...Oggi è stato il giorno dei saluti in casa Telecom. Dopo essersi congedato dal consiglio d’amministrazione, Patuano ha inviato un videomessaggio ai dipendenti per chiudere la sua avventura nell’azienda dove approdò da neolaureato. L’amaro in bocca c’è, ma allo stesso tempo c’è anche una buonuscita che per lo meno rende l’addio meno duro: a Patuano, infatti, andranno 6 milioni di euro...
Una domanda: ma che avrà fatto di così straordinario per essere "salutato" con 6 milioni di euro? Quanti posti di lavoro, in più, ha creato? Come e in che misura ha migliorato le condizioni di lavoro dei dipendenti? In quali ambiti ha reso i servizi di Telecom così eccellenti? Niente di personale, si tratta sicuramente di una persona per bene e non sarà mica colpa sua se gli offrono 6 milioni per andarsene. E' così, tanto per capire come si fa ad ottenere una "buona" uscita a sei zeri. (ndr CampagnanoR@P)
A scalpitare, più di tutti, sono i francesi di Vivendi, azionisti di maggioranza con il 24,9% del capitale della società telefonica: sono loro che hanno chiesto e ottenuto la sostituzione di Patuano per dare discontinuità all’azienda. Ora vogliono dare vita alla nuova stagione di Telecom e hanno bisogno pertanto che tutte le caselle del cda siano riempite. Il pallino per la scelta del nuovo amministratore delegato è nelle mani del presidente Giuseppe Recchi: sarà lui a proporre una rosa, che conterrà al massimo 2-3 nomi, al Comitato nomine della società. L’input verrà quindi da Recchi, ma i nomi che proporrà sarebbero già comunque nei desideri dei transalpini. Al momento c’è un candidato che “quasi sicuramente”, viene spiegato, farà parte della coppia o della terna dei candidati: l’a.d. di Ntv, Flavio Cattaneo, che siede già nella stanza dei bottoni di Telecom in qualità di membro del consiglio d’amministrazione. Quello che è certo, ad oggi, è che ancora il cerchio non si è ristretto intorno a un nome. “La rosa di Recchi conterrà al massimo tre nomi, non di più, ma ancora nessuno dei candidati parte in pole anche perché la scelta è assunta in condivisione con il Comitato nomine”, spiega una fonte. Vivendi di sicuro non si lascerà affatto sorprendere: dopo aver scalato Telecom fino ad arrivare alla soglia dell’Opa, fissata al 25%, e aver portato Patuano a lasciare, ora vuole chiudere la partita.
I piani di Vivendi sono ambiziosi e in questi giorni stanno emergendo seppur compressi tra mezze smentite e frasi pronunciate a mezza bocca. La campagna italiana di Vincent Bollorè, il magnate bretone e patron di Vivendi, è in pieno fermento e guarda innanzitutto a Mediaset. Silvio Berlusconi ha precisato ieri che in campo non c’è l’ipotesi di una vendita della sua creatura ai francesi, ma ha aperto di fatto a forme di collaborazione sui contenuti. I contatti tra Vivendi e Mediaset esistono: suggellato in diversi incontri ai quali ha partecipato il numero uno del gruppo televisivo italiano, Pier Silvio Berlusconi, il dialogo tra i due soggetti punta a un cantiere alternativo e concorrenziale a Sky e a Netflix sui fronti della pay tv e della televisione via Internet. C’è poi la partita delle torri di trasmissione, dove Mediaset, attraverso Ei Towers, è in prima linea all’acquisto di una parte di Inwit, la società dove Telecom ha fatto confluire le sue antenne di trasmissione. Bollorè, attraverso il potere acquisito in Telecom con Vivendi, potrebbe strizzare l’occhio proprio a Mediaset, rafforzando così il patto d’acciaio con il Biscione.
Alleanze a parte, Vivendi punta anche a risultare determinante nelle scelte strategiche di Telecom. I francesi inizieranno, secondo quanto si apprende, dalla riduzione dei costi della società, una delle cause delle forti tensioni con Patuano. Un altro tema che cavalcheranno è il riposizionamento di Telecom in Brasile alla luce della situazione difficile che sta attraversando il Paese sudamericano e dell’impatto negativo che sta avendo sulle attività della società. Progetti in via di definizione che hanno bisogno di un consiglio d’amministrazione al completo e soprattutto di un amministratore delegato che sposi questa filosofia.
Oggi è stato il giorno dei saluti in casa Telecom. Dopo essersi congedato dal consiglio d’amministrazione, Patuano ha inviato un videomessaggio ai dipendenti per chiudere la sua avventura nell’azienda dove approdò da neolaureato. L’amaro in bocca c’è, ma allo stesso tempo c’è anche una buonuscita che per lo meno rende l’addio meno duro: a Patuano, infatti, andranno 6 milioni di euro. Il cda ha affidato a poche righe il suo saluto ufficiale: “ll consiglio d'amministrazione - si legge nella nota di Telecom - lo ringrazia per l’impegno, la dedizione ed il contributo in termini di creazione di valore resi, durante il suo mandato alla guida del gruppo e più in generale negli oltre venticinque anni di proficua attività a beneficio dello stesso, formulandogli i migliori auguri per le sue future attività professionali”. Quando Patuano oggi ha salutato i suoi ormai ex compagni di viaggio, viene raccontato, qualcuno ha detto: “E’ un uomo di mondo, sa benissimo che quando cambia il condottiero cambia anche chi sta al timone”.
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