prosegue senza sosta,
oltre all'identificazione di tutti i 61 passeggeri a bordo del pullman.
Secondo El Pais, sono al lavoro da ieri 17 medici e due
specialisti in odontoiatria forense, convocati per i casi di
riconoscimento più difficili. Molti ragazzi non avevano nemmeno i
documenti e, in molti casi, si sono sistemati sui cinque pullman in un
ordine diverso rispetto a quello dell'andata. I genitori di Serena
Saracino hanno raccontato a Pomeriggio 5: "Abbiamo riconosciuto
a stento nostra figlia, era una ragazza bellissima. L'abbiamo
identificata, ma era molto diversa da come ce la ricordavamo. Con gli
altri genitori abbiamo parlato, ci siamo fatti forza a vicenda, si
piange insieme". La Generalitat di Barcellona ha organizzato un
dispositivo all'aeroporto del capoluogo catalano per accogliere e
informare i familiari degli studenti coinvolti nell'incidente. Le
famiglie vengono accolte in un albergo di Tarragona, circa un'ora di
auto da Barcellona, dove trovano ad assisterle personale della
Farnesina.
Renzi a Tortosa e il rientro delle salme. Il premier
Matteo Renzi, giunto nell'aeroporto di Reus, vicino Tarragona, si è
spostato a Tortosa dove per un'ora ha incontrato i familiari delle
ragazze morte nell'incidente. Ancora i genitori di Serena Saracino:
"Renzi ci ha dato tutto l'appoggio possibile, soprattutto per quel che
riguarda il rientro delle salme a casa con aerei militari. Ci hanno
promesso che sarà prima di Pasqua". In realtà, ha spiegato
l'ambasciatore Sannino, non si sa ancora quando le sette salme delle
studentesse italiane potranno essere riportate in Italia. Il governo ha
messo a disposizione un aereo dell'Aeronautica Militare, ma i tempi
potrebbero dilatarsi per l'inchiesta aperta dalla magistratura. Il
ministro della Giustizia della Catalogna, Carles Mundo, ha fatto sapere
che il rimpatrio delle salme avverrà "non appena il giudice lo
autorizzerà".Renzi, che secondo fonti dell'esecutivo di
Madrid durante il viaggio ha chiamato l'omologo spagnolo Mariano Rajoy,
ha lasciato il centro di accoglienza delle famiglie delle vittime in
compagnia del presidente catalano Carles Puigdemont senza rilasciare
dichiarazioni. Poi ha scritto su Facebook:
"Sono andato in Catalogna ad abbracciare i feriti e le famiglie
delle vittime, assistite dall'Unità di Crisi della Farnesina e
dall'Ambasciata italiana in Spagna. Ho chiesto alle autorità locali di
aiutarci a restituire i corpi alle famiglie il prima possibile. Ma
soprattutto ho portato a quei genitori l'affetto e la commozione degli
italiani, tutti, tutti insieme, nessuno escluso". "Oggi - prosegue il presidente del Consiglio -
è un giorno difficile da mandare giù. E' il 21 Marzo, è primavera.
Perché come fai a parlare di primavera con le foto di sette ragazze che
ti sorridono dalle immagini dei giornali online, ma che in realtà hanno
chiuso gli occhi per sempre. Tutti i giorni, lo sappiamo, muoiono
innocenti sulla strada. E il nostro impegno per la sicurezza non è
finito con l'approvazione della legge dell'omicidio stradale, ma deve
continuare e continuerà, giorno dopo giorno". "Perché la vicenda catalana ci
colpisce in modo così profondo? Forse perché sono sette ragazze così
sorridenti e piene di vita che ti sembra impossibile pensarle in un
obitorio. Forse perché l'Erasmus ha ormai segnato diverse generazioni da
toccare praticamente ogni famiglia italiana. E sembra impossibile
morire durante l'Erasmus che è un esplosione di vita. Un inno alla vita.
Forse perché ci sentiamo comunità molto di più quello che pensiamo. E
il dolore di quei genitori non può esserci estraneo, lontano".Il cordoglio della politica e della Ue. Dopo le parole di ieri del premier Matteo Renzi,
il Pd ha deciso di annullare la Direzione nazionale prevista per oggi
alle ore 18 riconvocandola per il prossimo 4 aprile. In apertura di
seduta, il Consiglio dei ministri ha ricordato le sette studentesse
italiane decedute in Spagna e manifestato cordoglio e vicinanza alle
famiglie. L'Unione Europea, di cui quelle ragazze in soggiorno di studio
all'estero erano a loro modo un simbolo, si è unita al cordoglio
attraverso la Commissione europea.
Il messaggio del Papa. Papa
Francesco ha inviato un messaggio di cordoglio al vescovo di Tortosa,
Enrique Benavent Vidal: "Papa Francesco - si legge nel messaggio a firma
del cardinale segretario di Stato Pietro Parolin - profondamente
addolorato per la dolorosa notizia del tragico incidente stradale
avvenuto a Freginals, che ha causato la morte di un gruppo di giovani
studenti, offre preghiere in favore dell'eterno riposo dei defunti e
allo stesso tempo manifesta il suo desiderio di una pronta guarigione
dei feriti". Inoltre il Papa esprime il suo "cordoglio" "insieme a
espressioni di vicinanza e consolazione ai familiari che piangono una
perdita così irreparabile, e chiede al signore che riversi sopra di loro
i doni della serenità spirituale e della speranza cristiana, in pegno
dei quali impartisce di cuore la consolante benedizione apostolica".
Il presidente Mattarella: "Incidente assurdo, giorno triste per l'Italia".
Il capo dello Stato, Sergio Mattarella, si dice "profondamente
addolorato per il gravissimo e assurdo incidente avvenuto in Spagna, che
ha provocato la morte di tante giovani universitarie, soprattutto
italiane. E' un giorno molto triste per l'Italia e per tutta l'Europa.
Sono particolarmente vicino alle famiglie delle vittime, alle quali
desidero far giungere il mio cordoglio e la mia solidarietà in un
momento di così grande sofferenza".
Il lutto dello sport. Il presidente del Coni, Giovanni
Malagò, ha deciso che verrà osservato un minuto di raccoglimento in
occasione delle prossime manifestazioni sportive, tra queste
l'amichevole Italia-Spagna di calcio in programma giovedì a Udine.
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martedì 22 marzo 2016
Spagna, tragedia Erasmus: 13 vittime, 7 italiane. Autista: "Mi dispiace, mi sono addormentato"
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